Il contributo argomenta le motivazioni che possono portare a considerare il bosco come un 'contesto intelligente', capace di aprire nuove piste progettuali, sperimentare itinerari didattici inconsueti e avventurarsi in proposte educative innovative. Il bosco come spazio non neutrale (Malaguzzi, 2010; Weyland, Galletti, 2018) da considerare come elemento fondante in una relazione reciproca tra chi insegna, chi apprende, i saperi in gioco e il contesto. Assumere la centralità del corpo come il punto zero di ogni conoscenza (Merleau Ponty, 1965) porta a considerare il bosco come contesto educativo privilegiato per proporre una didattica in situazione (Iori, 1994) che sappia stare nel ‘qui ed ora educativo’ pur dotandosi di un apparato di tecniche, saperi e metodologie interdisciplinari e contestualizzate. A fare la differenza in questi termini non può che essere l’adulto che, nel praticare una didattica in natura consapevole entra ed esce dal bosco con intenzionalità progettuale e continuità. Occorre un professionista che sappia assumersi la responsabilità di una scelta, riconoscere il valore degli spazi esterni alla scuola in generale e del bosco in particolare.
Michela Schenetti, irene salvaterra (2020). Boschi. Selvatici spazi di apprendimento e meraviglia.. Reggio Emilia : edizioni Junior Bambini.
Boschi. Selvatici spazi di apprendimento e meraviglia.
Michela Schenetti
;
2020
Abstract
Il contributo argomenta le motivazioni che possono portare a considerare il bosco come un 'contesto intelligente', capace di aprire nuove piste progettuali, sperimentare itinerari didattici inconsueti e avventurarsi in proposte educative innovative. Il bosco come spazio non neutrale (Malaguzzi, 2010; Weyland, Galletti, 2018) da considerare come elemento fondante in una relazione reciproca tra chi insegna, chi apprende, i saperi in gioco e il contesto. Assumere la centralità del corpo come il punto zero di ogni conoscenza (Merleau Ponty, 1965) porta a considerare il bosco come contesto educativo privilegiato per proporre una didattica in situazione (Iori, 1994) che sappia stare nel ‘qui ed ora educativo’ pur dotandosi di un apparato di tecniche, saperi e metodologie interdisciplinari e contestualizzate. A fare la differenza in questi termini non può che essere l’adulto che, nel praticare una didattica in natura consapevole entra ed esce dal bosco con intenzionalità progettuale e continuità. Occorre un professionista che sappia assumersi la responsabilità di una scelta, riconoscere il valore degli spazi esterni alla scuola in generale e del bosco in particolare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.