L'Eden viene descritto, nel canto XXVIII del Purgatorio, come una foresta, termine che nel Medioevo ha un significato preciso e indica un "bene comune" di cui tutta la comunità può fruire, grazie alla liberalità del signore. A partire da questo dato, la foresta dell'Eden viene confrontata con la selva del peccato (Inf. I) e soprattutto con quella dei suicidi (Inf. XIII), dove l'anima si fa seme di una pianta morta, mentre la foresta del Paradiso terrestre contiene tutti i semi e fertilizza la terra stessa, grazie al vento generato dal movimento celeste. La figura di Matelda, personificazione della natura come ha scritto Stefano Carrai, si rivela così come l'incarnazione dell'Eden stesso, con la sua spiegazione della storia e della geografia edenica. La conclusione di Matelda, che identifica il Paradiso terrestre con il Parnaso dei pagani, chiude il canto e insieme apre una finestra verso l'Umanesimo, che con Boccaccio e Petrarca inaugurerà la stagione di una nuova rilettura delle favole antiche.
Purgatorio XXVIII: un paradiso in terra / Claudia Sebastiana Nobili. - STAMPA. - 9:(2020), pp. 31-48.
Purgatorio XXVIII: un paradiso in terra
Claudia Sebastiana Nobili
2020
Abstract
L'Eden viene descritto, nel canto XXVIII del Purgatorio, come una foresta, termine che nel Medioevo ha un significato preciso e indica un "bene comune" di cui tutta la comunità può fruire, grazie alla liberalità del signore. A partire da questo dato, la foresta dell'Eden viene confrontata con la selva del peccato (Inf. I) e soprattutto con quella dei suicidi (Inf. XIII), dove l'anima si fa seme di una pianta morta, mentre la foresta del Paradiso terrestre contiene tutti i semi e fertilizza la terra stessa, grazie al vento generato dal movimento celeste. La figura di Matelda, personificazione della natura come ha scritto Stefano Carrai, si rivela così come l'incarnazione dell'Eden stesso, con la sua spiegazione della storia e della geografia edenica. La conclusione di Matelda, che identifica il Paradiso terrestre con il Parnaso dei pagani, chiude il canto e insieme apre una finestra verso l'Umanesimo, che con Boccaccio e Petrarca inaugurerà la stagione di una nuova rilettura delle favole antiche.File | Dimensione | Formato | |
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