In questo lavoro, la studiosa fornisce un panorama generale sui metodi della Linguistica dei Corpora, applicati anche allo studio della stilistica letteraria, con l’obiettivo di verificare la loro utilità anche nella traduzione letteraria. A questo scopo, fa riferimento a numerose ricerche già svolte nell’ambito di stilometria e stilistica dei corpora, dagli studi di Stubbs (2005) sul lessico ‘vago’ di Heart of Darkness di Conrad a quello di Semino e Short (2004), che utilizzano un approccio ‘corpus-based’ per valutare l’applicabilità del modello di rappresentazione del discorso e del pensiero (Leech e Short, 1981), concepito con riferimento al genere ‘narrativa’, ad altri generi di discorso scritto. In modo particolare, evidenzia lo studio di Mahlberg (2007), che utilizza un approccio di stilistica dei corpora per esaminare le funzioni testuali ‘locali’ – come determinati elementi stilistici nella narrativa di Charles Dickens, soprattutto in Bleak House – partendo dall’alta frequenza di certi ‘clusters’ di parole. Anche a questo studio si ispira l’autrice per la sua ricerca sulla narrativa di Grazia Deledda, dove l’importanza di figure retoriche come la similitudine viene evidenziata tramite un approccio ‘corpus-based’, come documentato dalle ‘concordances’ qui presentate. Riprendendo un altro studio di Mahlberg, e facendo riferimento al proprio lavoro su Deledda e le traduzioni delle sue opere, Johnson propone infine di verificare i risvolti pratici della stilistica dei corpora, specie come metodo per cimentarsi con la traduzione letteraria, utile soprattutto per gli studenti di traduzione ma anche per traduttori affermati e non, i quali cercano uno strumento concreto per prepararsi ad affrontare un testo letterario.
Johnson J. H. (2008). Corpus stylistics and translation. BOLOGNA : Centro di Studi Linguistico-Culturali [10.6092/unibo/amsacta/2507].
Corpus stylistics and translation
JOHNSON, JANE HELEN
2008
Abstract
In questo lavoro, la studiosa fornisce un panorama generale sui metodi della Linguistica dei Corpora, applicati anche allo studio della stilistica letteraria, con l’obiettivo di verificare la loro utilità anche nella traduzione letteraria. A questo scopo, fa riferimento a numerose ricerche già svolte nell’ambito di stilometria e stilistica dei corpora, dagli studi di Stubbs (2005) sul lessico ‘vago’ di Heart of Darkness di Conrad a quello di Semino e Short (2004), che utilizzano un approccio ‘corpus-based’ per valutare l’applicabilità del modello di rappresentazione del discorso e del pensiero (Leech e Short, 1981), concepito con riferimento al genere ‘narrativa’, ad altri generi di discorso scritto. In modo particolare, evidenzia lo studio di Mahlberg (2007), che utilizza un approccio di stilistica dei corpora per esaminare le funzioni testuali ‘locali’ – come determinati elementi stilistici nella narrativa di Charles Dickens, soprattutto in Bleak House – partendo dall’alta frequenza di certi ‘clusters’ di parole. Anche a questo studio si ispira l’autrice per la sua ricerca sulla narrativa di Grazia Deledda, dove l’importanza di figure retoriche come la similitudine viene evidenziata tramite un approccio ‘corpus-based’, come documentato dalle ‘concordances’ qui presentate. Riprendendo un altro studio di Mahlberg, e facendo riferimento al proprio lavoro su Deledda e le traduzioni delle sue opere, Johnson propone infine di verificare i risvolti pratici della stilistica dei corpora, specie come metodo per cimentarsi con la traduzione letteraria, utile soprattutto per gli studenti di traduzione ma anche per traduttori affermati e non, i quali cercano uno strumento concreto per prepararsi ad affrontare un testo letterario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.