Le periferie sono luoghi, ma anche metafore: in entrambe le accezioni, sono sterminate. Sono fatte di palazzi, parchi pubblici e piazze, ma anche di sentimenti, emozioni, storie di vita. Dimenticate dalle guide turistiche, dalle linee ferroviarie e dalle politiche centrocratiche, mostrano i segni delle diseguaglianze e delle ingiustizie che caratterizzano il nostro tempo, ma possono costituire terreno fertile per sperimentare cambiamento. Più ancora che nei centri, è lì che gli insegnanti, gli educatori, i pedagogisti, gli amministratori, gli operatori sociali e di comunità possono coinvolgere gli abitanti, soprattutto i più giovani, rendendoli protagonisti di processi di trasformazione virtuosa. Succede nelle borgate romane che care furono a Pier Paolo Pasolini e a Elsa Morante, nei rioni napoletani degli infaticabili maestri di strada, nella Palermo in cui Giuseppe Puglisi divenne Beato, nelle banlieue infuocate di Parigi e Marsiglia, in certi quartieri della piovosa Glasgow. Conoscere le periferie, i loro problemi endemici, ma anche le risorse, costituisce il primo passo per andare oltre lo stigma e penetrare nella complessità che le caratterizza, per progettare interventi che possano essere capiti, sostenuti, valorizzati, rispettati. In ultima istanza, gioiti.
Educare nelle periferie. Descrivere, comprendere, progettare
Zannoni, Federico
2022
Abstract
Le periferie sono luoghi, ma anche metafore: in entrambe le accezioni, sono sterminate. Sono fatte di palazzi, parchi pubblici e piazze, ma anche di sentimenti, emozioni, storie di vita. Dimenticate dalle guide turistiche, dalle linee ferroviarie e dalle politiche centrocratiche, mostrano i segni delle diseguaglianze e delle ingiustizie che caratterizzano il nostro tempo, ma possono costituire terreno fertile per sperimentare cambiamento. Più ancora che nei centri, è lì che gli insegnanti, gli educatori, i pedagogisti, gli amministratori, gli operatori sociali e di comunità possono coinvolgere gli abitanti, soprattutto i più giovani, rendendoli protagonisti di processi di trasformazione virtuosa. Succede nelle borgate romane che care furono a Pier Paolo Pasolini e a Elsa Morante, nei rioni napoletani degli infaticabili maestri di strada, nella Palermo in cui Giuseppe Puglisi divenne Beato, nelle banlieue infuocate di Parigi e Marsiglia, in certi quartieri della piovosa Glasgow. Conoscere le periferie, i loro problemi endemici, ma anche le risorse, costituisce il primo passo per andare oltre lo stigma e penetrare nella complessità che le caratterizza, per progettare interventi che possano essere capiti, sostenuti, valorizzati, rispettati. In ultima istanza, gioiti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.