I dati di ricerca raccolti negli ultimi anni hanno suggerito che frequentare i giardini educativi e scolastici con continuità, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche o dalla selvatichezza di alcuni contesti, consente alle insegnanti coinvolte di uscire da ruoli, schemi e consuetudini iniziando a rimettere in discussione il proprio ruolo professionale. La letteratura scientifica internazionale, in questo senso, suggerisce che i setting naturali possano essere promotori di cambiamento nelle pratiche degli insegnanti (Bentsen et al., 2009; Mygind, 2009) e che le caratteristiche dei luoghi abbiano influenze sulla loro progettazione didattica (Mannion et al., 2011, 2016). Il contributo presenta una ricerca empirica svolta nel periodo della riapertura dei servizi durante la pandemia Covid 19, che ha reso la frequentazione degli spazi aperti consigliata e necessaria, e impegnata a comprendere la relazione tra l’incremento d’uso dello spazio esterno, una formazione in itinere e la riflessione professionale sul tema. A partire dagli esiti vengono individuati dieci indirizzi progettuali in grado di sostenere una progettazione educativa innovativa e accompagnare nidi e scuole dell’infanzia, sia pubblici, sia privati, a muovere i primi passi o consolidare quelli già più maturi in direzione di una vera e propria azione didattica che sappia cogliere le opportunità educative offerte dai diversi contesti, interni come esterni, per promuovere pratiche solide ma flessibili, rigorose ma contestualizzate, eque e inclusive.
Michela Schenetti (2021). Lo spazio esterno come risorsa per ripensare la relazione educativa e didattica. Parma : edizioni Junior.
Lo spazio esterno come risorsa per ripensare la relazione educativa e didattica
Michela Schenetti
2021
Abstract
I dati di ricerca raccolti negli ultimi anni hanno suggerito che frequentare i giardini educativi e scolastici con continuità, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche o dalla selvatichezza di alcuni contesti, consente alle insegnanti coinvolte di uscire da ruoli, schemi e consuetudini iniziando a rimettere in discussione il proprio ruolo professionale. La letteratura scientifica internazionale, in questo senso, suggerisce che i setting naturali possano essere promotori di cambiamento nelle pratiche degli insegnanti (Bentsen et al., 2009; Mygind, 2009) e che le caratteristiche dei luoghi abbiano influenze sulla loro progettazione didattica (Mannion et al., 2011, 2016). Il contributo presenta una ricerca empirica svolta nel periodo della riapertura dei servizi durante la pandemia Covid 19, che ha reso la frequentazione degli spazi aperti consigliata e necessaria, e impegnata a comprendere la relazione tra l’incremento d’uso dello spazio esterno, una formazione in itinere e la riflessione professionale sul tema. A partire dagli esiti vengono individuati dieci indirizzi progettuali in grado di sostenere una progettazione educativa innovativa e accompagnare nidi e scuole dell’infanzia, sia pubblici, sia privati, a muovere i primi passi o consolidare quelli già più maturi in direzione di una vera e propria azione didattica che sappia cogliere le opportunità educative offerte dai diversi contesti, interni come esterni, per promuovere pratiche solide ma flessibili, rigorose ma contestualizzate, eque e inclusive.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.