I principali processi che condizionano il destino di uno xenobiotico nel comparto suolo-acqua sono l’adsorbimento al suolo e la degradazione nella soluzione circolante e sulle superfici solide del suolo. Mentre l’adsorbimento limita la mobilità dello xenobiotico lungo il profilo del suolo, la degradazione, biotica e abiotica, ne riduce la persistenza. Il cyhalofop-butile (CB), un inibitore dell’enzima acetil-CoA carbossilasi utilizzato in post-emergenza in risaia per il controllo del giavone (Echinocloa spp.) è un pro-erbicida presente nella formulazione commerciale Clincher. Una volta assorbito dalla pianta, il CB viene rapidamente idrolizzato a cyhalofop-acido (CA), la molecola biologicamente attiva. In questo lavoro sono stati studiati l’adsorbimento su due suoli (sedimento di risaia: pH 6,0, TOC 14 g kg-1, argilla:limo:sabbia 10:42:48% e suolo forestale: pH 7,1, TOC 73 g kg-1, argilla:limo:sabbia 20:54:26%) e la degradazione in condizioni sterili e non-sterili nel suolo e in acqua sia del CB che del CA. L’adsorbimento del CB risulta più elevato (KF 3,00; 1/n 0,80) ed irreversibile sul suolo forestale ricco in sostanza organica rispetto al sedimento di risaia (KF 0,52; 1/n 0,85) prevalentemente sabbioso dove invece è reversibile. Mentre nel sedimento di risaia la degradazione del CB porta esclusivamente a CA (t1/2 24 h), nel suolo forestale il CB si trasforma in CA (t1/2 32 h) che a sua volta è idrolizzato a CD e CAm (t1/2 15 h). In entrambi i suoli la degradazione è di tipo microbico, infatti, il CB ha una maggiore persistenza nei suoli sterili. In acqua non sterile, il CB degrada a CA, CAm e CD e la velocità di reazione cresce all’aumentare del pH: t1/2 4,8 d (pH 4); 1,0 d (pH 7); 0,8 d (pH 9). In soluzione sterile, la degradazione è più lenta e si osserva un unico metabolita (CA) e anche in questo caso la velocità è massima a pH alcalini: t1/2 347 d (pH 4); 85 d (pH 7); 2 d (pH 9).
I. Braschi, M. V. Pinna, S. Blasioli, A. Pusino, C. E. Gessa (2008). COMPORTAMENTO DEL CYHALOFOP NEL SUOLO E NELLE ACQUE. SINE LOCO : sine nomine.
COMPORTAMENTO DEL CYHALOFOP NEL SUOLO E NELLE ACQUE
BRASCHI, ILARIA;BLASIOLI, SONIA;GESSA, CARLO EMANUELE
2008
Abstract
I principali processi che condizionano il destino di uno xenobiotico nel comparto suolo-acqua sono l’adsorbimento al suolo e la degradazione nella soluzione circolante e sulle superfici solide del suolo. Mentre l’adsorbimento limita la mobilità dello xenobiotico lungo il profilo del suolo, la degradazione, biotica e abiotica, ne riduce la persistenza. Il cyhalofop-butile (CB), un inibitore dell’enzima acetil-CoA carbossilasi utilizzato in post-emergenza in risaia per il controllo del giavone (Echinocloa spp.) è un pro-erbicida presente nella formulazione commerciale Clincher. Una volta assorbito dalla pianta, il CB viene rapidamente idrolizzato a cyhalofop-acido (CA), la molecola biologicamente attiva. In questo lavoro sono stati studiati l’adsorbimento su due suoli (sedimento di risaia: pH 6,0, TOC 14 g kg-1, argilla:limo:sabbia 10:42:48% e suolo forestale: pH 7,1, TOC 73 g kg-1, argilla:limo:sabbia 20:54:26%) e la degradazione in condizioni sterili e non-sterili nel suolo e in acqua sia del CB che del CA. L’adsorbimento del CB risulta più elevato (KF 3,00; 1/n 0,80) ed irreversibile sul suolo forestale ricco in sostanza organica rispetto al sedimento di risaia (KF 0,52; 1/n 0,85) prevalentemente sabbioso dove invece è reversibile. Mentre nel sedimento di risaia la degradazione del CB porta esclusivamente a CA (t1/2 24 h), nel suolo forestale il CB si trasforma in CA (t1/2 32 h) che a sua volta è idrolizzato a CD e CAm (t1/2 15 h). In entrambi i suoli la degradazione è di tipo microbico, infatti, il CB ha una maggiore persistenza nei suoli sterili. In acqua non sterile, il CB degrada a CA, CAm e CD e la velocità di reazione cresce all’aumentare del pH: t1/2 4,8 d (pH 4); 1,0 d (pH 7); 0,8 d (pH 9). In soluzione sterile, la degradazione è più lenta e si osserva un unico metabolita (CA) e anche in questo caso la velocità è massima a pH alcalini: t1/2 347 d (pH 4); 85 d (pH 7); 2 d (pH 9).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.