L’aumento generalizzato delle attività umane ha generato una continuità spaziale, che si è tradotta in contiguità di ambienti, fra animali selvatici, animali domestici ed insediamenti umani. Purtroppo questa stretta convivenza (promiscuità?) è in grado di favorire malattie contagiose nelle tre comunità di selvatici, domestici ed umani. Inoltre la riduzione dell’habitat silvestre, la sua frammentazione ed il disturbo antropico che si assommano all’eccessivo sfruttamento di molte specie rappresentano un trend in ascesa che pone crescenti problemi di biologia della conservazione. Questa erosione di habitat ha inoltre importanza come causa di patologie non infettive ma può anche favorire la colonizzazione di agenti trasmissibili. La consapevolezza della necessità di tutelare l’ambiente è una priorità epocale e la salute degli animali selvatici è uno dei punti chiave per la conservazione delle specie selvatiche. L’interesse per la salute degli animali selvatici si interfaccia con barriere legislative fra stati nella movimentazione di animali e prodotti di origine animale quando particolari malattie sono presenti nella fauna selvatica di una determinata area geografica. Le più recenti tendenze nella gestione di importanti malattie degli animali domestici non sottovalutano l’importanza degli animali selvatici come componenti della biocenosi (patocenosi) in cui dovrà realizzarsi l’eradicazione. In accordo con queste regole internazionali di polizia veterinaria, i veterinari dovranno occuparsi di malattie dei selvatici con lo scopo di migliorare la salute dell’ambiente e di evitare la diffusione di malattie dagli animali domestici ai selvatici (e vice versa) dimostrando alla Comunità Europea l’efficacia delle misure di controllo applicate. Il coinvolgimento dei veterinari nella protezione dell’ambiente, in relazione alle loro competenze, dovrebbe essere migliorato anche alla luce degli importanti risultati scientifici ottenuti da alcuni gruppi di ricerca negli ultimi decenni. Il ruolo dei veterinari nella conservazione e nella salute degli animali selvatici non è una nuova moda; in particolare l’ affermazione che le malattie degli animali selvatici non rappresentano ancora uno sbocco professionale ma potrebbero e dovrebbero divenirlo è tuttora valida. A tuttoggi, in un contesto di salute degli ecosistemi la medicina dei selvatici non può essere considerata appannaggio di un ristretto gruppo di ricercatori o l’interesse “hobbystico” di alcuni colleghi considerando che le malattie trasmissibili e quelle non infettive sono uno degli aspetti più rilevanti per assicurare il successo in termini di conservazione ambientale.

Poglayen G. (2009). Il veterinario a tutela dei selvatici e della sanità Pubblica. s.l : s.n.

Il veterinario a tutela dei selvatici e della sanità Pubblica

POGLAYEN, GIOVANNI
2009

Abstract

L’aumento generalizzato delle attività umane ha generato una continuità spaziale, che si è tradotta in contiguità di ambienti, fra animali selvatici, animali domestici ed insediamenti umani. Purtroppo questa stretta convivenza (promiscuità?) è in grado di favorire malattie contagiose nelle tre comunità di selvatici, domestici ed umani. Inoltre la riduzione dell’habitat silvestre, la sua frammentazione ed il disturbo antropico che si assommano all’eccessivo sfruttamento di molte specie rappresentano un trend in ascesa che pone crescenti problemi di biologia della conservazione. Questa erosione di habitat ha inoltre importanza come causa di patologie non infettive ma può anche favorire la colonizzazione di agenti trasmissibili. La consapevolezza della necessità di tutelare l’ambiente è una priorità epocale e la salute degli animali selvatici è uno dei punti chiave per la conservazione delle specie selvatiche. L’interesse per la salute degli animali selvatici si interfaccia con barriere legislative fra stati nella movimentazione di animali e prodotti di origine animale quando particolari malattie sono presenti nella fauna selvatica di una determinata area geografica. Le più recenti tendenze nella gestione di importanti malattie degli animali domestici non sottovalutano l’importanza degli animali selvatici come componenti della biocenosi (patocenosi) in cui dovrà realizzarsi l’eradicazione. In accordo con queste regole internazionali di polizia veterinaria, i veterinari dovranno occuparsi di malattie dei selvatici con lo scopo di migliorare la salute dell’ambiente e di evitare la diffusione di malattie dagli animali domestici ai selvatici (e vice versa) dimostrando alla Comunità Europea l’efficacia delle misure di controllo applicate. Il coinvolgimento dei veterinari nella protezione dell’ambiente, in relazione alle loro competenze, dovrebbe essere migliorato anche alla luce degli importanti risultati scientifici ottenuti da alcuni gruppi di ricerca negli ultimi decenni. Il ruolo dei veterinari nella conservazione e nella salute degli animali selvatici non è una nuova moda; in particolare l’ affermazione che le malattie degli animali selvatici non rappresentano ancora uno sbocco professionale ma potrebbero e dovrebbero divenirlo è tuttora valida. A tuttoggi, in un contesto di salute degli ecosistemi la medicina dei selvatici non può essere considerata appannaggio di un ristretto gruppo di ricercatori o l’interesse “hobbystico” di alcuni colleghi considerando che le malattie trasmissibili e quelle non infettive sono uno degli aspetti più rilevanti per assicurare il successo in termini di conservazione ambientale.
2009
L'avifauna italiana: un approccio veterinario multidisciplinare
43
44
Poglayen G. (2009). Il veterinario a tutela dei selvatici e della sanità Pubblica. s.l : s.n.
Poglayen G.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/84963
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact