Le fonti di informazione generalmente utilizzate nei sistemi di sorveglianza delle lesioni causate da cani (denuncia delle morsicature, registri dei servizi di Pronto Soccorso) presentano alcune lacune relative ad informazioni utili alla valutazione del fenomeno quali: circostanze e modalità dell’aggressione, razza e/o taglia del cane coinvolto, relazioni tra la vittima e l’aggressore, possibili conseguenze psicologiche sull’aggredito. Un questionario valutativo è stato somministrato telefonicamente ad un campione di 134 persone residenti a Bologna che, nel periodo 2000-2002, avevano subito un’aggressione da parte di un cane e sono state trattate presso i servizi di Pronto Soccorso (PS) della città. L’aggressione è stata definita come: difensiva od offensiva, a seconda che sia stato il paziente ad avvicinarsi al cane o viceversa; prevedibile, se accompagnata da ringhio/abbaio o imprevedibile, cioè senza preavviso. Il controllo del morso, da parte del cane, è stato classificato in 6 tipologie, variabili da una semplice “messa in bocca” fino al “morso forte e tenuto” o, nel caso più grave, al “morso predatorio”. Sono state inoltre raccolte informazioni relative alla taglia del cane. L’età media delle persone morsicate era di 40 anni (range 1-79) e il 68,7% era costituito da maschi. Nel 10,4% dei casi, il morsicato era il proprietario del cane, nel 53% il proprietario era sconosciuto, mentre nel 36,6% dei casi il proprietario era un familiare o una persona nota (amico, vicino). I cani di media e grande taglia sono stati i responsabili del 75% delle aggressioni. Il 54,5% delle aggressioni è stato classificato di tipo difensivo, in quanto avvenuto mentre il soggetto interagiva o si indirizzava verso il cane e nel 56,6% dei casi è avvenuto senza segni di avvertimento da parte dell’animale (ringhio o altra vocalizzazione). La lesione conseguente al morso è risultata singola nell’83,6% dei casi mentre la quota rimanente di pazienti ha riportato ferite multiple. L’89,5% dei pazienti si è rivolta al PS per il trattamento della ferita e il 10,5% ha ricevuto il trattamento in seguito allo sviluppo di infezioni secondarie (tempo di attesa da 1 a 7 giorni dopo il morso). Nella maggior parte dei casi (68,7%), l’aggressione non ha comportato conseguenze psicologiche; i rimanenti soggetti dichiarano invece di aver sviluppato forme di zoofobia. La maggior parte dei soggetti morsicati dal proprio cane tende ad attribuire alle proprie azioni la causa scatenante l’aggressione; l’inverso avviene per le persone aggredite da un animale non di proprietà. Il cane infligge il più delle volte un morso controllato; raramente (3,7%) il morso è stato inferto con maggiore forza, provocando lesioni più gravi. Nessuna differenza statisticamente significativa (p>0,05) è stata evidenziata tra la taglia del cane e il tipo di aggressione e tra prevedibilità e tipo di aggressione. Nei bambini (età < 10 anni) è stata evidenziata una proporzione significativamente più elevata di morsi “controllati”.
OSTANELLO F., CAPRIOLI A., MARTELLI F., GHERARDI A. (2005). Morsicature da cane nella città di Bologna: circostanze e conseguenze delle lesioni.. ROMA : Istituto Superiore di Sanità.
Morsicature da cane nella città di Bologna: circostanze e conseguenze delle lesioni.
OSTANELLO, FABIO;CAPRIOLI, ANDREA;MARTELLI, FRANCESCA;
2005
Abstract
Le fonti di informazione generalmente utilizzate nei sistemi di sorveglianza delle lesioni causate da cani (denuncia delle morsicature, registri dei servizi di Pronto Soccorso) presentano alcune lacune relative ad informazioni utili alla valutazione del fenomeno quali: circostanze e modalità dell’aggressione, razza e/o taglia del cane coinvolto, relazioni tra la vittima e l’aggressore, possibili conseguenze psicologiche sull’aggredito. Un questionario valutativo è stato somministrato telefonicamente ad un campione di 134 persone residenti a Bologna che, nel periodo 2000-2002, avevano subito un’aggressione da parte di un cane e sono state trattate presso i servizi di Pronto Soccorso (PS) della città. L’aggressione è stata definita come: difensiva od offensiva, a seconda che sia stato il paziente ad avvicinarsi al cane o viceversa; prevedibile, se accompagnata da ringhio/abbaio o imprevedibile, cioè senza preavviso. Il controllo del morso, da parte del cane, è stato classificato in 6 tipologie, variabili da una semplice “messa in bocca” fino al “morso forte e tenuto” o, nel caso più grave, al “morso predatorio”. Sono state inoltre raccolte informazioni relative alla taglia del cane. L’età media delle persone morsicate era di 40 anni (range 1-79) e il 68,7% era costituito da maschi. Nel 10,4% dei casi, il morsicato era il proprietario del cane, nel 53% il proprietario era sconosciuto, mentre nel 36,6% dei casi il proprietario era un familiare o una persona nota (amico, vicino). I cani di media e grande taglia sono stati i responsabili del 75% delle aggressioni. Il 54,5% delle aggressioni è stato classificato di tipo difensivo, in quanto avvenuto mentre il soggetto interagiva o si indirizzava verso il cane e nel 56,6% dei casi è avvenuto senza segni di avvertimento da parte dell’animale (ringhio o altra vocalizzazione). La lesione conseguente al morso è risultata singola nell’83,6% dei casi mentre la quota rimanente di pazienti ha riportato ferite multiple. L’89,5% dei pazienti si è rivolta al PS per il trattamento della ferita e il 10,5% ha ricevuto il trattamento in seguito allo sviluppo di infezioni secondarie (tempo di attesa da 1 a 7 giorni dopo il morso). Nella maggior parte dei casi (68,7%), l’aggressione non ha comportato conseguenze psicologiche; i rimanenti soggetti dichiarano invece di aver sviluppato forme di zoofobia. La maggior parte dei soggetti morsicati dal proprio cane tende ad attribuire alle proprie azioni la causa scatenante l’aggressione; l’inverso avviene per le persone aggredite da un animale non di proprietà. Il cane infligge il più delle volte un morso controllato; raramente (3,7%) il morso è stato inferto con maggiore forza, provocando lesioni più gravi. Nessuna differenza statisticamente significativa (p>0,05) è stata evidenziata tra la taglia del cane e il tipo di aggressione e tra prevedibilità e tipo di aggressione. Nei bambini (età < 10 anni) è stata evidenziata una proporzione significativamente più elevata di morsi “controllati”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.