Episodio architettonico peculiare del territorio riminese, il castello di San Clemente costituisce una postazione fortificata che ancora oggi continua a vivere oltre la sua funzione originaria, mostrando nella concretezza dei materiali e delle forme di alterazione una storia che riflette il territorio di cui è parte. Il libro costituisce soprattutto la testimonianza scientifica del cantiere di restauro condotto dallo stesso autore e recentemente concluso, offrendo un concreto esempio di quella prassi del restauro che si insegna nelle aule universitarie, ma che riesce raramente ad imporsi sul mercato. Una testimonianza, quindi, dei criteri seguiti e degli interventi svolti, che documenta a dovere le scelte compiute durante il cantiere: come sarebbe normale in ogni restauro condotto con rigore di metodo. La lettura dei materiali, del dettaglio costruttivo, delle craquelures dell'intonaco con tanto di muffe, non rimangono quindi nell'ambito di uno sapere di nicchia fine a se stesso, ma si aprono ai problemi dell'architettura e del paesaggio, investendo questioni fondamentali nel progetto. Le scelte progettuali - quindi - non prevaricano l'identità storica e materiale dell'edificio. L'aderenza all'opera, fondata anche su una coralità di apporti disciplinari, dal geologo allo strutturista all'archeologo, impone al progettista un autocontrollo che lo impegna alla piccola-grande scala delle stuccature, dei livelli di intonaco, della tessitura materica di un muro, calibrando la sporgenza di un bauletto o la reintegrazione di una lacuna. Il progetto si configura così come serrata disciplina di ascolto e di fedeltà all'edificio da restaurare, senza che questo implichi uno svilimento delle capacità progettuali. Non pretesto per esercitazioni figurative più o meno stupefacenti, l'edificio "che esiste" torna al centro dell'intervento, luogo e misura del concreto operare del progettista. (C.Varagnoli)

Il restauro delle mura del castello di San Clemente / A.Ugolini. - STAMPA. - (2009).

Il restauro delle mura del castello di San Clemente

UGOLINI, ANDREA
2009

Abstract

Episodio architettonico peculiare del territorio riminese, il castello di San Clemente costituisce una postazione fortificata che ancora oggi continua a vivere oltre la sua funzione originaria, mostrando nella concretezza dei materiali e delle forme di alterazione una storia che riflette il territorio di cui è parte. Il libro costituisce soprattutto la testimonianza scientifica del cantiere di restauro condotto dallo stesso autore e recentemente concluso, offrendo un concreto esempio di quella prassi del restauro che si insegna nelle aule universitarie, ma che riesce raramente ad imporsi sul mercato. Una testimonianza, quindi, dei criteri seguiti e degli interventi svolti, che documenta a dovere le scelte compiute durante il cantiere: come sarebbe normale in ogni restauro condotto con rigore di metodo. La lettura dei materiali, del dettaglio costruttivo, delle craquelures dell'intonaco con tanto di muffe, non rimangono quindi nell'ambito di uno sapere di nicchia fine a se stesso, ma si aprono ai problemi dell'architettura e del paesaggio, investendo questioni fondamentali nel progetto. Le scelte progettuali - quindi - non prevaricano l'identità storica e materiale dell'edificio. L'aderenza all'opera, fondata anche su una coralità di apporti disciplinari, dal geologo allo strutturista all'archeologo, impone al progettista un autocontrollo che lo impegna alla piccola-grande scala delle stuccature, dei livelli di intonaco, della tessitura materica di un muro, calibrando la sporgenza di un bauletto o la reintegrazione di una lacuna. Il progetto si configura così come serrata disciplina di ascolto e di fedeltà all'edificio da restaurare, senza che questo implichi uno svilimento delle capacità progettuali. Non pretesto per esercitazioni figurative più o meno stupefacenti, l'edificio "che esiste" torna al centro dell'intervento, luogo e misura del concreto operare del progettista. (C.Varagnoli)
2009
128
9788860553843
Il restauro delle mura del castello di San Clemente / A.Ugolini. - STAMPA. - (2009).
A.Ugolini
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