«Abbiamo bisogno di un teatro che ci aiuti a cambiare la realtà» amava ripetere Boal. Per l’uomo di teatro e intellettuale brasiliano, scomparso nel 2009, ogni forma di teatro è politica, anche quelle di puro intrattenimento o estetizzanti, perché pur non proponendo uno sguardo critico sulla realtà, implicitamente approvano il modello sociale e il pensiero egemoni e confermano dunque lo status quo. Metodo e pratica per un teatro politico è la seconda parte del classico e voluminoso Jogos para atores e não-atores. Se nella prima parte, Giochi per attori e non attori (Dino Audino editore, 2020), si dava spazio alla descrizione delle tecniche che costituiscono il training teatrale secondo Boal, e che sono le fondamenta del Teatro dell’Oppresso, in questo secondo volume l’autore approfondisce la teoria del suo Metodo, intrecciando aspetti di estetica e metodologia con esperienze di vita, di impegno pedagogico e politico, e con sperimentazioni sul campo. «Il Teatro si può fare dappertutto, anche nei teatri» perché non è un’arte narcisistica o elitaria, ma un linguaggio che si propone di ricucire la frattura tra cultura alta e popolare.
Alessandro Tolomelli (2021). Prefazione all'edizione italiana. Roma : Dino Audino Editore.
Prefazione all'edizione italiana
Alessandro Tolomelli
2021
Abstract
«Abbiamo bisogno di un teatro che ci aiuti a cambiare la realtà» amava ripetere Boal. Per l’uomo di teatro e intellettuale brasiliano, scomparso nel 2009, ogni forma di teatro è politica, anche quelle di puro intrattenimento o estetizzanti, perché pur non proponendo uno sguardo critico sulla realtà, implicitamente approvano il modello sociale e il pensiero egemoni e confermano dunque lo status quo. Metodo e pratica per un teatro politico è la seconda parte del classico e voluminoso Jogos para atores e não-atores. Se nella prima parte, Giochi per attori e non attori (Dino Audino editore, 2020), si dava spazio alla descrizione delle tecniche che costituiscono il training teatrale secondo Boal, e che sono le fondamenta del Teatro dell’Oppresso, in questo secondo volume l’autore approfondisce la teoria del suo Metodo, intrecciando aspetti di estetica e metodologia con esperienze di vita, di impegno pedagogico e politico, e con sperimentazioni sul campo. «Il Teatro si può fare dappertutto, anche nei teatri» perché non è un’arte narcisistica o elitaria, ma un linguaggio che si propone di ricucire la frattura tra cultura alta e popolare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.