I comitati di cittadini, come documentano anche i risultati della ricerca presentati in questo volume, rappresentano un fenomeno politico e sociale ben vivo in Italia da almeno un decennio me quindi già di per sé rilevante di interesse. Tuttavia la loro rilevanza specificamente per le politiche pubbliche va collegata alla reale influenza (nel senso più ampio del termine) che sono in grado di esercitare. I comitati di cittadini, almeno inizialmente, intraprendono la loro azione nel tentativo di ottenere risposte (non solo simboliche) di policy alle questioni che sollevano attraverso la protesta. Lo studio dei processi di policy ha prestato crescente interesse al ruolo svolto dalle idee nella spiegazione degli esiti di tali processi. In questa prospettiva, le idee non si sostituiscono, è bene chiarirlo, alla considerazione né dei fattori strutturali, né degli interessi degli attori, ma li integrano consegnandoci spiegazioni più accurate. Le idee peraltro sono astrazioni e non esercitano la loro influenza in quanto tali, ma attraverso attori coinvolti nei processi di policy se ne sono portatori.La presente riflessione parte dunque dall’assunto che le ‘idee contano’; del resto, hanno un ruolo centrale in relazione proprio ai movimenti sociali, che svolgono un’azione di diffusione e trasmissione di idee; tale azione è rivolta in prima istanza all’opinione pubblica, che si vuole mobilitare o di cui comunque si cerca di ottenere l’appoggio, ma può anche contribuire a modificare la cultura collettiva e di specifici attori nel corso del tempo. Il punto è capire, con specifico riferimento ai comitati di cittadini, in che modo questo avviene; il che costituisce l'oggetto del capitolo, che trae spunto da un'analisi del 'discorso pubblico' dei conmitati di cittadini di Firenze e Palermo.

R. Lewanski (2004). Il discorso della protesta. SOVERIA MANNELLI (CZ) : Rubbettino.

Il discorso della protesta

LEWANSKI, RODOLFO
2004

Abstract

I comitati di cittadini, come documentano anche i risultati della ricerca presentati in questo volume, rappresentano un fenomeno politico e sociale ben vivo in Italia da almeno un decennio me quindi già di per sé rilevante di interesse. Tuttavia la loro rilevanza specificamente per le politiche pubbliche va collegata alla reale influenza (nel senso più ampio del termine) che sono in grado di esercitare. I comitati di cittadini, almeno inizialmente, intraprendono la loro azione nel tentativo di ottenere risposte (non solo simboliche) di policy alle questioni che sollevano attraverso la protesta. Lo studio dei processi di policy ha prestato crescente interesse al ruolo svolto dalle idee nella spiegazione degli esiti di tali processi. In questa prospettiva, le idee non si sostituiscono, è bene chiarirlo, alla considerazione né dei fattori strutturali, né degli interessi degli attori, ma li integrano consegnandoci spiegazioni più accurate. Le idee peraltro sono astrazioni e non esercitano la loro influenza in quanto tali, ma attraverso attori coinvolti nei processi di policy se ne sono portatori.La presente riflessione parte dunque dall’assunto che le ‘idee contano’; del resto, hanno un ruolo centrale in relazione proprio ai movimenti sociali, che svolgono un’azione di diffusione e trasmissione di idee; tale azione è rivolta in prima istanza all’opinione pubblica, che si vuole mobilitare o di cui comunque si cerca di ottenere l’appoggio, ma può anche contribuire a modificare la cultura collettiva e di specifici attori nel corso del tempo. Il punto è capire, con specifico riferimento ai comitati di cittadini, in che modo questo avviene; il che costituisce l'oggetto del capitolo, che trae spunto da un'analisi del 'discorso pubblico' dei conmitati di cittadini di Firenze e Palermo.
2004
Comitati di cittadini e democrazia urbana
199
230
R. Lewanski (2004). Il discorso della protesta. SOVERIA MANNELLI (CZ) : Rubbettino.
R. Lewanski
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