Il contributo, che introduce un'analisi della situazione riferita alle capacità motorie nella fascia d'età 11-14 anni, illustra l'importanza della ricerca rispetto alle capacità motorie giovanili e dei vari suoi filoni che da molto tempo, a livello inernazionale, si sono sviluppati e specializzati. In stretta correlazione con tale attenzione, si pone la ricaduta che la ricerca ha nel mondo dell'educazione motoria e sportiva, soprattutto per quanto riguarda la didattica e la metodologia dell' allenamento giovanile, nonchè la necessità di individualizzazione delle proposte rivolte agli atleti in erba. Insieme a queste indicazioni, di tipo metodologico e preventivo, si aggiunge il problema della scoperta del talento sportivo, della sua corretta selezione e del suo sostegno nel tempo. Queste prime premesse aprono il campo alla riflessione sulle reponsabilità degli educatori e degli allenatori giovanili che, oltre conoscere gli studi sullo stato motorio delle presenti generazioni, devono: - utilizzare i dati per programmare e personalizzare gli allenamenti dei propri atleti; - contribuire al continuo aggiornamento dei dati attraverso la misurazione delle capacità motorie ritenute fondamentali dalla letteratura specifica. Tutto ciò si collega, poi, agli studi internazionali sui trend secolari di involuzione delle capacità motorie giovanili. Gli studi sull'attività motoria giovanile, sembrano mostrare un calo prestativo, delle presenti generazioni, rispetto alle generazioni precedenti: - mancanza di spazi e tempi per le quotidiane attività di "cortile"; - l'eccessivo uso dei trasporti (auto, mezzi pubblici,..) e dei giochi (viedo giochi) passivi; - il problema del sovrappeso e obesità infantile, legato al tipo di alimentazione e alla eccessiva sedentarietà che ha abbassato il consumo energetico giornaliero dei bambini; - la caduta di motivazione verso la regolare e costante pratica sportiva e l'incapacità del mondo scolastico di sostituirla. Il grido di allarme, lanciato da tempo dalla comunità internazionale, coinvolge la responsabilità della famiglia, della scuola e dello sport. Solo un itervento integrato di queste tre agenzie educative, può, nel tempo, risolvere i problemi legati alla carenza di attività motoria, in generale, e di pratica sportiva in particolare.
Ceciliani A. (2009). Introduzione: Gli studi sulle capacità motorie in età evolutiva - La ricaduta della ricerca sull'attività motoria e sportiva - Resonsabilità degli educatori sportivi e degli allenatori - Il problema del trend secolare di involuzione delle capacità motorie - Indicazioni conclusive. BOLOGNA : CONI Scuola Regionale dello Sport Emilia Romagna.
Introduzione: Gli studi sulle capacità motorie in età evolutiva - La ricaduta della ricerca sull'attività motoria e sportiva - Resonsabilità degli educatori sportivi e degli allenatori - Il problema del trend secolare di involuzione delle capacità motorie - Indicazioni conclusive
CECILIANI, ANDREA
2009
Abstract
Il contributo, che introduce un'analisi della situazione riferita alle capacità motorie nella fascia d'età 11-14 anni, illustra l'importanza della ricerca rispetto alle capacità motorie giovanili e dei vari suoi filoni che da molto tempo, a livello inernazionale, si sono sviluppati e specializzati. In stretta correlazione con tale attenzione, si pone la ricaduta che la ricerca ha nel mondo dell'educazione motoria e sportiva, soprattutto per quanto riguarda la didattica e la metodologia dell' allenamento giovanile, nonchè la necessità di individualizzazione delle proposte rivolte agli atleti in erba. Insieme a queste indicazioni, di tipo metodologico e preventivo, si aggiunge il problema della scoperta del talento sportivo, della sua corretta selezione e del suo sostegno nel tempo. Queste prime premesse aprono il campo alla riflessione sulle reponsabilità degli educatori e degli allenatori giovanili che, oltre conoscere gli studi sullo stato motorio delle presenti generazioni, devono: - utilizzare i dati per programmare e personalizzare gli allenamenti dei propri atleti; - contribuire al continuo aggiornamento dei dati attraverso la misurazione delle capacità motorie ritenute fondamentali dalla letteratura specifica. Tutto ciò si collega, poi, agli studi internazionali sui trend secolari di involuzione delle capacità motorie giovanili. Gli studi sull'attività motoria giovanile, sembrano mostrare un calo prestativo, delle presenti generazioni, rispetto alle generazioni precedenti: - mancanza di spazi e tempi per le quotidiane attività di "cortile"; - l'eccessivo uso dei trasporti (auto, mezzi pubblici,..) e dei giochi (viedo giochi) passivi; - il problema del sovrappeso e obesità infantile, legato al tipo di alimentazione e alla eccessiva sedentarietà che ha abbassato il consumo energetico giornaliero dei bambini; - la caduta di motivazione verso la regolare e costante pratica sportiva e l'incapacità del mondo scolastico di sostituirla. Il grido di allarme, lanciato da tempo dalla comunità internazionale, coinvolge la responsabilità della famiglia, della scuola e dello sport. Solo un itervento integrato di queste tre agenzie educative, può, nel tempo, risolvere i problemi legati alla carenza di attività motoria, in generale, e di pratica sportiva in particolare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.