Il contributo analizza in modo critico il problema della formazione, a partire dalla teoria della performatività di genere elaborata dalla filosofa statunitense Judith Butler. L’interesse nei confronti della performatività, sviluppato nel solco del pensiero post-strutturalista e postmoderno, si spiega in quanto la performatività delinea un originale approccio alle questioni 'di' genere e 'sul' genere. Infatti, da un lato svela i condizionamenti politico-normativi sottesi al genere (nel tentativo di superare il retaggio di un pensiero patriarcale e le derive di un presunto neutro universale) dando nuovo impulso alle riflessioni femministe e riconoscendone il portato politico-culturale nel dibattito contemporaneo. Dall’altro, la performatività ha introdotto nuovi interessanti concetti generativi ed originali, per condurre una critica radicale dei processi di inculturazione. In direzione di una educazione al rispetto dell'altro da sé inteso come persona e, nondimeno, di un’etica non violenta e inclusiva nei confronti delle differenze e delle minoranze ancora senza voce, o misconosciute. In questo punto di intersezione, come il saggio argomenta, rinveniamo il contributo critico-costruttivo del pensiero butleriano, per una formazione concepita come strumento emancipativo e, a un tempo, come risorsa propulsiva sul piano etico e politico.
MANUELA GALLERANI (2020). Formazione etica e performatività di genere.. Roma : Avio Edizioni Scientifiche.
Formazione etica e performatività di genere.
MANUELA GALLERANI
Primo
Conceptualization
2020
Abstract
Il contributo analizza in modo critico il problema della formazione, a partire dalla teoria della performatività di genere elaborata dalla filosofa statunitense Judith Butler. L’interesse nei confronti della performatività, sviluppato nel solco del pensiero post-strutturalista e postmoderno, si spiega in quanto la performatività delinea un originale approccio alle questioni 'di' genere e 'sul' genere. Infatti, da un lato svela i condizionamenti politico-normativi sottesi al genere (nel tentativo di superare il retaggio di un pensiero patriarcale e le derive di un presunto neutro universale) dando nuovo impulso alle riflessioni femministe e riconoscendone il portato politico-culturale nel dibattito contemporaneo. Dall’altro, la performatività ha introdotto nuovi interessanti concetti generativi ed originali, per condurre una critica radicale dei processi di inculturazione. In direzione di una educazione al rispetto dell'altro da sé inteso come persona e, nondimeno, di un’etica non violenta e inclusiva nei confronti delle differenze e delle minoranze ancora senza voce, o misconosciute. In questo punto di intersezione, come il saggio argomenta, rinveniamo il contributo critico-costruttivo del pensiero butleriano, per una formazione concepita come strumento emancipativo e, a un tempo, come risorsa propulsiva sul piano etico e politico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.