Il testo prende in esame l’intera produzione scientifica di Massimo Quaini con l’ambizione di estrapolarne alcuni caratteri epistemologici specifici e di rintracciarne una possibile evoluzione nel corso della sua lunga riflessione geografica e militanza culturale. Emergono in questo modo due prevalenti temi collocati in sequenza. Il primo è l’attenzione per la costruzione storicamente e socialmente determinata del rapporto tra l’uomo e la natura, che caratterizza soprattutto la prima riflessione di Quaini rivolta contro i residui determinismi positivistici della geografia integrale. L’altro tema è la relazione Alto/ Basso che rappresenta soprattutto la dialettica necessaria tra le pratiche di uso e rappresentazione del territorio di carattere popolare, spesso trasmesse per tradizione orale, ed i saperi esperti, necessari ad una comprensione più articolata dello spazio, ma sempre necessariamente influenzati dai poteri e dalle istituzioni. L’analisi dell’opera del geografo ligure mette in evidenza la sua persistente curiosità intellettuale e la costante sensibilità sociale, che lo portano a privilegiare, nella maturità, un atteggiamento eclettico, sensibile ad un’idea “conviviale” del paesaggio, influenzata dall’opera letteraria di Italo Calvino, che cerca di rivendicare con forza la tradizione geografica italiana aperta negli anni Sessanta da Lucio Gambi.
Giorgio Mangani (2021). L'Alto e il Basso. Firenze : Firenze University Press.
L'Alto e il Basso
Giorgio Mangani
2021
Abstract
Il testo prende in esame l’intera produzione scientifica di Massimo Quaini con l’ambizione di estrapolarne alcuni caratteri epistemologici specifici e di rintracciarne una possibile evoluzione nel corso della sua lunga riflessione geografica e militanza culturale. Emergono in questo modo due prevalenti temi collocati in sequenza. Il primo è l’attenzione per la costruzione storicamente e socialmente determinata del rapporto tra l’uomo e la natura, che caratterizza soprattutto la prima riflessione di Quaini rivolta contro i residui determinismi positivistici della geografia integrale. L’altro tema è la relazione Alto/ Basso che rappresenta soprattutto la dialettica necessaria tra le pratiche di uso e rappresentazione del territorio di carattere popolare, spesso trasmesse per tradizione orale, ed i saperi esperti, necessari ad una comprensione più articolata dello spazio, ma sempre necessariamente influenzati dai poteri e dalle istituzioni. L’analisi dell’opera del geografo ligure mette in evidenza la sua persistente curiosità intellettuale e la costante sensibilità sociale, che lo portano a privilegiare, nella maturità, un atteggiamento eclettico, sensibile ad un’idea “conviviale” del paesaggio, influenzata dall’opera letteraria di Italo Calvino, che cerca di rivendicare con forza la tradizione geografica italiana aperta negli anni Sessanta da Lucio Gambi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.