La rivista, con uscite semestrali programmate a maggio e novembre, nasce dalla necessità di affiancare alla produzione di monografie scientifiche modalità più agili e versatili di diffusione dei testi, in grado di raggiungere potenzialmente un pubblico ampio e diversificato, e dall'esigenza - sempre più avvertita dal gruppo - di aprire con maggior continuità le proprie prospettive di ricerca al confronto con la comunità scientifica nazionale e internazionale, con i tanti interlocutori e autentici compagni di strada incontrati in questi anni in Italia, Francia, Regno Unito, Maghreb, Vicino Oriente, Nordamerica, America Latina... L'idea di fondo della rivista è che le scienze sociali siano costitutivamente scienze "di crisi": la loro gleba natale è precisamente nel gorgo effervescente della rivoluzione industriale, la loro motivazione profonda nello smarrimento di fronte alle imponenti trasformazioni che - come ci ha insegnato Durkheim - caratterizzarono quell'epoca e videro il tracollo di antichi valori e forme organizzative e la nascita di nuovi... Nessuna ragione plausibile sembra necessitare l'abbandono di tali ragioni epistemologicamente costitutive, neppure nella crisi/trasformazione di una modernità che si fa "tarda", "liquida" o - secondo altri - succede a sé stessa come "post".
Bergamaschi Maurizio (In stampa/Attività in corso). Cartografie sociali.
Cartografie sociali
Bergamaschi Maurizio
In corso di stampa
Abstract
La rivista, con uscite semestrali programmate a maggio e novembre, nasce dalla necessità di affiancare alla produzione di monografie scientifiche modalità più agili e versatili di diffusione dei testi, in grado di raggiungere potenzialmente un pubblico ampio e diversificato, e dall'esigenza - sempre più avvertita dal gruppo - di aprire con maggior continuità le proprie prospettive di ricerca al confronto con la comunità scientifica nazionale e internazionale, con i tanti interlocutori e autentici compagni di strada incontrati in questi anni in Italia, Francia, Regno Unito, Maghreb, Vicino Oriente, Nordamerica, America Latina... L'idea di fondo della rivista è che le scienze sociali siano costitutivamente scienze "di crisi": la loro gleba natale è precisamente nel gorgo effervescente della rivoluzione industriale, la loro motivazione profonda nello smarrimento di fronte alle imponenti trasformazioni che - come ci ha insegnato Durkheim - caratterizzarono quell'epoca e videro il tracollo di antichi valori e forme organizzative e la nascita di nuovi... Nessuna ragione plausibile sembra necessitare l'abbandono di tali ragioni epistemologicamente costitutive, neppure nella crisi/trasformazione di una modernità che si fa "tarda", "liquida" o - secondo altri - succede a sé stessa come "post".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.