Nonostante il bilancio d’esercizio continui a rappresentare lo strumento principe con cui le aziende rappresentano e comunicano passato, presente e prospettive del sistema impresa, nell’attuale contesto della progressiva digitalizzazione dell’economia le esigenze informative degli stakeholder sono profondamente mutate e accresciute. Non a caso, da più parti ci si chiede se le imprese saranno in grado di cogliere le opportunità che la trasformazione digitale è in grado di prospettare, in termini di miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei processi aziendali o di innovazione e generazione di nuovi modelli di business. Comprendere la “dotazione” e il “potenziale digitale” aiuta le aziende e i loro stakeholder a meglio definire rischi e opportunità, a valutare più consapevolmente la sostenibilità del modello di business o la concreta fattibilità di progetti e iniziative di digital transformation. Nello specifico, aiuta le aziende a rendere più efficienti e più efficaci le proprie azioni, a rafforzare i legami con fornitori e clienti, a diminuire l’incertezza e promuovere l’innovazione. Aiuta inoltre i finanziatori delle aziende nell’apprezzamento dei progetti e nella valutazione del rischio e i territori e le istituzioni nelle loro scelte e politiche. Sebbene, dunque, il potenziale digitale delle aziende possa costituire una risorsa strategica per competere e un’area di particolare interesse per gli stakeholder, la letteratura sulla relativa disclosure è ancora carente e spesso la comunicazione si limita a dichiarazioni d’intenti “digitali” o case history episodiche. In questa prospettiva, il presente contributo introduce, nell’ampio e consolidato dibattito della comunicazione integrata, la rappresentazione del capitale digitale dell’impresa, delle competenze e delle tecnologie necessarie per sfruttare i vantaggi della digitalizzazione.
Il capitale digitale intellettuale come asset strategico per la creazione di valore
M. Bartolini
Secondo
Writing – Original Draft Preparation
;R. Silvi
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2020
Abstract
Nonostante il bilancio d’esercizio continui a rappresentare lo strumento principe con cui le aziende rappresentano e comunicano passato, presente e prospettive del sistema impresa, nell’attuale contesto della progressiva digitalizzazione dell’economia le esigenze informative degli stakeholder sono profondamente mutate e accresciute. Non a caso, da più parti ci si chiede se le imprese saranno in grado di cogliere le opportunità che la trasformazione digitale è in grado di prospettare, in termini di miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei processi aziendali o di innovazione e generazione di nuovi modelli di business. Comprendere la “dotazione” e il “potenziale digitale” aiuta le aziende e i loro stakeholder a meglio definire rischi e opportunità, a valutare più consapevolmente la sostenibilità del modello di business o la concreta fattibilità di progetti e iniziative di digital transformation. Nello specifico, aiuta le aziende a rendere più efficienti e più efficaci le proprie azioni, a rafforzare i legami con fornitori e clienti, a diminuire l’incertezza e promuovere l’innovazione. Aiuta inoltre i finanziatori delle aziende nell’apprezzamento dei progetti e nella valutazione del rischio e i territori e le istituzioni nelle loro scelte e politiche. Sebbene, dunque, il potenziale digitale delle aziende possa costituire una risorsa strategica per competere e un’area di particolare interesse per gli stakeholder, la letteratura sulla relativa disclosure è ancora carente e spesso la comunicazione si limita a dichiarazioni d’intenti “digitali” o case history episodiche. In questa prospettiva, il presente contributo introduce, nell’ampio e consolidato dibattito della comunicazione integrata, la rappresentazione del capitale digitale dell’impresa, delle competenze e delle tecnologie necessarie per sfruttare i vantaggi della digitalizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.