Dalle impronte nella grotta di Pech Merle a quelle di Yenikapı in Turchia, dalle giraffe incise nel deserto del Sahara ai petroglifi giganti delle Hawaii, dai templi di Göbekli Tepe ai segni enigmatici nelle grotte del Salento, Silvia Ferrara ci guida lungo uno straordinario cammino di salti verso l’invisibile. Così scopriamo la nostra antichissima storia di manipolatori della natura, impastatori della sua materia grezza, orditori di trame inaspettate, esploratori dei meandri oscuri del possibile, tessitori di un mondo di fiction. Incontriamo disegni di uomini e donne e di animali estinti, figure astratte senza interpretazione, il senso di spazio condiviso. Come e perché sono nati? Come nasce un simbolo, un’icona, un segno? Chi lo crea? E chi lo capisce? Come passa il messaggio? Che cosa si voleva dire? In mezzo a queste migliaia di anni, tra le pieghe di generazioni che scivolano come grani di sabbia, ci sono i tentativi di dare risposte e il senso del viaggio di questo libro. Forse, però, lungo il cammino alcune domande devono rimanere sospese, per lasciare spazio allo stupore che ci riserva la nostra innata capacità di plasmare la realtà per come la percepiamo, per dar vita a qualcosa di diverso da quello che è. Innanzitutto per sopravvivere, e poi per sopravvivere per sempre. Per lasciare una traccia viva di noi.
Silvia Ferrara (2021). Il Salto. Segni, figure e parole. Viaggio all'origine dell'immaginazione. Milano : Feltrinelli.
Il Salto. Segni, figure e parole. Viaggio all'origine dell'immaginazione
Silvia Ferrara
2021
Abstract
Dalle impronte nella grotta di Pech Merle a quelle di Yenikapı in Turchia, dalle giraffe incise nel deserto del Sahara ai petroglifi giganti delle Hawaii, dai templi di Göbekli Tepe ai segni enigmatici nelle grotte del Salento, Silvia Ferrara ci guida lungo uno straordinario cammino di salti verso l’invisibile. Così scopriamo la nostra antichissima storia di manipolatori della natura, impastatori della sua materia grezza, orditori di trame inaspettate, esploratori dei meandri oscuri del possibile, tessitori di un mondo di fiction. Incontriamo disegni di uomini e donne e di animali estinti, figure astratte senza interpretazione, il senso di spazio condiviso. Come e perché sono nati? Come nasce un simbolo, un’icona, un segno? Chi lo crea? E chi lo capisce? Come passa il messaggio? Che cosa si voleva dire? In mezzo a queste migliaia di anni, tra le pieghe di generazioni che scivolano come grani di sabbia, ci sono i tentativi di dare risposte e il senso del viaggio di questo libro. Forse, però, lungo il cammino alcune domande devono rimanere sospese, per lasciare spazio allo stupore che ci riserva la nostra innata capacità di plasmare la realtà per come la percepiamo, per dar vita a qualcosa di diverso da quello che è. Innanzitutto per sopravvivere, e poi per sopravvivere per sempre. Per lasciare una traccia viva di noi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.