In Italia, il Decreto legislativo 18 agosto 2015 n. 145, che ha recepito la Direttiva 2013/30/UE, si è inserito in un quadro normativo già esistente in materia di sicurezza e di protezione del mare dall'inquinamento che ha finora garantito, attraverso una rigorosa applicazione della norma e costanti controlli da parte delle strutture tecniche del Ministero dello sviluppo economico, in collaborazione con gli altri enti competenti, il raggiungimento di performance di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente, tra le più alte in Europa, con incidenti e infortuni ben inferiori a quelli del complesso industriale produttivo. Organo di riferimento del decreto di recepimento è il Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare, che svolge funzioni di Autorità Competente con poteri di regolamentazione, vigilanza e controllo al fine di prevenire gli incidenti gravi nelle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e limitarne le conseguenze in caso di accadimento. Nel capitolo viene descritta l’attività svolta dal Comitato al termine del suo primo triennio di vita. In particolare saranno posti in evidenza due aspetti che si prefiggono da un lato di sintetizzare quanto sinora svolto dal Comitato e dall’altro quali possono essere le sue sfide future. Per quanto riguarda il primo aspetto si evidenzia in particolare il lavoro svolto relativamente: (1) all’elaborazione linee guida ed esame delle Relazioni Grandi Rischi; (2) alle linee guida per la attività ispettive; (3) all’avvio e all’aggiornamento dei Documenti di consultazione Tripartita; (4) alla fattiva collaborazione con la Commissione Europea e le autorità competenti degli Stati membri, con particolare attenzione alle misure per la gestione del rischio, la prevenzione degli incidenti gravi, le verifiche di conformità e la risposta alle emergenze. Per quanto riguarda invece l’aspetto relativo alle sfide future del Comitato si evidenziano: (1) le eventuali ricadute che potranno derivare dalle modifiche, aggiornamenti ed implementazioni della Direttiva europea; (2) la necessità di disporre e consolidare adeguate risorse umane e finanziarie; (3) la autorizzazione di potere accedere alle disponibilità finanziarie in capo al Comitato da destinarsi sia alle attività ispettive delle infrastrutture offshore, sia alle attività di formazione e di aggiornamento del personale destinato a dette ispezioni.

Il Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare BUIG Mare 3 / Ezio Mesini; Roberto Cianella. - STAMPA. - (2020), pp. 1-148.

Il Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare BUIG Mare 3

Ezio Mesini
;
2020

Abstract

In Italia, il Decreto legislativo 18 agosto 2015 n. 145, che ha recepito la Direttiva 2013/30/UE, si è inserito in un quadro normativo già esistente in materia di sicurezza e di protezione del mare dall'inquinamento che ha finora garantito, attraverso una rigorosa applicazione della norma e costanti controlli da parte delle strutture tecniche del Ministero dello sviluppo economico, in collaborazione con gli altri enti competenti, il raggiungimento di performance di sicurezza per i lavoratori e l’ambiente, tra le più alte in Europa, con incidenti e infortuni ben inferiori a quelli del complesso industriale produttivo. Organo di riferimento del decreto di recepimento è il Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare, che svolge funzioni di Autorità Competente con poteri di regolamentazione, vigilanza e controllo al fine di prevenire gli incidenti gravi nelle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e limitarne le conseguenze in caso di accadimento. Nel capitolo viene descritta l’attività svolta dal Comitato al termine del suo primo triennio di vita. In particolare saranno posti in evidenza due aspetti che si prefiggono da un lato di sintetizzare quanto sinora svolto dal Comitato e dall’altro quali possono essere le sue sfide future. Per quanto riguarda il primo aspetto si evidenzia in particolare il lavoro svolto relativamente: (1) all’elaborazione linee guida ed esame delle Relazioni Grandi Rischi; (2) alle linee guida per la attività ispettive; (3) all’avvio e all’aggiornamento dei Documenti di consultazione Tripartita; (4) alla fattiva collaborazione con la Commissione Europea e le autorità competenti degli Stati membri, con particolare attenzione alle misure per la gestione del rischio, la prevenzione degli incidenti gravi, le verifiche di conformità e la risposta alle emergenze. Per quanto riguarda invece l’aspetto relativo alle sfide future del Comitato si evidenziano: (1) le eventuali ricadute che potranno derivare dalle modifiche, aggiornamenti ed implementazioni della Direttiva europea; (2) la necessità di disporre e consolidare adeguate risorse umane e finanziarie; (3) la autorizzazione di potere accedere alle disponibilità finanziarie in capo al Comitato da destinarsi sia alle attività ispettive delle infrastrutture offshore, sia alle attività di formazione e di aggiornamento del personale destinato a dette ispezioni.
2020
Il MARE - Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e delle Georisorse
1
148
Il Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare BUIG Mare 3 / Ezio Mesini; Roberto Cianella. - STAMPA. - (2020), pp. 1-148.
Ezio Mesini; Roberto Cianella
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/807886
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