Negli ultimi due decenni la rivoluzione digitale che ha trasformato radicalmente ogni settore della società non ha tralasciato di operare delle profonde trasformazioni anche nel settore degli archivi e delle biblioteche, che hanno risentito in modo particolare degli effetti di questa rivoluzione. Basta pensare, ad esempio, alla intensa attività di digitalizzazione degli archivi portata avanti dalle amministrazioni pubbliche o alla progressiva trasformazione delle riviste, in particolar modo quelle scientifiche, che sempre più spesso vengono pubblicate non più nella versione a stampa ma solamente nella versione elettronica. Ma c’è un ambito particolare in cui questa trasformazione rischia di produrre delle conseguenze devastanti, ed è quello degli archivi e delle biblioteche personali, che corrono il rischio, tutt’altro che irrealistico, di andare perduti; anzi, è molto probabile che buona parte degli archivi digitali di persona che si sono formati in questi anni siano già andati perduti. Se si considera che essi costituiscono da secoli una fonte privilegiata per tutta una serie di settori (nella ricerca storica, demo-etno-antropologica, sociologica, artistica, geografica, letteraria, filologica, solo per citarne alcuni) si comprende come l’eventualità della perdita degli archivi e delle biblioteche digitali di persona che si stanno formando nel nostro tempo avrebbe conseguenze estremamente negative per molteplici settori della ricerca. È necessario, dunque, affrontare con urgenza queste problematiche, mettendo in campo interventi di sensibilizzazione per aumentare il livello di consapevolezza su questi temi; individuando metodi, sistemi e strategie che siano nel contempo semplici ed efficaci e che siano utilizzabili non solo dagli specialisti del settore (ad esempio, gli archivisti, i bibliotecari, gli informatici ecc.) ma anche dalle persone comuni. Solo cercando di suggerire soluzioni concrete e operative per assicurare la conservazione dei patrimoni digitali personali potremo evitare che di essi non rimanga alcuna traccia.
Allegrezza, S. (2020). Biblioteche e archivi personali in ambiente digitale: le sfide che si profilano all’orizzonte. Roma : Associazione italiana biblioteche.
Biblioteche e archivi personali in ambiente digitale: le sfide che si profilano all’orizzonte
Allegrezza, Stefano
2020
Abstract
Negli ultimi due decenni la rivoluzione digitale che ha trasformato radicalmente ogni settore della società non ha tralasciato di operare delle profonde trasformazioni anche nel settore degli archivi e delle biblioteche, che hanno risentito in modo particolare degli effetti di questa rivoluzione. Basta pensare, ad esempio, alla intensa attività di digitalizzazione degli archivi portata avanti dalle amministrazioni pubbliche o alla progressiva trasformazione delle riviste, in particolar modo quelle scientifiche, che sempre più spesso vengono pubblicate non più nella versione a stampa ma solamente nella versione elettronica. Ma c’è un ambito particolare in cui questa trasformazione rischia di produrre delle conseguenze devastanti, ed è quello degli archivi e delle biblioteche personali, che corrono il rischio, tutt’altro che irrealistico, di andare perduti; anzi, è molto probabile che buona parte degli archivi digitali di persona che si sono formati in questi anni siano già andati perduti. Se si considera che essi costituiscono da secoli una fonte privilegiata per tutta una serie di settori (nella ricerca storica, demo-etno-antropologica, sociologica, artistica, geografica, letteraria, filologica, solo per citarne alcuni) si comprende come l’eventualità della perdita degli archivi e delle biblioteche digitali di persona che si stanno formando nel nostro tempo avrebbe conseguenze estremamente negative per molteplici settori della ricerca. È necessario, dunque, affrontare con urgenza queste problematiche, mettendo in campo interventi di sensibilizzazione per aumentare il livello di consapevolezza su questi temi; individuando metodi, sistemi e strategie che siano nel contempo semplici ed efficaci e che siano utilizzabili non solo dagli specialisti del settore (ad esempio, gli archivisti, i bibliotecari, gli informatici ecc.) ma anche dalle persone comuni. Solo cercando di suggerire soluzioni concrete e operative per assicurare la conservazione dei patrimoni digitali personali potremo evitare che di essi non rimanga alcuna traccia.File | Dimensione | Formato | |
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