Le piccole e medie imprese sono oggi oggetto di un’ampia riflessione non solo da parte degli studiosi di economia industriale, ma anche da parte dei governi e delle istituzioni internazionali impegnate nella definizione e nell’attuazione delle politiche di sviluppo industriale. In questo quadro è ormai consolidata la convinzione che promuovere la crescita delle piccole imprese - e in particolare i sistemi complessi di piccole e medie imprese - costituisca una delle risposte più efficaci per perseguire sentieri di sviluppo capaci di essere nel tempo economicamente e socialmente sostenibili. Questo libro si concentra sul ruolo delle piccole imprese nelle dinamiche industriali dell’Estremo Oriente. In particolare grande attenzione è dedicata alle azioni che i governi dei paesi di questa area hanno avviato negli anni della crisi finanziaria per accelerare e rendere sostenibile nel tempo la crescita delle loro piccole imprese. Tuttavia proprio l’analisi di questo comparto tradizionale in confronto con il settore moderno generalmente cresciuto a ritmi accelerati con aggressive politiche di attrazione degli investimenti esteri, ci permette di proporre una generale riflessione sullo sviluppo. Questo volume è il risultato di un ampio programma di ricerca avviato nel 1997 in previsione della riunione dell’ASEM (Asia-Europe Meeting) tenutasi a Napoli nel maggio 1998 e conclusosi con la International Conference of Economic Advisors, tenutasi a Canton nel novembre 2000. L’ASEM è lo strumento di dialogo tra paesi europei ed asiatici, ideato nel Summit di Bangkok del 1996 dove si stabilì di tenere periodiche riunioni tra capi di governo e ministri al fine di definire basi di discussione e possibilmente di consenso sui grandi temi della globalizzazione, di individuare modi per rafforzare le relazioni tra le due aree, di proporre azioni comuni per stabilizzare le rispettive economie. In quest’ottica i Ministri degli Esteri dei paesi legati all’iniziativa ASEM decisero di organizzare il meeting di Napoli, ovvero una conferenza internazionale dedicata in maniera specifica alle piccole e medie imprese asiatiche ed europee: ASMEC ’98 - Asia Europe Small Medium Enterprises Conference. Fissato tale appuntamento ci si rese subito conto della mancanza di dati certi sulle diverse esperienze nazionali e di quanto poco in Europa si sapesse delle piccole imprese asiatiche e, naturalmente viceversa, di quanto poco in Asia si conoscesse delle piccole imprese europee. Venne pertanto deciso di far precedere la conferenza di Napoli da un programma di ricerca che potesse offrire un quadro sintetico e quanto più possibile esaustivo della realtà delle piccole imprese asiatiche ed europee e che quindi potesse costituire il punto di partenza della successiva discussione congressuale tra le delegazioni dei paesi ASEM. Tale programma venne affidato a L’Institute - Institute for Industrial Development Policy che “prese casa” in quegli anni presso la giovane Facoltà di Economia dell’Università di Ferrara, ed in cui iniziò a confluire un vasto gruppo di ricercatori di diversi paesi che da molti anni studiavano le dinamiche industriali in un’economia aperta. L’Institute oggi è una joint venture tra le Università di Ferrara, di Birmingham, di Milwaukee-Wisconsin, che opera nell’ambito di una rete di “associated universities”, tra le quali la UCA (University of Central America) a Managua, la UCLA (University of California Los Angeles), l’Università di Melbourne ed ora anche la SCUT (South China University of Technology), che ha sede a Canton. Partendo da quegli studi paese, resi possibili grazie alla totale disponibilità degli stessi governi dei paesi aderenti all’ASEM e alla intelligente azione di sostegno venuta dall’UNIDO e dal Ministero degli Esteri italiano, si è sviluppato un lavoro di progressivo approfondimento che ha permesso di presentare questi risultati alla International Conference of Economic Advisors, tenutasi a Canton 15-16 Novembre 2000. A questa riunione annuale promossa dal Governo del Guangdong - la provincia, a ridosso di Hong Kong, che nel 1980 venne scelta per avviare le zone speciali e la riforma economica - partecipa un ristrettissimo gruppo di leader in campo industriale e accademico che si interroga sullo sviluppo dell’Estremo Oriente in una fase di grandi cambiamenti in cui la stessa Cina sta per aderire al World Trade Organization, entrando quindi a tutti gli effetti nell’economia globale.
BIANCHI P., DI TOMMASO M.R., RUBINI L. (2000). Le api audaci. Piccole Imprese e Dinamiche Industriali in Estremo Oriente. ITA : Franco Angeli.
Le api audaci. Piccole Imprese e Dinamiche Industriali in Estremo Oriente
DI TOMMASO M.R.;
2000
Abstract
Le piccole e medie imprese sono oggi oggetto di un’ampia riflessione non solo da parte degli studiosi di economia industriale, ma anche da parte dei governi e delle istituzioni internazionali impegnate nella definizione e nell’attuazione delle politiche di sviluppo industriale. In questo quadro è ormai consolidata la convinzione che promuovere la crescita delle piccole imprese - e in particolare i sistemi complessi di piccole e medie imprese - costituisca una delle risposte più efficaci per perseguire sentieri di sviluppo capaci di essere nel tempo economicamente e socialmente sostenibili. Questo libro si concentra sul ruolo delle piccole imprese nelle dinamiche industriali dell’Estremo Oriente. In particolare grande attenzione è dedicata alle azioni che i governi dei paesi di questa area hanno avviato negli anni della crisi finanziaria per accelerare e rendere sostenibile nel tempo la crescita delle loro piccole imprese. Tuttavia proprio l’analisi di questo comparto tradizionale in confronto con il settore moderno generalmente cresciuto a ritmi accelerati con aggressive politiche di attrazione degli investimenti esteri, ci permette di proporre una generale riflessione sullo sviluppo. Questo volume è il risultato di un ampio programma di ricerca avviato nel 1997 in previsione della riunione dell’ASEM (Asia-Europe Meeting) tenutasi a Napoli nel maggio 1998 e conclusosi con la International Conference of Economic Advisors, tenutasi a Canton nel novembre 2000. L’ASEM è lo strumento di dialogo tra paesi europei ed asiatici, ideato nel Summit di Bangkok del 1996 dove si stabilì di tenere periodiche riunioni tra capi di governo e ministri al fine di definire basi di discussione e possibilmente di consenso sui grandi temi della globalizzazione, di individuare modi per rafforzare le relazioni tra le due aree, di proporre azioni comuni per stabilizzare le rispettive economie. In quest’ottica i Ministri degli Esteri dei paesi legati all’iniziativa ASEM decisero di organizzare il meeting di Napoli, ovvero una conferenza internazionale dedicata in maniera specifica alle piccole e medie imprese asiatiche ed europee: ASMEC ’98 - Asia Europe Small Medium Enterprises Conference. Fissato tale appuntamento ci si rese subito conto della mancanza di dati certi sulle diverse esperienze nazionali e di quanto poco in Europa si sapesse delle piccole imprese asiatiche e, naturalmente viceversa, di quanto poco in Asia si conoscesse delle piccole imprese europee. Venne pertanto deciso di far precedere la conferenza di Napoli da un programma di ricerca che potesse offrire un quadro sintetico e quanto più possibile esaustivo della realtà delle piccole imprese asiatiche ed europee e che quindi potesse costituire il punto di partenza della successiva discussione congressuale tra le delegazioni dei paesi ASEM. Tale programma venne affidato a L’Institute - Institute for Industrial Development Policy che “prese casa” in quegli anni presso la giovane Facoltà di Economia dell’Università di Ferrara, ed in cui iniziò a confluire un vasto gruppo di ricercatori di diversi paesi che da molti anni studiavano le dinamiche industriali in un’economia aperta. L’Institute oggi è una joint venture tra le Università di Ferrara, di Birmingham, di Milwaukee-Wisconsin, che opera nell’ambito di una rete di “associated universities”, tra le quali la UCA (University of Central America) a Managua, la UCLA (University of California Los Angeles), l’Università di Melbourne ed ora anche la SCUT (South China University of Technology), che ha sede a Canton. Partendo da quegli studi paese, resi possibili grazie alla totale disponibilità degli stessi governi dei paesi aderenti all’ASEM e alla intelligente azione di sostegno venuta dall’UNIDO e dal Ministero degli Esteri italiano, si è sviluppato un lavoro di progressivo approfondimento che ha permesso di presentare questi risultati alla International Conference of Economic Advisors, tenutasi a Canton 15-16 Novembre 2000. A questa riunione annuale promossa dal Governo del Guangdong - la provincia, a ridosso di Hong Kong, che nel 1980 venne scelta per avviare le zone speciali e la riforma economica - partecipa un ristrettissimo gruppo di leader in campo industriale e accademico che si interroga sullo sviluppo dell’Estremo Oriente in una fase di grandi cambiamenti in cui la stessa Cina sta per aderire al World Trade Organization, entrando quindi a tutti gli effetti nell’economia globale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.