La questione del destino dei criminali di guerra fu oggetto di un'intensa controversia tra gli alleati a partire dal 1942. Altamente politico fin dall'inizio, il dibattito ha tuttavia portato all'introduzione di innovazioni nel diritto internazionale, che sono state adattate dalla maggior parte degli Stati nel loro diritto penale. Lo scopo di questo dossier è di presentare le ricerche più recenti sui processi ai criminali di guerra in Europa centrale e in Unione Sovietica. Meno conosciuti e spesso accusati di essere politicamente strumentali, questi processi per crimini di guerra hanno comunque contribuito a plasmare le rappresentazioni della seconda guerra mondiale e della Shoah. Le loro modalità e il loro impatto sono dunque significativi: hanno preso in considerazione, deliberatamente o incidentalmente, la descrizione del destino degli ebrei e la singolarità della Shoah? Le loro dimensioni socio-culturali, simboliche, memoriali e transnazionali sono qui analizzate per quanto riguarda la circolazione tra Est e Ovest così come all'interno del blocco orientale, ma anche per quanto riguarda le pratiche e gli immaginari della giustizia. Questi crimini, che vanno al di là delle logiche di frontiera e delle categorie penali classiche, e persino dello stesso contesto della guerra fredda, ci invitano a riflettere su questi processi, sulle controversie che hanno sollevato, e sui sistemi giudiziari europei nel loro trattamento dei criminali di guerra al di là di quadri e questioni strettamente nazionali.

Juger les criminels de guerre à l'est de l'Europe (1943-1991). Revue d'Histoire de la Shoah n°214

Vanessa Voisin
Co-primo
;
2021

Abstract

La questione del destino dei criminali di guerra fu oggetto di un'intensa controversia tra gli alleati a partire dal 1942. Altamente politico fin dall'inizio, il dibattito ha tuttavia portato all'introduzione di innovazioni nel diritto internazionale, che sono state adattate dalla maggior parte degli Stati nel loro diritto penale. Lo scopo di questo dossier è di presentare le ricerche più recenti sui processi ai criminali di guerra in Europa centrale e in Unione Sovietica. Meno conosciuti e spesso accusati di essere politicamente strumentali, questi processi per crimini di guerra hanno comunque contribuito a plasmare le rappresentazioni della seconda guerra mondiale e della Shoah. Le loro modalità e il loro impatto sono dunque significativi: hanno preso in considerazione, deliberatamente o incidentalmente, la descrizione del destino degli ebrei e la singolarità della Shoah? Le loro dimensioni socio-culturali, simboliche, memoriali e transnazionali sono qui analizzate per quanto riguarda la circolazione tra Est e Ovest così come all'interno del blocco orientale, ma anche per quanto riguarda le pratiche e gli immaginari della giustizia. Questi crimini, che vanno al di là delle logiche di frontiera e delle categorie penali classiche, e persino dello stesso contesto della guerra fredda, ci invitano a riflettere su questi processi, sulle controversie che hanno sollevato, e sui sistemi giudiziari europei nel loro trattamento dei criminali di guerra al di là di quadri e questioni strettamente nazionali.
2021
317
Vanessa Voisin ; Audrey Kichelewski
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