Gran parte delle critiche verso l’omeopatia riguarda la mancanza di basi scientifiche e di modelli teorici. La ricerca di base potrebbe contribuire in modo sostanziale alla comprensione del meccanismo d’azione dei trattamenti omeopatici, soprattutto di quelli ad alte diluizioni. Gli esperimenti su piante e microrganismi sembrano particolarmente adatti a tale scopo, in quanto permettono di superare alcune delle difficoltà legate ai trials clinici: non presentano effetto placebo né problemi etici e si avvalgono di materiali biologici a basso costo e disponibilità pressoché illimitata; inoltre si possono adottare modelli relativamente semplici al fine di ottenere una relazione trattamento/effetto più diretta e disporre di campioni sufficientemente ampi per un’approfondita analisi statistica. Queste caratteristiche sono molto importanti perché permettono di effettuare numerose ripetizioni dell’esperimento e replicazioni esterne. La mancanza di riproducibilità rappresenta infatti una difficoltà cruciale nella valutazione dell’omeopatia e possibili spiegazioni sono state trovate facendo ricorso alla teoria della complessità. In base ai risultati ottenuti in prove di laboratorio e serra con piante di frumento e tabacco, è stato recentemente ipotizzato che le ultradiluizioni omeopatiche possano avere una peculiare azione di riduzione sistematica della variabilità. Infine, dato che le principali strutture e funzioni cellulari sono comuni alla maggior parte degli eucarioti, saggi con piante e microrganismi potrebbero risultare interessanti anche da un punto di vista medico, almeno come test complementari agli studi clinici.

Modelli vegetali per la ricerca di base in omeopatia / Betti L.; Trebbi G.; Nani D.. - STAMPA. - (2009), pp. 7-8. (Intervento presentato al convegno Scienza e omeopatia tenutosi a Reggia di Colorno- Colorno (PR) nel 18 ottobre 2009).

Modelli vegetali per la ricerca di base in omeopatia

BETTI, LUCIETTA;TREBBI, GRAZIA;
2009

Abstract

Gran parte delle critiche verso l’omeopatia riguarda la mancanza di basi scientifiche e di modelli teorici. La ricerca di base potrebbe contribuire in modo sostanziale alla comprensione del meccanismo d’azione dei trattamenti omeopatici, soprattutto di quelli ad alte diluizioni. Gli esperimenti su piante e microrganismi sembrano particolarmente adatti a tale scopo, in quanto permettono di superare alcune delle difficoltà legate ai trials clinici: non presentano effetto placebo né problemi etici e si avvalgono di materiali biologici a basso costo e disponibilità pressoché illimitata; inoltre si possono adottare modelli relativamente semplici al fine di ottenere una relazione trattamento/effetto più diretta e disporre di campioni sufficientemente ampi per un’approfondita analisi statistica. Queste caratteristiche sono molto importanti perché permettono di effettuare numerose ripetizioni dell’esperimento e replicazioni esterne. La mancanza di riproducibilità rappresenta infatti una difficoltà cruciale nella valutazione dell’omeopatia e possibili spiegazioni sono state trovate facendo ricorso alla teoria della complessità. In base ai risultati ottenuti in prove di laboratorio e serra con piante di frumento e tabacco, è stato recentemente ipotizzato che le ultradiluizioni omeopatiche possano avere una peculiare azione di riduzione sistematica della variabilità. Infine, dato che le principali strutture e funzioni cellulari sono comuni alla maggior parte degli eucarioti, saggi con piante e microrganismi potrebbero risultare interessanti anche da un punto di vista medico, almeno come test complementari agli studi clinici.
2009
Dalla ricerca alla pratica clinica omeopatica
7
8
Modelli vegetali per la ricerca di base in omeopatia / Betti L.; Trebbi G.; Nani D.. - STAMPA. - (2009), pp. 7-8. (Intervento presentato al convegno Scienza e omeopatia tenutosi a Reggia di Colorno- Colorno (PR) nel 18 ottobre 2009).
Betti L.; Trebbi G.; Nani D.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/81214
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact