Le morsicature sono uno dei problemi più frequenti legati alla convivenza uomo-cane e le possibili conseguenze possono essere il trauma fisico e/o psichico, la trasmissione di infezioni o la contaminazione della ferita con microrganismi patogeni. In passato, il fenomeno è stato affrontato in relazione al rischio di trasmissione della rabbia. Attualmente andrebbe invece valutato in funzione dei costi diretti e indiretti ad esso connessi e di alcune azioni restrittive riguardanti le razze di cane considerate particolarmente aggressive. Inoltre, l’individuazione dei fattori di rischio può contribuire a definire misure di prevenzione o iniziative legislative con lo scopo di ridurne l’incidenza. Il presente lavoro ha stimato l’incidenza delle lesioni causate dai cani a Bologna (380.000 residenti, area di 140 kmq, popolazione canina di circa 20.000 soggetti) e trattate presso i servizi di Pronto Soccorso (PS) negli anni 2000-2002. Per ogni caso sono state raccolte informazioni relative a sesso, età, sede della lesione e codice di gravità attribuito al paziente. I dati sono stati analizzati utilizzando il test chi-quadrato per le variabili categoriche e il test U di Mann-Whitney per i dati quantitativi. L’incidenza per fasce di età è stata standardizzata con metodo indiretto calcolando il tasso standardizzato di morbilità (SMR). 1.160 pazienti sono stati trattati presso i PS nei 3 anni considerati (0,16% dell’attività dei PS). Di questi, 665 erano residenti nel comune di Bologna. L’incidenza media annuale è risultata di 58,4 casi/100.000 residenti (IC 95%: 53,9-62,8). Il rischio di morsicature è risultato 1,5 (1,3-1,7) volte più alto nei maschi. L’incidenza maggiore è stata osservata nella classe di età 20-29 anni (102/100.000). L’incidenza è risultata più elevata nei mesi estivi (45% dei casi tra maggio-agosto). Le localizzazioni più frequenti sono state: estremità inferiori (36%), mani (30%), braccia (18%), viso, testa, collo (10%) e tronco (6%). Le lesioni al viso, testa e collo sono state significativamente più frequenti nei soggetti di età inferiore ai 9 anni (36% in questo gruppo). Il 97,3% dei casi è stato classificato nelle 2 classi inferiori di gravità, nessuno nella classe di gravità maggiore. L’incidenza stimata è risultata inferiore a quella riportata da altri studi che hanno utilizzato la stessa fonte informativa. Vanno considerati tuttavia i numerosi fattori di confondimento (composizione delle popolazioni umana e canina, numero di cani di proprietà, urbanizzazione dell’area) che possono influenzare il fenomeno. È probabile che la valutazione dell’incidenza attraverso l’analisi dei dati di PS possa portare ad una sottostima del fenomeno, non rilevando i casi con gravità clinica ridotta. Tuttavia, circa 1/3 dei casi è stato classificato nella classe inferiore di gravità indicando un ricorso inappropriato al PS. Nei bambini ciò è probabilmente causato da condizioni di ansia dei familiari o a preoccupazioni, spesso infondate, relative alla trasmissione di malattie gravi (es. la rabbia). La fonte informativa utilizzata è vantaggiosa per una serie di ragioni quali facilità, rapidità e omogeneità dei dati raccolti e consente una rapida valutazione del problema. Queste caratteristiche potrebbero essere sfruttate per la valutazione dell’efficacia di alcuni interventi di igiene urbana veterinaria.
OSTANELLO F., CAPRIOLI A., MARTELLI F. (2005). Sorveglianza delle morsicature da cane nella città di Bologna. ROMA : Istituto Superiore di Sanità.
Sorveglianza delle morsicature da cane nella città di Bologna
OSTANELLO, FABIO;CAPRIOLI, ANDREA;MARTELLI, FRANCESCA
2005
Abstract
Le morsicature sono uno dei problemi più frequenti legati alla convivenza uomo-cane e le possibili conseguenze possono essere il trauma fisico e/o psichico, la trasmissione di infezioni o la contaminazione della ferita con microrganismi patogeni. In passato, il fenomeno è stato affrontato in relazione al rischio di trasmissione della rabbia. Attualmente andrebbe invece valutato in funzione dei costi diretti e indiretti ad esso connessi e di alcune azioni restrittive riguardanti le razze di cane considerate particolarmente aggressive. Inoltre, l’individuazione dei fattori di rischio può contribuire a definire misure di prevenzione o iniziative legislative con lo scopo di ridurne l’incidenza. Il presente lavoro ha stimato l’incidenza delle lesioni causate dai cani a Bologna (380.000 residenti, area di 140 kmq, popolazione canina di circa 20.000 soggetti) e trattate presso i servizi di Pronto Soccorso (PS) negli anni 2000-2002. Per ogni caso sono state raccolte informazioni relative a sesso, età, sede della lesione e codice di gravità attribuito al paziente. I dati sono stati analizzati utilizzando il test chi-quadrato per le variabili categoriche e il test U di Mann-Whitney per i dati quantitativi. L’incidenza per fasce di età è stata standardizzata con metodo indiretto calcolando il tasso standardizzato di morbilità (SMR). 1.160 pazienti sono stati trattati presso i PS nei 3 anni considerati (0,16% dell’attività dei PS). Di questi, 665 erano residenti nel comune di Bologna. L’incidenza media annuale è risultata di 58,4 casi/100.000 residenti (IC 95%: 53,9-62,8). Il rischio di morsicature è risultato 1,5 (1,3-1,7) volte più alto nei maschi. L’incidenza maggiore è stata osservata nella classe di età 20-29 anni (102/100.000). L’incidenza è risultata più elevata nei mesi estivi (45% dei casi tra maggio-agosto). Le localizzazioni più frequenti sono state: estremità inferiori (36%), mani (30%), braccia (18%), viso, testa, collo (10%) e tronco (6%). Le lesioni al viso, testa e collo sono state significativamente più frequenti nei soggetti di età inferiore ai 9 anni (36% in questo gruppo). Il 97,3% dei casi è stato classificato nelle 2 classi inferiori di gravità, nessuno nella classe di gravità maggiore. L’incidenza stimata è risultata inferiore a quella riportata da altri studi che hanno utilizzato la stessa fonte informativa. Vanno considerati tuttavia i numerosi fattori di confondimento (composizione delle popolazioni umana e canina, numero di cani di proprietà, urbanizzazione dell’area) che possono influenzare il fenomeno. È probabile che la valutazione dell’incidenza attraverso l’analisi dei dati di PS possa portare ad una sottostima del fenomeno, non rilevando i casi con gravità clinica ridotta. Tuttavia, circa 1/3 dei casi è stato classificato nella classe inferiore di gravità indicando un ricorso inappropriato al PS. Nei bambini ciò è probabilmente causato da condizioni di ansia dei familiari o a preoccupazioni, spesso infondate, relative alla trasmissione di malattie gravi (es. la rabbia). La fonte informativa utilizzata è vantaggiosa per una serie di ragioni quali facilità, rapidità e omogeneità dei dati raccolti e consente una rapida valutazione del problema. Queste caratteristiche potrebbero essere sfruttate per la valutazione dell’efficacia di alcuni interventi di igiene urbana veterinaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.