Negli ultimi anni movimenti e partiti populisti hanno registrato, in Italia come in Europa, un costante aumento di consensi. Certo, pesano il risentimento contro le élite e le ansie provocate dall’insicurezza, l’immigrazione e la paura della perdita delle tradizionali identità ‘culturali’, ma sono le disuguaglianze il vero, potente, motore del loro successo: disparità economiche, sociali e culturali, sia tra i ceti che tra i territori, che hanno creato una ‘classe dimenticata’. Analizzando il nostro paese da nord a sud e dai centri alle periferie, mettendo insieme risultati elettorali e peculiarità economiche e demografiche, Pier Giorgio Ardeni arriva a un’evidenza incontestabile: che il successo dei populismi trae linfa da divari di condizione a cui non è stata data risposta. I poveri contro i più ricchi, i ceti ‘non protetti’ contro quelli ‘garantiti’, le aree interne e periferiche contro quelle urbane. Scopriremo che se vogliamo salvaguardare la nostra democrazia, non c’è altra strada che affrontare il problema alla radice: ridurre le disuguaglianze.

Le radici del populismo. Disuguaglianze e consenso elettorale in Italia

Pier Giorgio Ardeni
2020

Abstract

Negli ultimi anni movimenti e partiti populisti hanno registrato, in Italia come in Europa, un costante aumento di consensi. Certo, pesano il risentimento contro le élite e le ansie provocate dall’insicurezza, l’immigrazione e la paura della perdita delle tradizionali identità ‘culturali’, ma sono le disuguaglianze il vero, potente, motore del loro successo: disparità economiche, sociali e culturali, sia tra i ceti che tra i territori, che hanno creato una ‘classe dimenticata’. Analizzando il nostro paese da nord a sud e dai centri alle periferie, mettendo insieme risultati elettorali e peculiarità economiche e demografiche, Pier Giorgio Ardeni arriva a un’evidenza incontestabile: che il successo dei populismi trae linfa da divari di condizione a cui non è stata data risposta. I poveri contro i più ricchi, i ceti ‘non protetti’ contro quelli ‘garantiti’, le aree interne e periferiche contro quelle urbane. Scopriremo che se vogliamo salvaguardare la nostra democrazia, non c’è altra strada che affrontare il problema alla radice: ridurre le disuguaglianze.
2020
247
Pier Giorgio Ardeni
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