A partire dal secondo millennio a. C., il Salento costiero ha rappresentato rappresentava una delle realtà più dinamiche dell’Italia Meridionale con importantissimi siti caratterizzati non solo da architettura monumentale ma anche da abbondanti tracce di contatti e relazioni a lungo raggio (ad es. con le società statali dell’Egeo e le comunità dell’Età del Bronzo che abitavano l’Adriatico Settentrionale, oltre che i Balcani). In questo ricco quadro documentario, spicca la scarsa conoscenza del comprensorio neretino durante le fasi dell’età del Bronzo, sopratutto quelle più avanzate. Nonostante interventi preliminari abbiano messo in evidenza la presenza di resti di notevole importanza, la nostra conoscenza per le fasi relative al secondo millennio a.C. rimangono purtroppo ancora estremamente lacunose. Il sito di Torre d’Alto, pur essendo noto da tempo ed essendo anche segnalato da cartellonistica, rimane essenzialmente sconosciuto, in quanto: a) Non si ha ad oggi un’idea chiara dell’estensione dell’occupazione dell’età del bronzo b) Non esiste un rilievo sistematico delle pur imponenti strutture monumentali site in prossimità della Torre c) Non sono state mai utilizzate indagini conoscitive non invasive al fine di saggiare l’entità delle strutture monumentali e la possibile esistenza di altre strutture protostoriche analoghe Il presente progetto si propone di colmare queste lacune

Francesco Iacono (In stampa/Attività in corso). Torre dell'Alto (Nardò, LE).

Torre dell'Alto (Nardò, LE)

Francesco Iacono
In corso di stampa

Abstract

A partire dal secondo millennio a. C., il Salento costiero ha rappresentato rappresentava una delle realtà più dinamiche dell’Italia Meridionale con importantissimi siti caratterizzati non solo da architettura monumentale ma anche da abbondanti tracce di contatti e relazioni a lungo raggio (ad es. con le società statali dell’Egeo e le comunità dell’Età del Bronzo che abitavano l’Adriatico Settentrionale, oltre che i Balcani). In questo ricco quadro documentario, spicca la scarsa conoscenza del comprensorio neretino durante le fasi dell’età del Bronzo, sopratutto quelle più avanzate. Nonostante interventi preliminari abbiano messo in evidenza la presenza di resti di notevole importanza, la nostra conoscenza per le fasi relative al secondo millennio a.C. rimangono purtroppo ancora estremamente lacunose. Il sito di Torre d’Alto, pur essendo noto da tempo ed essendo anche segnalato da cartellonistica, rimane essenzialmente sconosciuto, in quanto: a) Non si ha ad oggi un’idea chiara dell’estensione dell’occupazione dell’età del bronzo b) Non esiste un rilievo sistematico delle pur imponenti strutture monumentali site in prossimità della Torre c) Non sono state mai utilizzate indagini conoscitive non invasive al fine di saggiare l’entità delle strutture monumentali e la possibile esistenza di altre strutture protostoriche analoghe Il presente progetto si propone di colmare queste lacune
In corso di stampa
2021
Francesco Iacono (In stampa/Attività in corso). Torre dell'Alto (Nardò, LE).
Francesco Iacono
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