Il saggio s’incentra sulla critica musicale di Massimo Mila (1910-1988) dal 1928 al 1950, il periodo che intercorre tra la sua formazione intellettuale e politica sino alla prima maturità, ossia tra l’esordio sul «Baretti» di Piero Gobetti e le pubblicazioni di due suoi celebri volumi, la "Breve storia della musica" (1946) e "L’esperienza musicale e l’estetica" (1950). Il saggio riflette sulla natura del pensiero di Mila dapprima nel contesto delle idee estetiche e politiche proprie degli ambienti che egli frequentò negli anni giovanili, dunque indaga i nessi tra crocianesimo e antifascismo che a Torino contraddistinsero il dibattito culturale e politico negli anni Trenta e Quaranta del Novecento. L’indagine è condotta sul terreno dei molti scritti editi da Mila durante la sua intensissima attività culturale, contraddistinta da molte collaborazioni con case editrici e con riviste (musicologiche e non), nell’apprendimento del “mestiere” d’intellettuale: una Tavola sinottica delle collaborazioni dell’autore nel periodo considerato correda il saggio. Il quale focalizza le principali categorie storiche, critiche ed estetiche di Mila sullo sfondo del dibattito musicologico, da un lato, e delle aperture del critico e musicologo ai contributi delle varie estetiche e procedure analitico-ermeneutiche di diverse correnti culturali, negli anni Quaranta-Cinquanta.
CARLA CUOMO (2020). Le métier di intellectuel: Massimo Mila et la critique musicale dans la période 1928-1950. Rennes Cedex : Presses universitaires de Rennes. SAIC Édition - Université Rennes 2.
Le métier di intellectuel: Massimo Mila et la critique musicale dans la période 1928-1950
CARLA CUOMO
2020
Abstract
Il saggio s’incentra sulla critica musicale di Massimo Mila (1910-1988) dal 1928 al 1950, il periodo che intercorre tra la sua formazione intellettuale e politica sino alla prima maturità, ossia tra l’esordio sul «Baretti» di Piero Gobetti e le pubblicazioni di due suoi celebri volumi, la "Breve storia della musica" (1946) e "L’esperienza musicale e l’estetica" (1950). Il saggio riflette sulla natura del pensiero di Mila dapprima nel contesto delle idee estetiche e politiche proprie degli ambienti che egli frequentò negli anni giovanili, dunque indaga i nessi tra crocianesimo e antifascismo che a Torino contraddistinsero il dibattito culturale e politico negli anni Trenta e Quaranta del Novecento. L’indagine è condotta sul terreno dei molti scritti editi da Mila durante la sua intensissima attività culturale, contraddistinta da molte collaborazioni con case editrici e con riviste (musicologiche e non), nell’apprendimento del “mestiere” d’intellettuale: una Tavola sinottica delle collaborazioni dell’autore nel periodo considerato correda il saggio. Il quale focalizza le principali categorie storiche, critiche ed estetiche di Mila sullo sfondo del dibattito musicologico, da un lato, e delle aperture del critico e musicologo ai contributi delle varie estetiche e procedure analitico-ermeneutiche di diverse correnti culturali, negli anni Quaranta-Cinquanta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.