In un quadro di crescente isolamento delle famiglie (Iori, 2019), in cui l’impegno educativo genitoriale sembra essere sempre di più un “fatto privato”, diviene fondamentale che i servizi (in dialogo partecipativo con il terzo settore e con le risorse espresse dai territori) si facciano promotori di una cultura che porti a un superamento di logiche prestazionali e di frammentazioni organizzative. Si tratta di garantire un contesto inclusivo, di accoglienza, di ascolto e di riconoscimento dei saperi familiari, favorendo appartenenza e partecipazione, nell'ottica di una co-progettazione degli interventi. Alla luce di questo sintetico quadro teorico, si propone l’analisi del progetto "A casa con sostegno", che sembra caratterizzarsi secondo gli aspetti sopra accennati. Le principali domande che hanno indirizzato il percorso investigativo sono state le seguenti: Quali sono gli aspetti di efficacia qualificanti il progetto A casa con sostegno? Le famiglie partecipanti, attualmente o in passato, percepiscono di essere, o di essere state, sostenute adeguatamente? Il sostegno alla cura familiare viene percepito in grado di accompagnare ogni famiglia ad affrontare le fasi di crescita del bambino? Gli esiti della ricerca ci pongono di fronte ad almeno tre riflessioni dalle quali è possibile trarre elementi di prospettiva. La prima si riferisce alla necessità di estendere il progetto oltre il compimento dei 14 anni del ragazzo con deficit per non interrompere il processo di cura proprio in un passaggio evolutivo estremamente delicato quale quello dell’adolescenza. La quasi totalità degli intervistati e delle famiglie ritiene infatti che occorra ampliare e porre in continuità gli interventi del progetto, nell’ottica di una piena integrazione socio-sanitaria, con il coinvolgimento delle istituzioni presenti nel territorio e degli Enti del terzo settore, come del resto sancisce la recente legge del 17 luglio 2020, n. 77 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 comma 4-bis. La seconda si riferisce alla richiesta di specializzazione, espressa in particolare da una delle famiglie con bambini autistici, per accompagnare la crescita del figlio. A tale istanza, che rappresenta un bisogno sempre più avvertito dalle famiglie, occorre rispondere, all’interno di un quadro di interventi integrati, confrontandosi in forma più strutturata con gli ambiti specialistici ai quali le famiglie stesse fanno riferimento, nella consapevolezza dell’efficacia della mediazione svolta dai genitori per lo sviluppo e le capacità comunicative del proprio figlio. La terza riguarda l’aspetto coevolutivo e cioè uno degli elementi fondanti del progetto che sembra tuttavia riscontrarsi soprattutto durante il primo decennio del 2000. Tale prospettiva sembra oggi incontrare difficoltà a mantenersi e necessitare di un intervento che sostenga le famiglie, attualmente coinvolte nel progetto, con forme di aiuto individuali o di piccolo gruppo, per accompagnarle gradualmente a una maggior consapevolezza sia delle loro competenze sia dell’importanza della loro partecipazione e del loro impegno comunitario.
Patrizia Sandri, Sonia Pergolesi (2021). La cura familiare in una prospettiva coevolutiva : il Progetto A casa con sostegno. Milano : FrancoAngeli.
La cura familiare in una prospettiva coevolutiva : il Progetto A casa con sostegno
Patrizia Sandri;Sonia Pergolesi
2021
Abstract
In un quadro di crescente isolamento delle famiglie (Iori, 2019), in cui l’impegno educativo genitoriale sembra essere sempre di più un “fatto privato”, diviene fondamentale che i servizi (in dialogo partecipativo con il terzo settore e con le risorse espresse dai territori) si facciano promotori di una cultura che porti a un superamento di logiche prestazionali e di frammentazioni organizzative. Si tratta di garantire un contesto inclusivo, di accoglienza, di ascolto e di riconoscimento dei saperi familiari, favorendo appartenenza e partecipazione, nell'ottica di una co-progettazione degli interventi. Alla luce di questo sintetico quadro teorico, si propone l’analisi del progetto "A casa con sostegno", che sembra caratterizzarsi secondo gli aspetti sopra accennati. Le principali domande che hanno indirizzato il percorso investigativo sono state le seguenti: Quali sono gli aspetti di efficacia qualificanti il progetto A casa con sostegno? Le famiglie partecipanti, attualmente o in passato, percepiscono di essere, o di essere state, sostenute adeguatamente? Il sostegno alla cura familiare viene percepito in grado di accompagnare ogni famiglia ad affrontare le fasi di crescita del bambino? Gli esiti della ricerca ci pongono di fronte ad almeno tre riflessioni dalle quali è possibile trarre elementi di prospettiva. La prima si riferisce alla necessità di estendere il progetto oltre il compimento dei 14 anni del ragazzo con deficit per non interrompere il processo di cura proprio in un passaggio evolutivo estremamente delicato quale quello dell’adolescenza. La quasi totalità degli intervistati e delle famiglie ritiene infatti che occorra ampliare e porre in continuità gli interventi del progetto, nell’ottica di una piena integrazione socio-sanitaria, con il coinvolgimento delle istituzioni presenti nel territorio e degli Enti del terzo settore, come del resto sancisce la recente legge del 17 luglio 2020, n. 77 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 comma 4-bis. La seconda si riferisce alla richiesta di specializzazione, espressa in particolare da una delle famiglie con bambini autistici, per accompagnare la crescita del figlio. A tale istanza, che rappresenta un bisogno sempre più avvertito dalle famiglie, occorre rispondere, all’interno di un quadro di interventi integrati, confrontandosi in forma più strutturata con gli ambiti specialistici ai quali le famiglie stesse fanno riferimento, nella consapevolezza dell’efficacia della mediazione svolta dai genitori per lo sviluppo e le capacità comunicative del proprio figlio. La terza riguarda l’aspetto coevolutivo e cioè uno degli elementi fondanti del progetto che sembra tuttavia riscontrarsi soprattutto durante il primo decennio del 2000. Tale prospettiva sembra oggi incontrare difficoltà a mantenersi e necessitare di un intervento che sostenga le famiglie, attualmente coinvolte nel progetto, con forme di aiuto individuali o di piccolo gruppo, per accompagnarle gradualmente a una maggior consapevolezza sia delle loro competenze sia dell’importanza della loro partecipazione e del loro impegno comunitario.File | Dimensione | Formato | |
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