A distanza di 250 anni dalla visita al cantiere della costruzione della chiesa di Santa Maria del Priorato, alla presenza di Giovan Battista Piranesi, dei «Sig. Cavalieri di Malta il primo Maggio 1765» l'ordine militare di Malta ha intrapreso gli interventi di restauro dell'importante chiesa. Nel mese di maggio 2015 sono stati completati gli interventi conservativi dell'altare maggiore disegnato da Piranesi, realizzato dallo scultore romano Tommaso Righi e dedicato alla gloria di San Basilio. La dedicazione riprende quella della primi¬tiva chiesa dei Cavalieri di Malta presso il foro di Augusto fondata da alcuni monaci basiliani. L'intervento di restauro dell'altare, voluto e finanziato dal Sovrano Militare Ordine di Malta in un cantiere appositamente allestito e visibile ai visitatori ed eseguito sotto la supervisione della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma, è stato diretto da S.E. Arch. G. L. Magliocco di Brugneto quale referente per i restauri del SMOM, coordinato dal prof. Arch. N. Santopuoli dell’Università di Roma La Sapienza e realizzato dalla restauratrice Dr.ssa S. Sarmati. Nel progetto per l’altare, Piranesi ha utilizzato fonti decorative diverse, come è nella sua poetica, ridando con la fantasia senso agli antichi elementi. Nel 1828 la chiesa fu oggetto di un intervento di consolidamento da parte di Giuseppe Valadier. L’altare, da allora, ha subito interventi di ordinaria manutenzione che, condotti in passato con materiali e metodi non idonei, hanno provocato sulle superfici dell’opera incrostazioni, dovute alle applicazioni di scialbature e verniciature non pertinenti, secondo gli usi e il gusto del tempo. Il contributo proposto vuole illustrare il restauro dell’altare, i risultati degli studi e delle indagini multidisciplinari che hanno interessato l'opera nella sua globalità sulla cui base sono stati realizzati gli interventi di restauro conservativo che permettono oggi una corretta lettura cromatica delle superfici e delle patine originarie dell’altare.
Santopuoli Nicola, Sarmati Susanna (2016). THE RESTORATION OF THE ALTAR OF SANTA MARIA DEL PRIORATO CHURCH (ROME). SANTANDER (SPAIN) : University of Cantabria, University of Burgos.
THE RESTORATION OF THE ALTAR OF SANTA MARIA DEL PRIORATO CHURCH (ROME)
Santopuoli Nicola;
2016
Abstract
A distanza di 250 anni dalla visita al cantiere della costruzione della chiesa di Santa Maria del Priorato, alla presenza di Giovan Battista Piranesi, dei «Sig. Cavalieri di Malta il primo Maggio 1765» l'ordine militare di Malta ha intrapreso gli interventi di restauro dell'importante chiesa. Nel mese di maggio 2015 sono stati completati gli interventi conservativi dell'altare maggiore disegnato da Piranesi, realizzato dallo scultore romano Tommaso Righi e dedicato alla gloria di San Basilio. La dedicazione riprende quella della primi¬tiva chiesa dei Cavalieri di Malta presso il foro di Augusto fondata da alcuni monaci basiliani. L'intervento di restauro dell'altare, voluto e finanziato dal Sovrano Militare Ordine di Malta in un cantiere appositamente allestito e visibile ai visitatori ed eseguito sotto la supervisione della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma, è stato diretto da S.E. Arch. G. L. Magliocco di Brugneto quale referente per i restauri del SMOM, coordinato dal prof. Arch. N. Santopuoli dell’Università di Roma La Sapienza e realizzato dalla restauratrice Dr.ssa S. Sarmati. Nel progetto per l’altare, Piranesi ha utilizzato fonti decorative diverse, come è nella sua poetica, ridando con la fantasia senso agli antichi elementi. Nel 1828 la chiesa fu oggetto di un intervento di consolidamento da parte di Giuseppe Valadier. L’altare, da allora, ha subito interventi di ordinaria manutenzione che, condotti in passato con materiali e metodi non idonei, hanno provocato sulle superfici dell’opera incrostazioni, dovute alle applicazioni di scialbature e verniciature non pertinenti, secondo gli usi e il gusto del tempo. Il contributo proposto vuole illustrare il restauro dell’altare, i risultati degli studi e delle indagini multidisciplinari che hanno interessato l'opera nella sua globalità sulla cui base sono stati realizzati gli interventi di restauro conservativo che permettono oggi una corretta lettura cromatica delle superfici e delle patine originarie dell’altare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.