Durante la campagna di scavi del 2014 nella necropoli meridionale di Tharros, la Missione dell'Università di Bologna ha esteso il proprio campo di indagine a un nuovo settore del quartiere funerario, situato in corrispondenza dell'istmo che collega la collina di San Giovanni con il Capo San Marco. L'area, nota con il toponimo di Sa Codrio- la, è indicata in letteratura come sede di scavi ufficiali e clandestini effettuati a partire dall'Ottocento, nell'ambito di una tumultuosa stagione di ricerche prevalentemente finalizzate al recupero dei ricchi corredi tombali. Nonostante le ridotte dimensioni dell'area esplorata, i dati acquisiti sono di grande interesse ai fini della ricostruzione delle vicende che hanno riguardato questa porzione del centro del Sinis tra le età punica e romana. Nello specifico, lo scavo ha permesso di mettere in luce un lembo di necropoli databile tra il I e il III sec. d.C., destinato alla deposizione di infanti e subadulti e insistente su probabili livelli di discarica di epoca punica, derivanti da attività di lavorazione artigianale. I risultati fanno ipotizzare una progressiva dilatazione verso nord dello spazio riservato alla deposizione dei defunti, secondo una stratigrafia orizzontale che tuttavia rimane da precisare nei dettagli.
R. Secci (2021). Il Settore A-2 della necropoli meridionale di Tharros. Sarzana - Lugano : Agorà & Co..
Il Settore A-2 della necropoli meridionale di Tharros
R. Secci
2021
Abstract
Durante la campagna di scavi del 2014 nella necropoli meridionale di Tharros, la Missione dell'Università di Bologna ha esteso il proprio campo di indagine a un nuovo settore del quartiere funerario, situato in corrispondenza dell'istmo che collega la collina di San Giovanni con il Capo San Marco. L'area, nota con il toponimo di Sa Codrio- la, è indicata in letteratura come sede di scavi ufficiali e clandestini effettuati a partire dall'Ottocento, nell'ambito di una tumultuosa stagione di ricerche prevalentemente finalizzate al recupero dei ricchi corredi tombali. Nonostante le ridotte dimensioni dell'area esplorata, i dati acquisiti sono di grande interesse ai fini della ricostruzione delle vicende che hanno riguardato questa porzione del centro del Sinis tra le età punica e romana. Nello specifico, lo scavo ha permesso di mettere in luce un lembo di necropoli databile tra il I e il III sec. d.C., destinato alla deposizione di infanti e subadulti e insistente su probabili livelli di discarica di epoca punica, derivanti da attività di lavorazione artigianale. I risultati fanno ipotizzare una progressiva dilatazione verso nord dello spazio riservato alla deposizione dei defunti, secondo una stratigrafia orizzontale che tuttavia rimane da precisare nei dettagli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.