Jazzo Ognissanti, villaggio rupestre situato a ridosso di una delle tante arterie che portavano al santuario di San Michele, è collocato in un contesto paesaggistico e naturalistico di notevole valenza, riconosciuto tra i Paesaggi rurali storici in area Parco Nazionale del Gargano come "Sito di Interesse Comunitario" e, sicuramente, esprime un elevatissimo potenziale attrattivo turistico. Il complesso, mai indagato archeologicamente, viene datato intorno agli inizi del IX secolo. Esso è composto da diversi ipogei e da una chiesa rupestre, dedicata all'Agnus Dei. Nella chiesa sono ancora presenti gli affreschi, datati alla seconda metà del XIII secolo, che nonostante presentino i tipici stilemi della pittura bizantina, rientrano nell'ambito dell'arte pittorica pugliese tardo medievale. Gli affreschi, ormai in pessimo stato di conservazione, presentano una serie di graffiti di notevole importanza che testimoniano l'intenso pellegrinaggio medievale verso il santuario micaelico. Il sito, infatti, è collocato lungo il suggestivo percorso conosciuto come "Scannamugliera", ovvero una delle principali arterie della cosiddetta Via Francigena che si connette al sito UNESCO del Santuario di Monte Sant'Angelo. In questo lavoro si metterà in evidenza la necessità di un attento restauro del complesso rupestre, per poi tracciare un successivo modello di sviluppo efficiente che sfrutti e potenzi la rete dei servizi della Via Francigena, in forte sviluppo negli anni a venire.
Domenico Luciano Moretti, Domenico Sergio Antonacci (2020). Jazzo Ognissanti, un villaggio rupestre sulla via Francigena. Bari.
Jazzo Ognissanti, un villaggio rupestre sulla via Francigena
Domenico Luciano Moretti
Primo
;
2020
Abstract
Jazzo Ognissanti, villaggio rupestre situato a ridosso di una delle tante arterie che portavano al santuario di San Michele, è collocato in un contesto paesaggistico e naturalistico di notevole valenza, riconosciuto tra i Paesaggi rurali storici in area Parco Nazionale del Gargano come "Sito di Interesse Comunitario" e, sicuramente, esprime un elevatissimo potenziale attrattivo turistico. Il complesso, mai indagato archeologicamente, viene datato intorno agli inizi del IX secolo. Esso è composto da diversi ipogei e da una chiesa rupestre, dedicata all'Agnus Dei. Nella chiesa sono ancora presenti gli affreschi, datati alla seconda metà del XIII secolo, che nonostante presentino i tipici stilemi della pittura bizantina, rientrano nell'ambito dell'arte pittorica pugliese tardo medievale. Gli affreschi, ormai in pessimo stato di conservazione, presentano una serie di graffiti di notevole importanza che testimoniano l'intenso pellegrinaggio medievale verso il santuario micaelico. Il sito, infatti, è collocato lungo il suggestivo percorso conosciuto come "Scannamugliera", ovvero una delle principali arterie della cosiddetta Via Francigena che si connette al sito UNESCO del Santuario di Monte Sant'Angelo. In questo lavoro si metterà in evidenza la necessità di un attento restauro del complesso rupestre, per poi tracciare un successivo modello di sviluppo efficiente che sfrutti e potenzi la rete dei servizi della Via Francigena, in forte sviluppo negli anni a venire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.