Nei primi poemetti provenzali anonimi ("Sainte Foy" e "Boeci", XI secolo) si riscontra il tentativo da parte ecclesiastica: 1) di combattere gli antichi culti pagani ancora vivi (Diana, Silvano ecc.); 2) di indirizzare i "giovani" (ossia gli "iuvenes", i cavalieri) verso l'amore per la Sapienza. La Sapienza nel "Boeci" appare come la Filosofia nella "Consolatio Philosophiae" di Boezio, ma presenta in più un carattere tipico delle fate celtiche (irradia luce sfolgorante). Nella poesia dei trovatori provenzali la dama amata è raffigurata spesso con tratti simili a quelli delle fate celtiche; così pure la situazione dell'amante corrisponde a credenze celtiche attestate da penitenziali latini e da racconti francesi; allo stesso tempo, in alcuni fra i primi e più importanti trovatori (Guglielmo IX, Cercamon, Jaufré Rudel, Bernart de Ventadorn) Lucia Lazzerini ha già ravvisato un doppio livello di senso, di amore profano e di amore mistico. Questo secondo livello di senso è dovuto probabilmente a un tentativo da parte di ambienti ecclesiastici di "cristianizzare" per quanto possibile una inestirpabile tradizione poetica di amore fondata su credenze e sistemi di valori pagani.
Titolo: | La "Sainte Foy", il paganesimo antico e l'emergere della poesia trobadorica |
Autore/i: | FASSO', ANDREA; BENOZZO, FRANCESCO |
Autore/i Unibo: | |
Anno: | 2012 |
Titolo del libro: | Culture, livelli di cultura e ambienti nel Medioevo occidentale. Atti del IX Convegno della Società Italiana di Filologia Romanza (SIFR), Bologna 5-8 ottobre 2009 |
Pagina iniziale: | 1071 |
Pagina finale: | 1090 |
Abstract: | Nei primi poemetti provenzali anonimi ("Sainte Foy" e "Boeci", XI secolo) si riscontra il tentativo da parte ecclesiastica: 1) di combattere gli antichi culti pagani ancora vivi (Diana, Silvano ecc.); 2) di indirizzare i "giovani" (ossia gli "iuvenes", i cavalieri) verso l'amore per la Sapienza. La Sapienza nel "Boeci" appare come la Filosofia nella "Consolatio Philosophiae" di Boezio, ma presenta in più un carattere tipico delle fate celtiche (irradia luce sfolgorante). Nella poesia dei trovatori provenzali la dama amata è raffigurata spesso con tratti simili a quelli delle fate celtiche; così pure la situazione dell'amante corrisponde a credenze celtiche attestate da penitenziali latini e da racconti francesi; allo stesso tempo, in alcuni fra i primi e più importanti trovatori (Guglielmo IX, Cercamon, Jaufré Rudel, Bernart de Ventadorn) Lucia Lazzerini ha già ravvisato un doppio livello di senso, di amore profano e di amore mistico. Questo secondo livello di senso è dovuto probabilmente a un tentativo da parte di ambienti ecclesiastici di "cristianizzare" per quanto possibile una inestirpabile tradizione poetica di amore fondata su credenze e sistemi di valori pagani. |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 1-lug-2013 |
Appare nelle tipologie: | 2.01 Capitolo / saggio in libro |