Area A2. La terrazza cerimoniale Nell’area A2 si è continuato a mettere in luce la pianta del grande edificio C, di età assira, di cui sono ormai scomparsi gli elevati lasciando solo la traccia delle fondazioni. Queste sono tuttavia sufficienti a ricostruire a grandi linee la pianta, di cui si sono potuti delineare i limiti sud-ovest con l’ambiente quadrato caratterizzato dal pilone della scala, affiancato a est da una grande sala di oltre 4 x 6 m.; a nord di questa si estendeva un grande ambiente di 6 x 12 m, sul cui lato ovest si aprivano altri tre ambienti di minori dimensioni. La parte meridionale dell’edificio C si sovrappose alla parte settentrionale del grande complesso cerimoniale J, costruito durante il Ferro II, intaccandolo con le sue fondazioni; la spoliazione di queste in età bizantina contribuì ulteriormente ad alterarne la struttura originaria. L’edificio J era costituito da un’alta terrazza di mattoni crudi, orientata secondo i lati, lunga 18,40 m. e larga 6,60 m., la cui parte meridionale fu già messa in luce nel corso delle campagne scorse (Fig. 12). Poggia parzialmente a nord e a ovest su una poderosa fondazione di grosse pietre poste su quattro filari, che la sostengono su una larghezza di ca 4,70 m.; la parte più orientale è costituita, per una larghezza di ca 2 m., solo da mattoni, conservati su dieci filari; a sud presenta una fronte decorata da lastre con una base incavata in pietra per una stele o una statua. La terrazza è circondata da ampi spazi vuoti, strade e piazze: due strade (D, F), conservate nei diversi livelli di accumulo, separano la terrazza J dal Tempio A nella sua fase intermedia AII. La funzione dell’edificio, che non trova apparentemente riscontri nell’area, era di chiaro carattere cerimoniale, come indicano le due installazioni intonacate di ca 1x 0,60 m. inserite nella parte nord-occidentale della terrazza, presso il muro intonacato che la limita a ovest (Fig. 13). Una terza installazione, tra le due menzionate, era stata quasi rasa dal taglio di fondazione/spoliazione dell’edificio assiro, che ne mise in evidenza la parte inferiore, una pietra di ca 0,94 x 0,55 x 0,25 m., ricoperta di cenere (Fig. 14). Un sondaggio nell’area della pietra e il suo capovolgimento hanno permesso di riconoscere le tracce di un deposito rituale, di cui restano numerose ossa di ovicaprini e di tortora miste a cenere insieme con 21 astragali. Al di sotto, si sono trovati i resti di una precedente installazione, di ca 0,80 x 1,00 m., costituita da quattro mattoni cenerosi che coprivano uno strato di ossa di ovicaprini e tortore e, nei pressi, una coppa a calice (Fig. 15) del tipo rinvenuto nel tempio AIII. Inoltre, la presenza di piatti per offerte in punti diversi della terrazza aggiunge elementi all’ipotesi che la terrazza fosse destinata allo svolgimento di particolari cerimonie rituali
Cecchini S. M. (2009). Tell Afis Area A2.
Tell Afis Area A2
CECCHINI, SERENA MARIA
2009
Abstract
Area A2. La terrazza cerimoniale Nell’area A2 si è continuato a mettere in luce la pianta del grande edificio C, di età assira, di cui sono ormai scomparsi gli elevati lasciando solo la traccia delle fondazioni. Queste sono tuttavia sufficienti a ricostruire a grandi linee la pianta, di cui si sono potuti delineare i limiti sud-ovest con l’ambiente quadrato caratterizzato dal pilone della scala, affiancato a est da una grande sala di oltre 4 x 6 m.; a nord di questa si estendeva un grande ambiente di 6 x 12 m, sul cui lato ovest si aprivano altri tre ambienti di minori dimensioni. La parte meridionale dell’edificio C si sovrappose alla parte settentrionale del grande complesso cerimoniale J, costruito durante il Ferro II, intaccandolo con le sue fondazioni; la spoliazione di queste in età bizantina contribuì ulteriormente ad alterarne la struttura originaria. L’edificio J era costituito da un’alta terrazza di mattoni crudi, orientata secondo i lati, lunga 18,40 m. e larga 6,60 m., la cui parte meridionale fu già messa in luce nel corso delle campagne scorse (Fig. 12). Poggia parzialmente a nord e a ovest su una poderosa fondazione di grosse pietre poste su quattro filari, che la sostengono su una larghezza di ca 4,70 m.; la parte più orientale è costituita, per una larghezza di ca 2 m., solo da mattoni, conservati su dieci filari; a sud presenta una fronte decorata da lastre con una base incavata in pietra per una stele o una statua. La terrazza è circondata da ampi spazi vuoti, strade e piazze: due strade (D, F), conservate nei diversi livelli di accumulo, separano la terrazza J dal Tempio A nella sua fase intermedia AII. La funzione dell’edificio, che non trova apparentemente riscontri nell’area, era di chiaro carattere cerimoniale, come indicano le due installazioni intonacate di ca 1x 0,60 m. inserite nella parte nord-occidentale della terrazza, presso il muro intonacato che la limita a ovest (Fig. 13). Una terza installazione, tra le due menzionate, era stata quasi rasa dal taglio di fondazione/spoliazione dell’edificio assiro, che ne mise in evidenza la parte inferiore, una pietra di ca 0,94 x 0,55 x 0,25 m., ricoperta di cenere (Fig. 14). Un sondaggio nell’area della pietra e il suo capovolgimento hanno permesso di riconoscere le tracce di un deposito rituale, di cui restano numerose ossa di ovicaprini e di tortora miste a cenere insieme con 21 astragali. Al di sotto, si sono trovati i resti di una precedente installazione, di ca 0,80 x 1,00 m., costituita da quattro mattoni cenerosi che coprivano uno strato di ossa di ovicaprini e tortore e, nei pressi, una coppa a calice (Fig. 15) del tipo rinvenuto nel tempio AIII. Inoltre, la presenza di piatti per offerte in punti diversi della terrazza aggiunge elementi all’ipotesi che la terrazza fosse destinata allo svolgimento di particolari cerimonie ritualiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.