Il Progetto GET (Gruppi di Educazione Terapeutica per il Trattamento dell’Obesità Infantile), nasce, in forma embrionale, nel 2014 presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. La dietista e la psicologa coinvolte nel trattamento di questa patologia cronica, scoprono di trovarsi in una “impasse” clinica: i pazienti considerati obesi secondo le valutazioni effettuate dai pediatri in base alle curve di crescita (Cacciari et al. 2006; Cole et al. 2012) e quindi ad elevato rischio di complicanze, se non già portatori di alcune complicanze mediche più o meno gravi (iper-insulinemia, steatosi epatica ecc.), oppongono una “resistenza passiva” a qualsiasi proposta di lavoro sul loro peso. Questo dato è complicato dal fatto che, nella maggioranza dei casi, i pazienti e le loro famiglie, chiedono esplicitamente di essere presi in carico e di poter essere dotati di una “dieta scritta”, che, nella migliore delle ipotesi non viene seguita, e nella peggiore porta ad un incremento ulteriore del peso in rapporto all’altezza. L’obesità infantile rimane uno tra i temi di salute più allarmanti e studiati, ma che lascia aperte ancora molte questioni, legate soprattutto alla tenuta dei cambiamenti ottenuti e dunque alla comprensione dei meccanismi sottostanti tale fatica. Il Progetto di Ricerca GET, partito dal “basso” per rispondere ad esigenze cliniche di strutturazione di un percorso che potesse essere efficace e percorribile per le famiglie afferenti al Servizio, ha forse generato più domande che risposte. L’auspicio è che proprio le domande sorte dalla riflessione su ciò che ha funzionato e (soprattutto) ciò che non ha funzionato, possano contribuire ad aprire ulteriori scenari di pensiero attorno a questo tema e domande che permettano ad altri ricercatori, anche di formazione non strettamente “sanitaria”, di gettare luce sulla questione da angolature diverse e, forse, portatrici di nuove intuizioni.
Bassi Andrea, L.S.S. (2021). Innovation from within: il progetto GET – Gruppi di Educazione terapeutica della ASL di Reggio Emilia. Il punto di vista delle famiglie.. Milano : Franco Angeli.
Innovation from within: il progetto GET – Gruppi di Educazione terapeutica della ASL di Reggio Emilia. Il punto di vista delle famiglie.
Bassi Andrea;Fontana Marta
2021
Abstract
Il Progetto GET (Gruppi di Educazione Terapeutica per il Trattamento dell’Obesità Infantile), nasce, in forma embrionale, nel 2014 presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. La dietista e la psicologa coinvolte nel trattamento di questa patologia cronica, scoprono di trovarsi in una “impasse” clinica: i pazienti considerati obesi secondo le valutazioni effettuate dai pediatri in base alle curve di crescita (Cacciari et al. 2006; Cole et al. 2012) e quindi ad elevato rischio di complicanze, se non già portatori di alcune complicanze mediche più o meno gravi (iper-insulinemia, steatosi epatica ecc.), oppongono una “resistenza passiva” a qualsiasi proposta di lavoro sul loro peso. Questo dato è complicato dal fatto che, nella maggioranza dei casi, i pazienti e le loro famiglie, chiedono esplicitamente di essere presi in carico e di poter essere dotati di una “dieta scritta”, che, nella migliore delle ipotesi non viene seguita, e nella peggiore porta ad un incremento ulteriore del peso in rapporto all’altezza. L’obesità infantile rimane uno tra i temi di salute più allarmanti e studiati, ma che lascia aperte ancora molte questioni, legate soprattutto alla tenuta dei cambiamenti ottenuti e dunque alla comprensione dei meccanismi sottostanti tale fatica. Il Progetto di Ricerca GET, partito dal “basso” per rispondere ad esigenze cliniche di strutturazione di un percorso che potesse essere efficace e percorribile per le famiglie afferenti al Servizio, ha forse generato più domande che risposte. L’auspicio è che proprio le domande sorte dalla riflessione su ciò che ha funzionato e (soprattutto) ciò che non ha funzionato, possano contribuire ad aprire ulteriori scenari di pensiero attorno a questo tema e domande che permettano ad altri ricercatori, anche di formazione non strettamente “sanitaria”, di gettare luce sulla questione da angolature diverse e, forse, portatrici di nuove intuizioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.