L'esposizione diffusa organizzata dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Società Dantesca Italiana (Firenze) si è articolata in 14 mostre dislocate da Piacenza a Rimini: nell'occasione sono stati riesaminati tutti i manoscritti e tutti gli incunaboli, nonché alcuni significativi post-incunaboli recanti opere di Dante, custoditi nelle maggiori biblioteche pubbliche e private della Regione. Si è così celebrato il settimo centenario della morte del Poeta (1321-2021). Ne è uscito un catalogo, costituito da schede e da saggi introduttivi, fra cui quello destinato a presentare la fortuna a stampa di Dante nel primo secolo della tipografia, con riflessi nelle principali raccolte bibliotecarie e archivistiche regionali. A confronto con le maggiori collezioni dantesche, sia italiane sia straniere, il patrimonio dantesco custodito in Emilia-Romagna consente di valutare quasi compiutamente la fortuna di Dante nel Quattrocento tipografico. Il saggio si sofferma sulle figure di collezionisti e raccoglitori di edizioni dantesche, confluite nelle raccolte regionali, a confronto con personalità che in Italia, da Genova a Firenze, da Novara a Napoli, hanno riunito raccolte simili a quella più importante della Regione, giunta a Modena per volontà di Erminio Muzzarelli (1900-1974), collezionista "sui generis". Il saggio si sofferma anche sulle copie storiche rintracciabili o rintracciate in Emilia e in Romagna, riportando alla conoscenza il frammento di una edizione dantesca (Milano, 1477-1478, IGI 359), nel 2021 ancora non segnalato dai maggiori repertori di incunaboli (ISTC).
PaoloTinti (2021). Leggere e raccogliere incunaboli della Commedia. Dante nelle biblioteche d’Emilia e di Romagna. Milano : Silvana Editoriale.
Leggere e raccogliere incunaboli della Commedia. Dante nelle biblioteche d’Emilia e di Romagna
PaoloTinti
2021
Abstract
L'esposizione diffusa organizzata dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Società Dantesca Italiana (Firenze) si è articolata in 14 mostre dislocate da Piacenza a Rimini: nell'occasione sono stati riesaminati tutti i manoscritti e tutti gli incunaboli, nonché alcuni significativi post-incunaboli recanti opere di Dante, custoditi nelle maggiori biblioteche pubbliche e private della Regione. Si è così celebrato il settimo centenario della morte del Poeta (1321-2021). Ne è uscito un catalogo, costituito da schede e da saggi introduttivi, fra cui quello destinato a presentare la fortuna a stampa di Dante nel primo secolo della tipografia, con riflessi nelle principali raccolte bibliotecarie e archivistiche regionali. A confronto con le maggiori collezioni dantesche, sia italiane sia straniere, il patrimonio dantesco custodito in Emilia-Romagna consente di valutare quasi compiutamente la fortuna di Dante nel Quattrocento tipografico. Il saggio si sofferma sulle figure di collezionisti e raccoglitori di edizioni dantesche, confluite nelle raccolte regionali, a confronto con personalità che in Italia, da Genova a Firenze, da Novara a Napoli, hanno riunito raccolte simili a quella più importante della Regione, giunta a Modena per volontà di Erminio Muzzarelli (1900-1974), collezionista "sui generis". Il saggio si sofferma anche sulle copie storiche rintracciabili o rintracciate in Emilia e in Romagna, riportando alla conoscenza il frammento di una edizione dantesca (Milano, 1477-1478, IGI 359), nel 2021 ancora non segnalato dai maggiori repertori di incunaboli (ISTC).File | Dimensione | Formato | |
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