L’articolo indaga il ribaltamento assiologico dell’investigatore romanzesco nella figura del Lecoq di Émile Gaboriau, alla luce di una fonte finora ignorata: i Mémoires tirés des archives de la Police di Jacques Peuchet (1838). Lungi dal costituire un eroe popolare, nella prima metà dell’Ottocento francese il detective letterario è circondato da un alone di inquietante ambiguità, al contempo delatore per le classi popolari e perturbatore dell’ordine costituito per i ceti dirigenti. Contrariamente alla produzione dell’epoca, il Lecoq di Peuchet è un paladino della giustizia, che preannuncia l’investigatore come eroe dell’epoca dell’indagine. Il testo affonda però le radici in un contesto ideologico e valoriale radicalmente opposto al secondo Ottocento: i Mémoires raccontano infatti le vicende di un Lecoq che indaga alla corte di Luigi XIV, in cui è la fedeltà al sovrano a determinare la positività valoriale dell’investigatore. All’incrocio tra storia culturale e letteraria, l’articolo suggerisce poi come diversi gradi di adesione o di conflitto ai valori della monarchia polarizzino ugualmente il ruolo della vittima e del carnefice. Un contesto valoriale antitetico all’epoca del sospetto consolida così quelle strutture assiologiche e narrative che saranno reimpiegate, decenni più tardi, nei romanzi giudiziari di Gaboriau.

L'altro Lecoq: indagine e monarchia nei Mémoires di J. Peuchet (1838)

Michele Morselli
In corso di stampa

Abstract

L’articolo indaga il ribaltamento assiologico dell’investigatore romanzesco nella figura del Lecoq di Émile Gaboriau, alla luce di una fonte finora ignorata: i Mémoires tirés des archives de la Police di Jacques Peuchet (1838). Lungi dal costituire un eroe popolare, nella prima metà dell’Ottocento francese il detective letterario è circondato da un alone di inquietante ambiguità, al contempo delatore per le classi popolari e perturbatore dell’ordine costituito per i ceti dirigenti. Contrariamente alla produzione dell’epoca, il Lecoq di Peuchet è un paladino della giustizia, che preannuncia l’investigatore come eroe dell’epoca dell’indagine. Il testo affonda però le radici in un contesto ideologico e valoriale radicalmente opposto al secondo Ottocento: i Mémoires raccontano infatti le vicende di un Lecoq che indaga alla corte di Luigi XIV, in cui è la fedeltà al sovrano a determinare la positività valoriale dell’investigatore. All’incrocio tra storia culturale e letteraria, l’articolo suggerisce poi come diversi gradi di adesione o di conflitto ai valori della monarchia polarizzino ugualmente il ruolo della vittima e del carnefice. Un contesto valoriale antitetico all’epoca del sospetto consolida così quelle strutture assiologiche e narrative che saranno reimpiegate, decenni più tardi, nei romanzi giudiziari di Gaboriau.
In corso di stampa
Quaderni del Dottorato LILEC
1
15
Michele Morselli
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/818751
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact