L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo da febbraio 2020 ha sconvolto l’esistenza di ognuno di noi, modificando, anche drasticamente, tutti i settori della nostra vita e le modalità di interagire e relazionarsi in ambito professionale, economico e sociale, sia nel pubblico, sia nel privato. Anche l’educazione ha dovuto adattarsi a nuove e impreviste situazioni, cercando di garantire l’accesso e la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti alle attività formative. In particolar modo, le università hanno operato per rendere possibile, al di là delle restrizioni previste dai numerosi DPCM rispetto a spostamenti, condizioni di salute e distanziamenti fisici, a tutti i suoi iscritti la frequenza da remoto o in modalità mista a tutte le attività formative, sia durante il lockdown, sia nell’A.A. 2020/2021. In questo contesto, il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione primaria dell’Università di Bologna ha optato per svolgere gli insegnamenti frontali in remoto per tutti e 5 gli anni di corso (dati i numeri molto alti di iscritti, circa 300 per anno di studio) e laboratori/attività di tirocinio indiretto, organizzati per gruppi di 35 studenti, in modalità mista (di norma in presenza; il “remoto” viene concesso agli studenti con richiesta motivata). Nell’ambito dell’insegnamento di Innovazione didattica e tecnologie educative del IV anno di tale corso, interamente erogato a distanza, docente e studenti si sono trovati nella condizione di apprendere e riflettere collegialmente sulla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, sul ruolo dei docenti a scuola e nell’università, sulla partecipazione attiva degli studenti universitari: quali cambiamenti stiamo vivendo? Come garantire la qualità della didattica? Quali strategie didattiche e strumenti digitali utilizzare? Come riuscire a coinvolgere e includere tutti e ciascuno? Come promuovere una didattica attiva, centrata sugli studenti, nella didattica a distanza o in presenza (ma col distanziamento fisico)? L’insegnamento ha utilizzato diverse strategie di didattica attiva a distanza, per arrivare a svolgere una ricerca di gruppo seguita da una fase di autovalutazione individuale e di gruppo, evidenziando quanto, anche in un contesto emergenziale, per un insegnante siano fondamentali competenze metacognitive di riflessività, fondate su approcci collaborativi e sulla costruzione di una comunità di pratica.

DAD, Didattica Attiva a Distanza: un’esperienza nella formazione universitaria dei futuri insegnanti / Pacetti E.. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 1137-1144.

DAD, Didattica Attiva a Distanza: un’esperienza nella formazione universitaria dei futuri insegnanti

Pacetti E.
Primo
2021

Abstract

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo da febbraio 2020 ha sconvolto l’esistenza di ognuno di noi, modificando, anche drasticamente, tutti i settori della nostra vita e le modalità di interagire e relazionarsi in ambito professionale, economico e sociale, sia nel pubblico, sia nel privato. Anche l’educazione ha dovuto adattarsi a nuove e impreviste situazioni, cercando di garantire l’accesso e la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti alle attività formative. In particolar modo, le università hanno operato per rendere possibile, al di là delle restrizioni previste dai numerosi DPCM rispetto a spostamenti, condizioni di salute e distanziamenti fisici, a tutti i suoi iscritti la frequenza da remoto o in modalità mista a tutte le attività formative, sia durante il lockdown, sia nell’A.A. 2020/2021. In questo contesto, il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione primaria dell’Università di Bologna ha optato per svolgere gli insegnamenti frontali in remoto per tutti e 5 gli anni di corso (dati i numeri molto alti di iscritti, circa 300 per anno di studio) e laboratori/attività di tirocinio indiretto, organizzati per gruppi di 35 studenti, in modalità mista (di norma in presenza; il “remoto” viene concesso agli studenti con richiesta motivata). Nell’ambito dell’insegnamento di Innovazione didattica e tecnologie educative del IV anno di tale corso, interamente erogato a distanza, docente e studenti si sono trovati nella condizione di apprendere e riflettere collegialmente sulla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, sul ruolo dei docenti a scuola e nell’università, sulla partecipazione attiva degli studenti universitari: quali cambiamenti stiamo vivendo? Come garantire la qualità della didattica? Quali strategie didattiche e strumenti digitali utilizzare? Come riuscire a coinvolgere e includere tutti e ciascuno? Come promuovere una didattica attiva, centrata sugli studenti, nella didattica a distanza o in presenza (ma col distanziamento fisico)? L’insegnamento ha utilizzato diverse strategie di didattica attiva a distanza, per arrivare a svolgere una ricerca di gruppo seguita da una fase di autovalutazione individuale e di gruppo, evidenziando quanto, anche in un contesto emergenziale, per un insegnante siano fondamentali competenze metacognitive di riflessività, fondate su approcci collaborativi e sulla costruzione di una comunità di pratica.
2021
La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali. Storia, linee di ricerca e prospettive (v. 2, Sessioni parallele)
1137
1144
DAD, Didattica Attiva a Distanza: un’esperienza nella formazione universitaria dei futuri insegnanti / Pacetti E.. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 1137-1144.
Pacetti E.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Pacetti in Responsabilità della pedagogia.pdf

accesso aperto

Tipo: Versione (PDF) editoriale
Licenza: Licenza per Accesso Aperto. Creative Commons Attribuzione (CCBY)
Dimensione 306.22 kB
Formato Adobe PDF
306.22 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/853523
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact