Ritengo che l’uso di nuove tecnologie telematiche, e in particolare l’uso di Internet diffuso a livello mondiale, sia non solo una profonda rivoluzione tecnologica ma anche una modalità di rapporto globale che può influenzare a livelli profondi le strategie comunicative e quindi la psicologia degli uomini del XXI secolo. Questo è tanto più vero per la psicologia di giovani che sono ancora coinvolti in un processo di educazione e formazione e che tali tecnologie usano quotidianamente. L’evoluzione del computer negli ultimi anni ha significato la trasformazione dell’interpretazione di tale strumento da archetipo della estensione e del potenziamento delle capacità di calcolo dell’intelletto umano alla concezione del computer considerato come strumento mitologico della simulazione virtuale, grazie alla quale la presenza fisica di una persona singola può essere in rete estesa e diventare collettiva e grazie alla quale le persone, alla ricerca di identità succedanee, possono sostituire al loro essere reale molteplici identità virtuali simulate (Turkle, 1997). Con riferimento all’uso di Internet, si parla sia di una transizione da una dimensione privata della identità individuale a una dimensione di identità sociale (Internet come strumento collettivo) che dell’effetto straniante di de-individuazione dato dalla anonimità della comunicazione informatica (Reicher, Spears, Postmes, 1995). L’anonimato può rafforzare la dimensione di strumento collettivo della rete, riducendo la focalizzazione cognitiva ed emotiva della persona singola sul sé individuale e attivare un livello sociale e condiviso delle identità: quando tale identità sociale di gruppo diventa dominante, la persona internalizza acriticamente le norme del gruppo acquisendole come proprie (“tutti in rete fanno così”). Le modalità di comunicazione elettronica sono tanto più seduttive per personalità ancora in formazione: ad esempio, una rassegna americana rileva come secondo gli adolescenti la comunicazione collettiva via Internet sia una chiave per liberare la propria personalità e per esprimere davvero se stessi (Lenhart, Madden, Rainie, 2006). Dunque, la rete viene vissuta come mitologia collettiva ma anche l’uso della rete viene visto come strumento del rapporto tra sé offline e sé online, in cui la intimità di ciascuno può trovare voce e forma in personalità diverse e l’individuo può moltiplicarsi riflettendo la propria immagine in molteplici specchi. Virtuale può significare tutto ciò che esiste in potenza e che tende ad attualizzarsi, ma anche, nella accezione più comune, ciò che non è reale ma di cui si può fare esperienza attraverso la simulazione: la terra di confine tra reale e virtuale può non essere tanto nettamente definita nella psicologia umana, e ciò che è virtuale si può pensare non come il contrario del reale ma come ciò che può potenziare il reale attraverso la apertura di molteplici porte, attraverso la rifrazione dell’immagine in molteplici specchi. Certamente il fascino della comunicazione via Internet, prodotta con l’uso delle nuove tecnologie informatiche, comunicazione fatta di immagini, suoni, messaggi istantanei, immediati e possessivi, ci porta a riconoscere in essa le caratteristiche di una mitologia potentissima che va alle radici del sentire umano. In aggiunta alle indubbie possibilità di sperimentazione ed estensione del sé e della preziosa capacità offerta ad una persona di entrare in contatto immediato con il mondo nella sua globalità, la comunicazione elettronica e Internet possono esercitare una fascinazione profonda che ci riporta a un mito di oggi nelle sue implicazioni benefiche ma anche potenzialmente patologiche. Vengono alla mente le parole di Kerenyi (1976) sulla psicologia collettiva nella sua Prefazione a Gli dèi e gli eroi della Grecia e la sua concezione di una “mitologia individuale” degli uomini moderni, nel senso della loro psicologia, concezione sviluppata nei Prolegomeni allo s...

Introduzione / Genta M.L.. - STAMPA. - (2009), pp. 11-22.

Introduzione

GENTA, MARIA LUISA
2009

Abstract

Ritengo che l’uso di nuove tecnologie telematiche, e in particolare l’uso di Internet diffuso a livello mondiale, sia non solo una profonda rivoluzione tecnologica ma anche una modalità di rapporto globale che può influenzare a livelli profondi le strategie comunicative e quindi la psicologia degli uomini del XXI secolo. Questo è tanto più vero per la psicologia di giovani che sono ancora coinvolti in un processo di educazione e formazione e che tali tecnologie usano quotidianamente. L’evoluzione del computer negli ultimi anni ha significato la trasformazione dell’interpretazione di tale strumento da archetipo della estensione e del potenziamento delle capacità di calcolo dell’intelletto umano alla concezione del computer considerato come strumento mitologico della simulazione virtuale, grazie alla quale la presenza fisica di una persona singola può essere in rete estesa e diventare collettiva e grazie alla quale le persone, alla ricerca di identità succedanee, possono sostituire al loro essere reale molteplici identità virtuali simulate (Turkle, 1997). Con riferimento all’uso di Internet, si parla sia di una transizione da una dimensione privata della identità individuale a una dimensione di identità sociale (Internet come strumento collettivo) che dell’effetto straniante di de-individuazione dato dalla anonimità della comunicazione informatica (Reicher, Spears, Postmes, 1995). L’anonimato può rafforzare la dimensione di strumento collettivo della rete, riducendo la focalizzazione cognitiva ed emotiva della persona singola sul sé individuale e attivare un livello sociale e condiviso delle identità: quando tale identità sociale di gruppo diventa dominante, la persona internalizza acriticamente le norme del gruppo acquisendole come proprie (“tutti in rete fanno così”). Le modalità di comunicazione elettronica sono tanto più seduttive per personalità ancora in formazione: ad esempio, una rassegna americana rileva come secondo gli adolescenti la comunicazione collettiva via Internet sia una chiave per liberare la propria personalità e per esprimere davvero se stessi (Lenhart, Madden, Rainie, 2006). Dunque, la rete viene vissuta come mitologia collettiva ma anche l’uso della rete viene visto come strumento del rapporto tra sé offline e sé online, in cui la intimità di ciascuno può trovare voce e forma in personalità diverse e l’individuo può moltiplicarsi riflettendo la propria immagine in molteplici specchi. Virtuale può significare tutto ciò che esiste in potenza e che tende ad attualizzarsi, ma anche, nella accezione più comune, ciò che non è reale ma di cui si può fare esperienza attraverso la simulazione: la terra di confine tra reale e virtuale può non essere tanto nettamente definita nella psicologia umana, e ciò che è virtuale si può pensare non come il contrario del reale ma come ciò che può potenziare il reale attraverso la apertura di molteplici porte, attraverso la rifrazione dell’immagine in molteplici specchi. Certamente il fascino della comunicazione via Internet, prodotta con l’uso delle nuove tecnologie informatiche, comunicazione fatta di immagini, suoni, messaggi istantanei, immediati e possessivi, ci porta a riconoscere in essa le caratteristiche di una mitologia potentissima che va alle radici del sentire umano. In aggiunta alle indubbie possibilità di sperimentazione ed estensione del sé e della preziosa capacità offerta ad una persona di entrare in contatto immediato con il mondo nella sua globalità, la comunicazione elettronica e Internet possono esercitare una fascinazione profonda che ci riporta a un mito di oggi nelle sue implicazioni benefiche ma anche potenzialmente patologiche. Vengono alla mente le parole di Kerenyi (1976) sulla psicologia collettiva nella sua Prefazione a Gli dèi e gli eroi della Grecia e la sua concezione di una “mitologia individuale” degli uomini moderni, nel senso della loro psicologia, concezione sviluppata nei Prolegomeni allo s...
2009
Bullismo elettronico. Fattori di rischio connessi alle nuove tecnologie.
11
22
Introduzione / Genta M.L.. - STAMPA. - (2009), pp. 11-22.
Genta M.L.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/84482
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact