Negli ultimi decenni, l’antropologia del linguaggio si è notevolmente trasformata; scopo di questo libro è presentare alcuni dei principali aspetti di questa trasformazione. Invece di sforzarmi nel tentativo di realizzare una trattazione onnicomprensiva di ciò che l’antropologia del linguaggio è stata sino a oggi, ho cercato di essere il più selettivo possibile nella scelta delle tematiche da affrontare, evitando spesso di considerare temi che potessero avvalorare quello che mi sembra essere un diffuso stereotipo dell’antropologo del linguaggio: degli esperti di tecniche descrittive che non si dedicano alla teoria, conoscono l’analisi fonemica, un po’ di linguistica storica e le lingue “esotiche”, e dunque possono insegnare queste materie agli studenti di antropologia non troppo convinti di voler frequentare dei corsi presso i dipartimenti di linguistica. Perciò, piuttosto che un enciclopedico “tutto-quello-che-avreste-voluto-sapere-sul-linguaggio-ma-non-avete-mai-osato-chiedere” destinato agli antropologi culturali e ad altri studiosi di scienze sociali, questo volume è stato concepito come una esposizione della ricerca contemporanea sul linguaggio e la cultura, condotta da un punto di vista particolare. Si tratta, naturalmente, del mio punto di vista che tuttavia ricalca in parte quello di molti altri ricercatori che lavorano nei dipartimenti di antropologia, linguistica, linguistica applicata, sociologia, folklore, studi sulla performance, filosofia, etnomusicologia e comunicazione. Anche se non sempre si identificano professionalmente come appartenenti al campo specifico dell’antropologia linguisitica, i ricercatori ai cui contributi ho ampiamente attinto condividono tutti un interesse per lo studio del linguaggio come risorsa culturale e del parlare come pratica culturale, fanno affidamento sull’etnografia come elemento essenziale delle loro analisi, e traggono la propria ispirazione intellettuale da un gran numero di fonti di carattere filosofico presenti nell’ambito delle scienze umane e sociali. Ciò che li tiene uniti è la volontà di porre l’accento sulle pratiche comunicative considerate quali elementi costitutivi della cultura quotidiana, e di conseguenza l’idea che il linguaggio sia un potente strumento formativo piuttosto che un mero specchio di realtà sociali già prodottesi altrove.

Antropologia del Linguaggio

Donzelli, Aurora
Data Curation
2021

Abstract

Negli ultimi decenni, l’antropologia del linguaggio si è notevolmente trasformata; scopo di questo libro è presentare alcuni dei principali aspetti di questa trasformazione. Invece di sforzarmi nel tentativo di realizzare una trattazione onnicomprensiva di ciò che l’antropologia del linguaggio è stata sino a oggi, ho cercato di essere il più selettivo possibile nella scelta delle tematiche da affrontare, evitando spesso di considerare temi che potessero avvalorare quello che mi sembra essere un diffuso stereotipo dell’antropologo del linguaggio: degli esperti di tecniche descrittive che non si dedicano alla teoria, conoscono l’analisi fonemica, un po’ di linguistica storica e le lingue “esotiche”, e dunque possono insegnare queste materie agli studenti di antropologia non troppo convinti di voler frequentare dei corsi presso i dipartimenti di linguistica. Perciò, piuttosto che un enciclopedico “tutto-quello-che-avreste-voluto-sapere-sul-linguaggio-ma-non-avete-mai-osato-chiedere” destinato agli antropologi culturali e ad altri studiosi di scienze sociali, questo volume è stato concepito come una esposizione della ricerca contemporanea sul linguaggio e la cultura, condotta da un punto di vista particolare. Si tratta, naturalmente, del mio punto di vista che tuttavia ricalca in parte quello di molti altri ricercatori che lavorano nei dipartimenti di antropologia, linguistica, linguistica applicata, sociologia, folklore, studi sulla performance, filosofia, etnomusicologia e comunicazione. Anche se non sempre si identificano professionalmente come appartenenti al campo specifico dell’antropologia linguisitica, i ricercatori ai cui contributi ho ampiamente attinto condividono tutti un interesse per lo studio del linguaggio come risorsa culturale e del parlare come pratica culturale, fanno affidamento sull’etnografia come elemento essenziale delle loro analisi, e traggono la propria ispirazione intellettuale da un gran numero di fonti di carattere filosofico presenti nell’ambito delle scienze umane e sociali. Ciò che li tiene uniti è la volontà di porre l’accento sulle pratiche comunicative considerate quali elementi costitutivi della cultura quotidiana, e di conseguenza l’idea che il linguaggio sia un potente strumento formativo piuttosto che un mero specchio di realtà sociali già prodottesi altrove.
2021
439
9788855194990
Donzelli, Aurora
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/837593
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