L'articolo descrive alcune fasi del processo di ricezione del modello sovietico in Italia e di analizzare la tipologia delle attività attinte dal modello originale, con le varianti e gli adattamenti che in genere il processo di circolazione dei modelli educativi implica, soprattutto nel contesto della cultura comunista italiana che influenzò la politica scolastica, benché si dalla mancanza della statalizzazione tipica degli altri paesi del blocco socialista. Pertanto, dopo una descrizione del cambiamento che il modello dell’Associazione dei Pionieri “V.I. Lenin” subì nel secondo dopoguerra, verrà presentato il celebre campo dell’Artek in Crimea che ha costituito il luogo privilegiato dell’incontro di generazioni di Pionieri sovietici e stranieri, originari delle Repubbliche sovietiche e di Pionieri italiani ad esempio, che suggellava l’appartenenza e la diffusione della cultura comunista giovanile nei paesi d’origine. In seguito si descriverà la nascita e dell’Associazione italiana, cercando di mettere in evidenza il processo di adozione del modello sovietico, che avvenne grazie a diversi canali e momenti di scambio, primo fra i quali fu il “Pioniere”, periodico che come il suo “gemello” sovietico in patria, in Italia, fu un mezzo educativo di massa per diffondere i valori e la cultura del comunismo fra le generazioni del dopoguerra. Verrà preso in considerazione anche il ruolo fondamentale svolto dallo scrittore Gianni Rodari nella circolazione reciproca di modelli educativi volti al rinnovamento della cultura giovanile del secondo dopoguerra.
Dorena Caroli (2021). L’Organizzazione dei Pionieri “V.I. Lenin” in Unione Sovietica e la circolazione dei suoi modelli educativi in Italia e all’estero. Bologna : Pendragon.
L’Organizzazione dei Pionieri “V.I. Lenin” in Unione Sovietica e la circolazione dei suoi modelli educativi in Italia e all’estero
Dorena Caroli
2021
Abstract
L'articolo descrive alcune fasi del processo di ricezione del modello sovietico in Italia e di analizzare la tipologia delle attività attinte dal modello originale, con le varianti e gli adattamenti che in genere il processo di circolazione dei modelli educativi implica, soprattutto nel contesto della cultura comunista italiana che influenzò la politica scolastica, benché si dalla mancanza della statalizzazione tipica degli altri paesi del blocco socialista. Pertanto, dopo una descrizione del cambiamento che il modello dell’Associazione dei Pionieri “V.I. Lenin” subì nel secondo dopoguerra, verrà presentato il celebre campo dell’Artek in Crimea che ha costituito il luogo privilegiato dell’incontro di generazioni di Pionieri sovietici e stranieri, originari delle Repubbliche sovietiche e di Pionieri italiani ad esempio, che suggellava l’appartenenza e la diffusione della cultura comunista giovanile nei paesi d’origine. In seguito si descriverà la nascita e dell’Associazione italiana, cercando di mettere in evidenza il processo di adozione del modello sovietico, che avvenne grazie a diversi canali e momenti di scambio, primo fra i quali fu il “Pioniere”, periodico che come il suo “gemello” sovietico in patria, in Italia, fu un mezzo educativo di massa per diffondere i valori e la cultura del comunismo fra le generazioni del dopoguerra. Verrà preso in considerazione anche il ruolo fondamentale svolto dallo scrittore Gianni Rodari nella circolazione reciproca di modelli educativi volti al rinnovamento della cultura giovanile del secondo dopoguerra.File | Dimensione | Formato | |
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