Fin dall’epoca moderna i rapporti diplomatici e commerciali tra gli stati italiani e la Reggenza di Tunisi resero necessarie delle rappresentanze consolari che gestissero e proteggessero i propri sudditi nelle terre del bey. Con l’emergere della questione italiana nel XIX secolo, l’arrivo di rifugiati ed esuli politici dalla Penisola contribu a una politicizzazione delle comunit italofone dipendenti dai vari consolati1. L’interesse storiografico si finora concentrato sulle biografie e prosopografie degli esuli risorgimentali che fecero della Tunisia il loro rifugio temporaneo o permanente2, valorizzando le personalit pi legate ai movimenti patriottici nazionali come Gaetano Fedriani, Quintilio Mugnaini o Leone Palladini3. Pi datate le ricerche che si sono occupate delle istituzioni consolari sarde nella Reggenza tunisina4. Un rinnovato interesse per la storia diplomatica ha aperto nuove prospettive sulla costruzione delle identit collettive5 e delle loro agencies nei contesti esteri6. Questo contributo mira ad analizzare i rapporti tra l’istituzione consolare sardo-piemontese, attraverso i suoi rappresentanti, e la collettivit italiana7 durante gli eventi del 1848 e del 1861, altamente critici nello sviluppo della questione nazionale.
Gabriele Montalbano (2020). ‘Il nome d’Italiano che abbiamo comune’. Pratiche d’italianità nel Beilicato di Tunisi attraverso le fonti consolari sarde e italiane (1848, 1861). Roma : École Française de Rome.
‘Il nome d’Italiano che abbiamo comune’. Pratiche d’italianità nel Beilicato di Tunisi attraverso le fonti consolari sarde e italiane (1848, 1861)
Gabriele Montalbano
Primo
2020
Abstract
Fin dall’epoca moderna i rapporti diplomatici e commerciali tra gli stati italiani e la Reggenza di Tunisi resero necessarie delle rappresentanze consolari che gestissero e proteggessero i propri sudditi nelle terre del bey. Con l’emergere della questione italiana nel XIX secolo, l’arrivo di rifugiati ed esuli politici dalla Penisola contribu a una politicizzazione delle comunit italofone dipendenti dai vari consolati1. L’interesse storiografico si finora concentrato sulle biografie e prosopografie degli esuli risorgimentali che fecero della Tunisia il loro rifugio temporaneo o permanente2, valorizzando le personalit pi legate ai movimenti patriottici nazionali come Gaetano Fedriani, Quintilio Mugnaini o Leone Palladini3. Pi datate le ricerche che si sono occupate delle istituzioni consolari sarde nella Reggenza tunisina4. Un rinnovato interesse per la storia diplomatica ha aperto nuove prospettive sulla costruzione delle identit collettive5 e delle loro agencies nei contesti esteri6. Questo contributo mira ad analizzare i rapporti tra l’istituzione consolare sardo-piemontese, attraverso i suoi rappresentanti, e la collettivit italiana7 durante gli eventi del 1848 e del 1861, altamente critici nello sviluppo della questione nazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.