Per la cultura occidentale prevalente “karma” significa “destino”, un insieme imponderabile di cause che determinano l’andamento degli eventi. Un destino che sembra quasi ineluttabile e in certi casi si avvicina al concetto di “punizione”, più o meno differita nel tempo, sulla quale l’uomo sembra avere effettivamente un limitato potere di intervento. “Karma”, in realtà, significa tutt’altro. “Karma” affonda le sue radici nella parola sanscrita “karman” la cui radice – “or” - che significa “agire”, “fare”, ha dato origine tra gli altri al termine “creare”. Karma è quindi atto, azione e trasmette subito il legame con il principio causa-effetto. Quella concatenazione per cui ogni azione provoca una reazione. Dal karma nasce il principio che regola i rapporti tra pensieri, parole e azioni di ciascuno. Pensieri, parole e azioni che il digitale ha moltiplicato, accelerato, diffuso, confuso. Si fa quindi strada quell’idea coraggiosa e certamente provocatoria che vede delineandosi progressivamente un “karma digitale” che contraddistingue ciascuno di noi nel momento in cui questo comporta nascita, crescita e diffusione di nuovi “modi di”. Nuovi modi di parlare, di pensare, di comprare, di lavorare. Di vedere sé stessi, persino. Così come il karma agisce su pensieri, parole, azioni, il “digital karma” li influenza, li plasma, li rinnova in un “eterno divenire”. Così come il karma è direttamente collegato al principio di causa-effetto, il “digital karma” deve fare i conti con una aumentata “velocità di innesco” di azioni e reazioni che entrano a essere parte della nostra “impronta digitale”. Così come esiste il karma individuale e il karma collettivo, nel “digital karma” gli individui sono parte di comunità digitali variabili che pongono all’attenzione il tema dell’”identità liquida”. Così come nel karma tutto è “impermanente”, il nostro digital karma dipenderà dalla responsabilità e dalle azioni che scegliamo di compiere nel presente per costruire e consolidare la nostra identità digitale nel futuro. “#Digital Karma. Pensiero, azioni, comportamenti, progetti alla prova del digitale” ha l’ambizione di discutere con approccio e contributi eclettici di digitale in termini di “mindset”, la mentalità digitale fatta di sviluppo di nuove competenze, nuovi comportamenti, nuovi schemi, nuove regole del gioco. Nuova cultura. Agendo su “pensiero”, “parole” e “azioni”, “#Digital Karma” vuole essere dunque l’inizio di una conversazione aperta che si nutre di punti di vista diversi sui molteplici aspetti degni di riflessione nello sviluppo del mindset digitale che ha preso il nostro tempo come cantiere sperimentale per definirsi e diventare routine consolidata del futuro presente.
Valentina De Matteo, Flaviano Celaschi (2021). Digital Karma. Pensiero, azioni, comportamenti, progetti alla prova del digitale.. Milano : ESTE Libri.
Digital Karma. Pensiero, azioni, comportamenti, progetti alla prova del digitale.
Valentina De Matteo;Flaviano Celaschi
2021
Abstract
Per la cultura occidentale prevalente “karma” significa “destino”, un insieme imponderabile di cause che determinano l’andamento degli eventi. Un destino che sembra quasi ineluttabile e in certi casi si avvicina al concetto di “punizione”, più o meno differita nel tempo, sulla quale l’uomo sembra avere effettivamente un limitato potere di intervento. “Karma”, in realtà, significa tutt’altro. “Karma” affonda le sue radici nella parola sanscrita “karman” la cui radice – “or” - che significa “agire”, “fare”, ha dato origine tra gli altri al termine “creare”. Karma è quindi atto, azione e trasmette subito il legame con il principio causa-effetto. Quella concatenazione per cui ogni azione provoca una reazione. Dal karma nasce il principio che regola i rapporti tra pensieri, parole e azioni di ciascuno. Pensieri, parole e azioni che il digitale ha moltiplicato, accelerato, diffuso, confuso. Si fa quindi strada quell’idea coraggiosa e certamente provocatoria che vede delineandosi progressivamente un “karma digitale” che contraddistingue ciascuno di noi nel momento in cui questo comporta nascita, crescita e diffusione di nuovi “modi di”. Nuovi modi di parlare, di pensare, di comprare, di lavorare. Di vedere sé stessi, persino. Così come il karma agisce su pensieri, parole, azioni, il “digital karma” li influenza, li plasma, li rinnova in un “eterno divenire”. Così come il karma è direttamente collegato al principio di causa-effetto, il “digital karma” deve fare i conti con una aumentata “velocità di innesco” di azioni e reazioni che entrano a essere parte della nostra “impronta digitale”. Così come esiste il karma individuale e il karma collettivo, nel “digital karma” gli individui sono parte di comunità digitali variabili che pongono all’attenzione il tema dell’”identità liquida”. Così come nel karma tutto è “impermanente”, il nostro digital karma dipenderà dalla responsabilità e dalle azioni che scegliamo di compiere nel presente per costruire e consolidare la nostra identità digitale nel futuro. “#Digital Karma. Pensiero, azioni, comportamenti, progetti alla prova del digitale” ha l’ambizione di discutere con approccio e contributi eclettici di digitale in termini di “mindset”, la mentalità digitale fatta di sviluppo di nuove competenze, nuovi comportamenti, nuovi schemi, nuove regole del gioco. Nuova cultura. Agendo su “pensiero”, “parole” e “azioni”, “#Digital Karma” vuole essere dunque l’inizio di una conversazione aperta che si nutre di punti di vista diversi sui molteplici aspetti degni di riflessione nello sviluppo del mindset digitale che ha preso il nostro tempo come cantiere sperimentale per definirsi e diventare routine consolidata del futuro presente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.