I fenomeni di mobilità transnazionale a livello planetario (Castels e Miller, 2012; Idos, 2021) portano all’interno dei contesti sociali, scolastici ed educativi una pluralità di soggetti dalle differenti peculiarità per riferimenti valoriali, culturali, religiosi, linguistici, per varietà delle identità, individuali e di gruppo, di tratti somatici e colori della pelle, di stili, percorsi e progetti di vita. Tale eterogeneità (Zoletto, 2015), che spesso definiamo con il termine multiculturalità, corrisponde a una situazione di fatto, che caratterizza i contesti di vita attuali, soprattutto occidentali (ma non solo), nei quali sono compresenti non già culture, ma elementi di origini culturali diverse e persone che si riconoscono in riferimenti culturali diversi (Lorenzini, in Bolognesi e Lorenzini, 2017; Lorenzini, 2020). Nel riconoscere tale situazione di fatto, presente nei contesti sociali contemporanei interessati da fenomeni migratori (sia in entrata sia in uscita), occorre aprire lo sguardo sino a individuare lo sfondo meticcio delle culture (Padoan, 2012); uno sfondo meticcio che le connota per genesi e non solo in relazione alle globalizzazioni (Bauman, 1997) della contemporaneità. Benché le culture tendano a essere percepite e concepite come internamente unitarie e omogenee è importante metterne a fuoco l’originaria multiculturalità, e dunque l’eterogeneità insita nella loro evoluzione, poiché, a ben guardare, se ne potranno cogliere le molteplici differenze interne (Lorenzini, 2020). In relazione all’eterogeneità crescente cui abbiamo fatto cenno, via via più evidente e riconosciuta, in modo specifico nell’ambito della prospettiva pedagogia interculturale, da tempo, i sistemi educativi si trovano di fronte alla necessità di considerare molteplici aspetti legati all’accoglienza dei/delle bambini/e con background migratorio, alle loro opportunità di socializzazione e apprendimento, alla loro crescita e benessere, alle loro possibilità di realizzazione futura e di partecipazione attiva nella società. Entro questa eterogeneità dalle plurime dimensioni, in veste di curatrici, abbiamo inteso dedicare il Vol. 19, N. 2/2021, della rivista Educazione Interculturale. Teorie, Ricerche, Pratiche al versante delle lingue madri e dell’incontro tra differenti lingue e linguaggi che coinvolge coloro che si trovano a vivere in un ambiente linguistico-culturale diverso da quello di nascita. Ma anche coloro che, benché nativi in un certo territorio, incontrano la pluralità sul versante linguistico entro contesti di vita in cui l’eterogeneità è data anche dalla presenza di forme dialettali diffuse ed estesamente utilizzate, così come da esperienze in ambito educativo, scolastico e sociale in genere che portano a incontrare lingue migranti. Tale incontro risente certamente della possibilità offerta a codici linguistici differenti da quelli prevalenti entro un certo contesto di vita (Lorenzini, 2020) di essere mantenuti, espressi, utilizzati (cosa da non dare per scontata) ma resta un dato di fatto che patrimoni linguistici diversi esistano e siano compresenti, anche in Italia, in relazione ai flussi migratori attuali ma anche a una pluralità linguistica pregressa, ben ricordata e argomentata da diversi contributi del Dossier qui presentato. La complessità insita nell’esperienza della migrazione − personale o vissuta dai figli/e attraverso i percorsi familiari − comporta per l’individuo, anche, il compito di gestire due o più lingue, in una condizione di drastici cambiamenti e delicati equilibri da mantenere e/o ridefinire, ricostituire; una situazione entro la quale, auspicabilmente, strutturare un’identità che possa accogliere e riconoscere in sé la pluralità dei tasselli culturali ed esperienziali che hanno contribuito e contribuiscono a svilupparla (Lorenzini, 2017; 2020), quale base necessaria a una crescita armoniosa.

Stefania Lorenzini (2021). Plurilinguismo e accoglienza delle lingue di provenienza delle bambine e dei bambini di origine straniera nei contesti educativi e scolastici = Multilingualism and the welcoming of mother tongues of children of foreign origin in educational and school contexts. Bologna : ABIS-AlmaDL.

Plurilinguismo e accoglienza delle lingue di provenienza delle bambine e dei bambini di origine straniera nei contesti educativi e scolastici = Multilingualism and the welcoming of mother tongues of children of foreign origin in educational and school contexts

Stefania Lorenzini
2021

Abstract

I fenomeni di mobilità transnazionale a livello planetario (Castels e Miller, 2012; Idos, 2021) portano all’interno dei contesti sociali, scolastici ed educativi una pluralità di soggetti dalle differenti peculiarità per riferimenti valoriali, culturali, religiosi, linguistici, per varietà delle identità, individuali e di gruppo, di tratti somatici e colori della pelle, di stili, percorsi e progetti di vita. Tale eterogeneità (Zoletto, 2015), che spesso definiamo con il termine multiculturalità, corrisponde a una situazione di fatto, che caratterizza i contesti di vita attuali, soprattutto occidentali (ma non solo), nei quali sono compresenti non già culture, ma elementi di origini culturali diverse e persone che si riconoscono in riferimenti culturali diversi (Lorenzini, in Bolognesi e Lorenzini, 2017; Lorenzini, 2020). Nel riconoscere tale situazione di fatto, presente nei contesti sociali contemporanei interessati da fenomeni migratori (sia in entrata sia in uscita), occorre aprire lo sguardo sino a individuare lo sfondo meticcio delle culture (Padoan, 2012); uno sfondo meticcio che le connota per genesi e non solo in relazione alle globalizzazioni (Bauman, 1997) della contemporaneità. Benché le culture tendano a essere percepite e concepite come internamente unitarie e omogenee è importante metterne a fuoco l’originaria multiculturalità, e dunque l’eterogeneità insita nella loro evoluzione, poiché, a ben guardare, se ne potranno cogliere le molteplici differenze interne (Lorenzini, 2020). In relazione all’eterogeneità crescente cui abbiamo fatto cenno, via via più evidente e riconosciuta, in modo specifico nell’ambito della prospettiva pedagogia interculturale, da tempo, i sistemi educativi si trovano di fronte alla necessità di considerare molteplici aspetti legati all’accoglienza dei/delle bambini/e con background migratorio, alle loro opportunità di socializzazione e apprendimento, alla loro crescita e benessere, alle loro possibilità di realizzazione futura e di partecipazione attiva nella società. Entro questa eterogeneità dalle plurime dimensioni, in veste di curatrici, abbiamo inteso dedicare il Vol. 19, N. 2/2021, della rivista Educazione Interculturale. Teorie, Ricerche, Pratiche al versante delle lingue madri e dell’incontro tra differenti lingue e linguaggi che coinvolge coloro che si trovano a vivere in un ambiente linguistico-culturale diverso da quello di nascita. Ma anche coloro che, benché nativi in un certo territorio, incontrano la pluralità sul versante linguistico entro contesti di vita in cui l’eterogeneità è data anche dalla presenza di forme dialettali diffuse ed estesamente utilizzate, così come da esperienze in ambito educativo, scolastico e sociale in genere che portano a incontrare lingue migranti. Tale incontro risente certamente della possibilità offerta a codici linguistici differenti da quelli prevalenti entro un certo contesto di vita (Lorenzini, 2020) di essere mantenuti, espressi, utilizzati (cosa da non dare per scontata) ma resta un dato di fatto che patrimoni linguistici diversi esistano e siano compresenti, anche in Italia, in relazione ai flussi migratori attuali ma anche a una pluralità linguistica pregressa, ben ricordata e argomentata da diversi contributi del Dossier qui presentato. La complessità insita nell’esperienza della migrazione − personale o vissuta dai figli/e attraverso i percorsi familiari − comporta per l’individuo, anche, il compito di gestire due o più lingue, in una condizione di drastici cambiamenti e delicati equilibri da mantenere e/o ridefinire, ricostituire; una situazione entro la quale, auspicabilmente, strutturare un’identità che possa accogliere e riconoscere in sé la pluralità dei tasselli culturali ed esperienziali che hanno contribuito e contribuiscono a svilupparla (Lorenzini, 2017; 2020), quale base necessaria a una crescita armoniosa.
2021
237
Stefania Lorenzini (2021). Plurilinguismo e accoglienza delle lingue di provenienza delle bambine e dei bambini di origine straniera nei contesti educativi e scolastici = Multilingualism and the welcoming of mother tongues of children of foreign origin in educational and school contexts. Bologna : ABIS-AlmaDL.
Stefania Lorenzini
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