Introduzione. L’antica disputa sui parassiti del suino è ancora aperta (Poglayen et al,2006 - ISTISAN). Essi persistono a tutt’oggi negli ambienti di allevamento industriale a dispetto della diffusione di metodologie zootecniche sempre più “spinte” e dell’impiego massivo di antiparassitari a spettro sempre più ampio, continuando a gravare anche se con modalità differenti rispetto al passato, sull’economia aziendale, sulla salute ed il benessere degli animali. Gli approcci gestionali al problema, che hanno caratterizzato l’allevamento suino negli ultimi decenni, hanno visto il più delle volte applicare protocolli chemioprofilattici standardizzati, troppo spesso disgiunti dalle realtà epidemiologiche delle singole aziende e contraddistinti dall’impiego irrazionale delle molecole. E’ pertanto emersa la necessità di un’indagine epidemiologica approfondita e di un approccio al problema più moderno e razionale basato sulla individuazione dei fattori di rischio per i parassiti gastrointestinali e sull’effettiva efficacia dei trattamenti. Questa necessità si è rivelata ancor più urgente dalle scarse e poco aggiornate informazioni sulle condizioni zootecniche e sanitarie degli allevamenti suini. E’ stata scelta l’Emilia Romagna in quanto tipica rappresentante di una regione ad alta concentrazione suinicola. Metodi. Nell’arco del 2007 è stato condotto nella regione uno studio trasversale utilizzando un campione randomizzato di 54 aziende di tipo industriale. In ciascuna azienda è stato effettuato un campionamento di tipo stratificato, prelevando 75 campioni fecali individuali fra tutte le categorie presenti, da sottoporre ad esame copromicroscopico qualitativo. Per ciascuna delle strutture è stata compilata, con la collaborazione degli allevatori, una scheda di raccolta dati riportante informazioni sulla tipologia di allevamento e sulle modalità di gestione. I dati sono stati sottoposti, previa indagine statistica esplorativa, all’analisi multivariata con la costruzione di un modello di regressione logistica al fine di individuare fattori protettivi e di rischio. Risultati. I fattori gestionali principalmente legati alla presenza di parassiti sono connessi alle caratteristiche strutturali delle aziende, alle modalità di pulizia e ai trattamenti antiparassitari; questi ultimi, contrariamente alla convinzione più diffusa, sono associati, a parità degli altri fattori, a prevalenze parassitarie più elevate. Conclusioni. Per il controllo dei parassiti nell’allevamento intensivo suino è necessaria la messa in atto di adeguate misure igieniche e manageriali. L’uso tradizionale a scopo profilattico di trattamenti antiparassitari in quanto tali, non è consigliabile essendo legato paradossalmente alle situazioni igieniche più critiche. L’analisi multifattoriale di realtà complesse risulta essere indispensabile per far emergere pattern epidemiologici fondati e fornire indicazioni sanitarie concrete. Cofinanziamento PRIN 2005
Marchesi B., Stancampiano L., Poglayen G (2009). Parassiti gastrointestinali nell'allevamento intensivo del suino: approccio multifattoriale all'analisi del rischio.
Parassiti gastrointestinali nell'allevamento intensivo del suino: approccio multifattoriale all'analisi del rischio
MARCHESI, BARBARA;STANCAMPIANO, LAURA;POGLAYEN, GIOVANNI
2009
Abstract
Introduzione. L’antica disputa sui parassiti del suino è ancora aperta (Poglayen et al,2006 - ISTISAN). Essi persistono a tutt’oggi negli ambienti di allevamento industriale a dispetto della diffusione di metodologie zootecniche sempre più “spinte” e dell’impiego massivo di antiparassitari a spettro sempre più ampio, continuando a gravare anche se con modalità differenti rispetto al passato, sull’economia aziendale, sulla salute ed il benessere degli animali. Gli approcci gestionali al problema, che hanno caratterizzato l’allevamento suino negli ultimi decenni, hanno visto il più delle volte applicare protocolli chemioprofilattici standardizzati, troppo spesso disgiunti dalle realtà epidemiologiche delle singole aziende e contraddistinti dall’impiego irrazionale delle molecole. E’ pertanto emersa la necessità di un’indagine epidemiologica approfondita e di un approccio al problema più moderno e razionale basato sulla individuazione dei fattori di rischio per i parassiti gastrointestinali e sull’effettiva efficacia dei trattamenti. Questa necessità si è rivelata ancor più urgente dalle scarse e poco aggiornate informazioni sulle condizioni zootecniche e sanitarie degli allevamenti suini. E’ stata scelta l’Emilia Romagna in quanto tipica rappresentante di una regione ad alta concentrazione suinicola. Metodi. Nell’arco del 2007 è stato condotto nella regione uno studio trasversale utilizzando un campione randomizzato di 54 aziende di tipo industriale. In ciascuna azienda è stato effettuato un campionamento di tipo stratificato, prelevando 75 campioni fecali individuali fra tutte le categorie presenti, da sottoporre ad esame copromicroscopico qualitativo. Per ciascuna delle strutture è stata compilata, con la collaborazione degli allevatori, una scheda di raccolta dati riportante informazioni sulla tipologia di allevamento e sulle modalità di gestione. I dati sono stati sottoposti, previa indagine statistica esplorativa, all’analisi multivariata con la costruzione di un modello di regressione logistica al fine di individuare fattori protettivi e di rischio. Risultati. I fattori gestionali principalmente legati alla presenza di parassiti sono connessi alle caratteristiche strutturali delle aziende, alle modalità di pulizia e ai trattamenti antiparassitari; questi ultimi, contrariamente alla convinzione più diffusa, sono associati, a parità degli altri fattori, a prevalenze parassitarie più elevate. Conclusioni. Per il controllo dei parassiti nell’allevamento intensivo suino è necessaria la messa in atto di adeguate misure igieniche e manageriali. L’uso tradizionale a scopo profilattico di trattamenti antiparassitari in quanto tali, non è consigliabile essendo legato paradossalmente alle situazioni igieniche più critiche. L’analisi multifattoriale di realtà complesse risulta essere indispensabile per far emergere pattern epidemiologici fondati e fornire indicazioni sanitarie concrete. Cofinanziamento PRIN 2005I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.