L’idea di questo libro ruota attorno alla convinzione per cui il pensiero abbia bisogno di cura e per cui i soggetti, soprattutto se in formazione, abbiano diritto di essere accompagnati alla sua scoperta e sperimentazione. Ma - per il suo esercizio - il pensiero necessita di contesti che lo accolgano e lo legittimino nella sua espressione e, al contempo, lo mettano in discussione, lo decostruiscano attraverso il confronto. Contesti per pensare, dunque, entro cui fare esperienza di circolazione delle idee, intercettando e interpellando, sin da piccoli, le grandi domande dell’esistenza. Educazione e pensiero qui si incontrano, con l’obiettivo, mai completo, di tratteggiare possibili coordinate spazio-temporali entro cui immaginare esperienze educative volte a rendere l’esercizio del pensare un’attività consapevole. Un pensiero complesso, “multidimensionale”, che mira a un equilibrio tra cognitivo e affettivo e si presenta come una disposizione, un esercizio. Sua prerogativa, farlo insieme, in una comunità in cui si creano significati e in cui il dialogo assuma la forma della ricerca. Partendo dalla concettualizzazione proposta da Lipman e dalla Philosophy for Children/of Childhood, l’intento è quello di presentare un insieme di sguardi che, intercettando questioni anche molto diverse tra loro (diritti, democrazia, ambiente, reale e virtuale, hate speech…), individuino nell’esercizio del pensiero un’esperienza educativa urgente e necessaria. Il testo si rivolge a tutti coloro che credono nel valore educativo dello scambio e della partecipazione e si impegnano nella realizzazione di contesti in cui i soggetti possano sperimentare il confronto, anche nei suoi tratti più difficili e “dolorosi”. Contesti che, attraverso un percorso di consapevolezza e assunzione di responsabilità, possano rappresentare un supporto al contrasto della violenza e anche uno strumento, laddove necessario, per difendersene.

Contesti per pensare. Riflessioni su pedagogia, indagine filosofica e comunità di ricerca

S. Demozzi
2021

Abstract

L’idea di questo libro ruota attorno alla convinzione per cui il pensiero abbia bisogno di cura e per cui i soggetti, soprattutto se in formazione, abbiano diritto di essere accompagnati alla sua scoperta e sperimentazione. Ma - per il suo esercizio - il pensiero necessita di contesti che lo accolgano e lo legittimino nella sua espressione e, al contempo, lo mettano in discussione, lo decostruiscano attraverso il confronto. Contesti per pensare, dunque, entro cui fare esperienza di circolazione delle idee, intercettando e interpellando, sin da piccoli, le grandi domande dell’esistenza. Educazione e pensiero qui si incontrano, con l’obiettivo, mai completo, di tratteggiare possibili coordinate spazio-temporali entro cui immaginare esperienze educative volte a rendere l’esercizio del pensare un’attività consapevole. Un pensiero complesso, “multidimensionale”, che mira a un equilibrio tra cognitivo e affettivo e si presenta come una disposizione, un esercizio. Sua prerogativa, farlo insieme, in una comunità in cui si creano significati e in cui il dialogo assuma la forma della ricerca. Partendo dalla concettualizzazione proposta da Lipman e dalla Philosophy for Children/of Childhood, l’intento è quello di presentare un insieme di sguardi che, intercettando questioni anche molto diverse tra loro (diritti, democrazia, ambiente, reale e virtuale, hate speech…), individuino nell’esercizio del pensiero un’esperienza educativa urgente e necessaria. Il testo si rivolge a tutti coloro che credono nel valore educativo dello scambio e della partecipazione e si impegnano nella realizzazione di contesti in cui i soggetti possano sperimentare il confronto, anche nei suoi tratti più difficili e “dolorosi”. Contesti che, attraverso un percorso di consapevolezza e assunzione di responsabilità, possano rappresentare un supporto al contrasto della violenza e anche uno strumento, laddove necessario, per difendersene.
2021
150
9788835118602
S.Demozzi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/832225
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