Differenza di genere del terapeuta nel trattamento dell’anoressia nervosa maschile. M. Merli, G. Cremante, M. Bellini Unità di Studio e Trattamento DCA, Istituto di Psichiatria, Università & AUSL di Bologna, Dipartimento di Salute Mentale, Bologna Introduzione: fra le domande senza ancora una risposta in psichiatria, addirittura da 400 anni, c’è sicuramente l’anoressia nervosa (AN) col problema del suo trattamento, tuttora privo di basi accettabili di evidenza. Poiché l’AN è considerata tipicamente femminile, vi sono relativamente pochi studi riguardo tale patologia nel sesso maschile. La scarsa letteratura sembra indicare che i maschi affetti da AN non differiscono psichiatricamente dalle controparti femminili (1). Studi clinici hanno suggerito che vi sia più alta incidenza di omosessualità o problemi d’orientamento sessuale in maschi con DCA o con AN (2). Nella prospettiva della differenza di genere nel paziente, molte domande sono state poste sulla infrequente full syndrome dell’anoressia nervosa maschile, ma con risposte limitate o insoddisfacenti. L’approccio psicoterapico al paziente con AN maschile è ancora più raramente preso in consi-derazione nella letteratura specifica, anche come semplice case-report: ancor meno considerato è il problema tecnico se la differenza di genere del terapeuta possa influire sulle grandi difficoltà di avvio della relazione terapeutica in generale e di quella psicoterapica in particolare col grave paziente anoressico. Perciò si è attuata una revisione generale della letteratura sull’AN maschile attraverso Medline e attraverso i riferimenti bibliografici di articoli interessanti negli ultimi 10 anni. Scopo e metodi: ci siamo quindi proposti di presentare un case-report di valutazione e presa in carico psicoterapica ambulatoriale (1 seduta a settimana) da parte di una terapeuta femminile d’un caso maschile di AN/r (con esordio 5 anni prima ed in recente ricaduta), già valutato, testato e preso in carico presso la stessa Unità-DCA da altro terapeuta 3 anni prima. Il trattamento è inserito in un percorso terapeutico integrato per pazienti con DCA a livello di Dip. Salute Mentale e AUSL in collaborazione con l’Unità di Dietologia e Nutrizione Clinica dell’Ospedale Generale. Da 4 anni la nostra Unità-DCA riceve supervisioni teoriche e sui casi in una prospettiva kleiniana da docenti del Corso "Working with People with Eating Disorders" del Tavistock Institute & Portman di Londra per 120 ore annue. Risultati: il paziente 40enne coniugato con figli, ha iniziato e interrotto tanti trattamenti (raggiungendo un BMI 15 nel periodo più critico). Vengono svolte considerazioni cliniche e teoriche sulle difficoltà di presa in carico, sulla nozione di rifiuto dell’aiuto, sul concetto post-bioniano di inversione del rapporto contenitore/ contenuto nella relazione col paziente anoressico, su alcuni fenomeni transferali potenzialmente collegati con accelerato miglioramento clinico del paziente, sul possibile influsso della differenza di genere del terapeuta nella fase di avvio di cicli terapeutici diversi presso la stessa Unità. Conclusioni: nei limiti cospicui di un case-report, ci sembra tuttavia che terapeuta femminile di paziente-maschio con AN/r e terapeuta maschile di pazienti di sesso femminile con AN/r, incontrino inattese esperienze omogenee nella relazione terapeutica, mentre il terapeuta maschile di paziente-maschile con AN/r tende ad incontrare ulteriori supplementari difficoltà genere-specifiche, che potrebbero essere soppesate in termini costi-benefici almeno nei casi gravi o resistenti. Bibliografia 1 Lindblad F. et al. Int J Eat Disord 2006. 2 APA practice guideline for the treatment of patients with eating disorders, 2000.
M. Merli, G. Cremante, M. Bellini (2008). Differenza di genere del terapeuta nel trattamento dell’anoressia nervosa maschile..
Differenza di genere del terapeuta nel trattamento dell’anoressia nervosa maschile.
MERLI, MARINA;BELLINI, MAURIZIO
2008
Abstract
Differenza di genere del terapeuta nel trattamento dell’anoressia nervosa maschile. M. Merli, G. Cremante, M. Bellini Unità di Studio e Trattamento DCA, Istituto di Psichiatria, Università & AUSL di Bologna, Dipartimento di Salute Mentale, Bologna Introduzione: fra le domande senza ancora una risposta in psichiatria, addirittura da 400 anni, c’è sicuramente l’anoressia nervosa (AN) col problema del suo trattamento, tuttora privo di basi accettabili di evidenza. Poiché l’AN è considerata tipicamente femminile, vi sono relativamente pochi studi riguardo tale patologia nel sesso maschile. La scarsa letteratura sembra indicare che i maschi affetti da AN non differiscono psichiatricamente dalle controparti femminili (1). Studi clinici hanno suggerito che vi sia più alta incidenza di omosessualità o problemi d’orientamento sessuale in maschi con DCA o con AN (2). Nella prospettiva della differenza di genere nel paziente, molte domande sono state poste sulla infrequente full syndrome dell’anoressia nervosa maschile, ma con risposte limitate o insoddisfacenti. L’approccio psicoterapico al paziente con AN maschile è ancora più raramente preso in consi-derazione nella letteratura specifica, anche come semplice case-report: ancor meno considerato è il problema tecnico se la differenza di genere del terapeuta possa influire sulle grandi difficoltà di avvio della relazione terapeutica in generale e di quella psicoterapica in particolare col grave paziente anoressico. Perciò si è attuata una revisione generale della letteratura sull’AN maschile attraverso Medline e attraverso i riferimenti bibliografici di articoli interessanti negli ultimi 10 anni. Scopo e metodi: ci siamo quindi proposti di presentare un case-report di valutazione e presa in carico psicoterapica ambulatoriale (1 seduta a settimana) da parte di una terapeuta femminile d’un caso maschile di AN/r (con esordio 5 anni prima ed in recente ricaduta), già valutato, testato e preso in carico presso la stessa Unità-DCA da altro terapeuta 3 anni prima. Il trattamento è inserito in un percorso terapeutico integrato per pazienti con DCA a livello di Dip. Salute Mentale e AUSL in collaborazione con l’Unità di Dietologia e Nutrizione Clinica dell’Ospedale Generale. Da 4 anni la nostra Unità-DCA riceve supervisioni teoriche e sui casi in una prospettiva kleiniana da docenti del Corso "Working with People with Eating Disorders" del Tavistock Institute & Portman di Londra per 120 ore annue. Risultati: il paziente 40enne coniugato con figli, ha iniziato e interrotto tanti trattamenti (raggiungendo un BMI 15 nel periodo più critico). Vengono svolte considerazioni cliniche e teoriche sulle difficoltà di presa in carico, sulla nozione di rifiuto dell’aiuto, sul concetto post-bioniano di inversione del rapporto contenitore/ contenuto nella relazione col paziente anoressico, su alcuni fenomeni transferali potenzialmente collegati con accelerato miglioramento clinico del paziente, sul possibile influsso della differenza di genere del terapeuta nella fase di avvio di cicli terapeutici diversi presso la stessa Unità. Conclusioni: nei limiti cospicui di un case-report, ci sembra tuttavia che terapeuta femminile di paziente-maschio con AN/r e terapeuta maschile di pazienti di sesso femminile con AN/r, incontrino inattese esperienze omogenee nella relazione terapeutica, mentre il terapeuta maschile di paziente-maschile con AN/r tende ad incontrare ulteriori supplementari difficoltà genere-specifiche, che potrebbero essere soppesate in termini costi-benefici almeno nei casi gravi o resistenti. Bibliografia 1 Lindblad F. et al. Int J Eat Disord 2006. 2 APA practice guideline for the treatment of patients with eating disorders, 2000.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.