Il saggio è dedicato ad approfondire il ruolo di uno strumento – il sistema informativo territoriale (SIT) -, nell’attività di pianificazione e ad individuare, di conseguenza, anche la sua importanza nel percorso formativo dell’architetto-urbanista, che utilizza questo strumento nella propria attività. Vengono esaminati i modi in cui il Sit supporta l’attività di pianificazione a livello di approfondimento analitico ed interpretativo, per poter fornire quel contributo tecnico-scientifico che gli è proprio in materia di pianificazione, nel quadro di un continuo ricorso a nuove aperture disciplinari ed a strumentazioni concettuali ed operative per dare soluzioni soddisfacenti ai problemi della città e del territorio. Si motivano le necessità di aprire il sistema informativo territoriale alle innovazioni di contenuto, di metodo e procedurali del processo di pianificazione. Il SIT supporta l’attuale modello concettuale del piano, assimilabile ad un “operatore” che integra, nel quadro di un coordinamento affidato all’amministrazione pubblica ed in funzione delle opzioni sui valori da perseguire per il futuro della città e del territorio, attività di produzione e scambio di informazioni ed argomentazioni sulle dinamiche territoriali possibili e che ne propone la valutazione al reticolo formato dagli attori e dai portatori di interesse. Si richiama il fatto che il SIT costituisca supporto agli strumenti di modellazione e di rappresentazione ed accompagnamento di un processo intrinsecamente politico: essi mettono in ordine concetti, chiariscono le idee e visualizzazione situazioni, ma la decisione è politica ed è formulata secondo logiche di questa natura. L’uso concreto della rappresentazione cartografica, ad esempio, potrà aiutare a comprendere compiutamente cosa queste decisioni significhino, quale utilità potranno avere e come potranno essere migliorate. In prospettiva il SIT serve a generare e registrare lo stato di avanzamento di un dibattito in cui, in modo incrementale ed attraverso circuiti di feed-back, si costruiscono argomentazioni a supporto di specifiche alternative sul futuro del territorio ed immagini sugli impatti di queste decisioni. Si conclude motivando come la diffusione del ricorso all’informazione geografica per la pianificazione concorra a produrre le condizioni per agevolare il processo di pianificazione e lo sviluppo scientifico nell’area delle scienze e delle tecnologie dell’informazione. Si realizza infatti una condizione per cui si trattano i problemi in una cornice razionale favorendo, prima di tutto, la discussione sulla natura di ciascuno di essi e la possibilità di affrontarlo con le metodologie e gli apparati disciplinari ed interdisciplinari appropriati.

Secondini P., Stincheddu A. (2009). Nuove pratiche di pianificazione e Sistemi Informativi Territoriali. BOLOGNA : Clueb.

Nuove pratiche di pianificazione e Sistemi Informativi Territoriali

SECONDINI, PIERO;STINCHEDDU, ANTONIO DOMENICO
2009

Abstract

Il saggio è dedicato ad approfondire il ruolo di uno strumento – il sistema informativo territoriale (SIT) -, nell’attività di pianificazione e ad individuare, di conseguenza, anche la sua importanza nel percorso formativo dell’architetto-urbanista, che utilizza questo strumento nella propria attività. Vengono esaminati i modi in cui il Sit supporta l’attività di pianificazione a livello di approfondimento analitico ed interpretativo, per poter fornire quel contributo tecnico-scientifico che gli è proprio in materia di pianificazione, nel quadro di un continuo ricorso a nuove aperture disciplinari ed a strumentazioni concettuali ed operative per dare soluzioni soddisfacenti ai problemi della città e del territorio. Si motivano le necessità di aprire il sistema informativo territoriale alle innovazioni di contenuto, di metodo e procedurali del processo di pianificazione. Il SIT supporta l’attuale modello concettuale del piano, assimilabile ad un “operatore” che integra, nel quadro di un coordinamento affidato all’amministrazione pubblica ed in funzione delle opzioni sui valori da perseguire per il futuro della città e del territorio, attività di produzione e scambio di informazioni ed argomentazioni sulle dinamiche territoriali possibili e che ne propone la valutazione al reticolo formato dagli attori e dai portatori di interesse. Si richiama il fatto che il SIT costituisca supporto agli strumenti di modellazione e di rappresentazione ed accompagnamento di un processo intrinsecamente politico: essi mettono in ordine concetti, chiariscono le idee e visualizzazione situazioni, ma la decisione è politica ed è formulata secondo logiche di questa natura. L’uso concreto della rappresentazione cartografica, ad esempio, potrà aiutare a comprendere compiutamente cosa queste decisioni significhino, quale utilità potranno avere e come potranno essere migliorate. In prospettiva il SIT serve a generare e registrare lo stato di avanzamento di un dibattito in cui, in modo incrementale ed attraverso circuiti di feed-back, si costruiscono argomentazioni a supporto di specifiche alternative sul futuro del territorio ed immagini sugli impatti di queste decisioni. Si conclude motivando come la diffusione del ricorso all’informazione geografica per la pianificazione concorra a produrre le condizioni per agevolare il processo di pianificazione e lo sviluppo scientifico nell’area delle scienze e delle tecnologie dell’informazione. Si realizza infatti una condizione per cui si trattano i problemi in una cornice razionale favorendo, prima di tutto, la discussione sulla natura di ciascuno di essi e la possibilità di affrontarlo con le metodologie e gli apparati disciplinari ed interdisciplinari appropriati.
2009
Le forme del Piano
33
46
Secondini P., Stincheddu A. (2009). Nuove pratiche di pianificazione e Sistemi Informativi Territoriali. BOLOGNA : Clueb.
Secondini P.; Stincheddu A.
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