Il volume raccoglie due libri di Martin Wight (1913-1972) riuniti e tradotti per la prima volta da Michele Chiaruzzi: Politica di potenza (‘Power Politics’) e Sistemi di Stati (‘Systems of States’). Il primo esce nel 1946, a guerra appena finita, e viene subito tradotto in tedesco da Alfred Weber. Si tratta di una sorta di lessico politico fondamentale della vita internazionale per comprendere le forme moderne dell’esercizio della potenza. Il secondo, Sistema di Stati, esce postumo nel 1977 per la cura dell’allievo Hedley Bull. È uno studio comparato del sistema della Grecia classica e delle sue relazioni con l’Impero persiano, fino al periodo ellenistico, nonché delle origini di quello moderno europeo-occidentale, tracciandone limiti geografici e temporali. Non è un’opera finita, bensì una raccolta di saggi, dense relazioni stese da Wight negli ultimi otto anni di vita a beneficio del British Committee on the Theory of International Politics (1954-1985). Il capitolo ‘De systematibus civitatum’ elabora il concetto stesso di sistema di Stati e, come notava Maurizio Bazzoli, sottolineandone l’importanza, reca non a caso lo stesso titolo di una dissertatio che Samuel Pufendorf aveva composto esattamente trecento anni prima. I due capitoli finali trattano il problema della legittimità internazionale e la dinamica della rivalità tra grandi potenze in triangoli e duelli. Si tratta di un’opera sorprendente, centrata su temi, figure e concetti fondamentali per la comprensione della vita ‘internazionale’ in età diverse. L’arco temporale che intercorre tra i due testi che la compongono permette altresì di apprezzare continuità e mutamento nel pensiero politico di uno studioso di vasti riferimenti e rara erudizione.
Michele Chiaruzzi (2021). Politica di potenza e sistemi di stati. Milano : Le due rose. Editore.
Politica di potenza e sistemi di stati
Michele ChiaruzziPrimo
2021
Abstract
Il volume raccoglie due libri di Martin Wight (1913-1972) riuniti e tradotti per la prima volta da Michele Chiaruzzi: Politica di potenza (‘Power Politics’) e Sistemi di Stati (‘Systems of States’). Il primo esce nel 1946, a guerra appena finita, e viene subito tradotto in tedesco da Alfred Weber. Si tratta di una sorta di lessico politico fondamentale della vita internazionale per comprendere le forme moderne dell’esercizio della potenza. Il secondo, Sistema di Stati, esce postumo nel 1977 per la cura dell’allievo Hedley Bull. È uno studio comparato del sistema della Grecia classica e delle sue relazioni con l’Impero persiano, fino al periodo ellenistico, nonché delle origini di quello moderno europeo-occidentale, tracciandone limiti geografici e temporali. Non è un’opera finita, bensì una raccolta di saggi, dense relazioni stese da Wight negli ultimi otto anni di vita a beneficio del British Committee on the Theory of International Politics (1954-1985). Il capitolo ‘De systematibus civitatum’ elabora il concetto stesso di sistema di Stati e, come notava Maurizio Bazzoli, sottolineandone l’importanza, reca non a caso lo stesso titolo di una dissertatio che Samuel Pufendorf aveva composto esattamente trecento anni prima. I due capitoli finali trattano il problema della legittimità internazionale e la dinamica della rivalità tra grandi potenze in triangoli e duelli. Si tratta di un’opera sorprendente, centrata su temi, figure e concetti fondamentali per la comprensione della vita ‘internazionale’ in età diverse. L’arco temporale che intercorre tra i due testi che la compongono permette altresì di apprezzare continuità e mutamento nel pensiero politico di uno studioso di vasti riferimenti e rara erudizione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.