Diffuse dal 2003 con la prima edizione dell’Academic Ranking of World Universities (ARWU – Shanghai Ranking), le classifiche sulle università mondiali sono un fenomeno relativamente giovane nel panorama dell’alta formazione e ricerca. Eppure, negli ultimi 17 anni, si è assistito a un proliferare di ranking accademici – l’Osservatorio IREG per l’Eccellenza sui ranking accademici ne conta circa 50 nel proprio archivio – elaborati con finalità e metodologie differenti, tenendo conto di differenti aspetti e dimensioni (produzione scientifica, reputazione, dati economici, numero di studenti, etc.). Negli ultimi anni è cresciuto inoltre in modo esponenziale l’impatto dei ranking sui media nazionali e internazionali, e con esso il loro peso nelle scelte dei percorsi universitari degli studenti, specie quelli internazionali. Ma anche nella definizione di accordi di collaborazione di tipo scientifico o didattico, il posizionamento nei ranking è uno degli elementi che rientra sempre più spesso nella valutazione dei partner, così come può rappresentare un elemento di attrattività per giovani talenti o scienziati di alto profilo. Esempi recenti evidenziano poi come determinati ranking possano influire nelle scelte delle agenzie di finanziamento internazionale o nella definizione delle politiche di governi nazionali. Per tutte queste ragioni, i ranking accademici rappresentano ormai una componente strategica e altamente dibattuta sullo scenario globale dell’alta formazione e ricerca, una componente che nessun sistema universitario nazionale può permettersi di ignorare.
Mirko Degli Esposti, Giulio Vidotto (2020). Il Gruppo di lavoro CRUI sui ranking internazionali: attività, risultati e prospettive 2017 - 2020. Roma : Fondazione CRUI.
Il Gruppo di lavoro CRUI sui ranking internazionali: attività, risultati e prospettive 2017 - 2020
Mirko Degli EspostiCo-primo
;
2020
Abstract
Diffuse dal 2003 con la prima edizione dell’Academic Ranking of World Universities (ARWU – Shanghai Ranking), le classifiche sulle università mondiali sono un fenomeno relativamente giovane nel panorama dell’alta formazione e ricerca. Eppure, negli ultimi 17 anni, si è assistito a un proliferare di ranking accademici – l’Osservatorio IREG per l’Eccellenza sui ranking accademici ne conta circa 50 nel proprio archivio – elaborati con finalità e metodologie differenti, tenendo conto di differenti aspetti e dimensioni (produzione scientifica, reputazione, dati economici, numero di studenti, etc.). Negli ultimi anni è cresciuto inoltre in modo esponenziale l’impatto dei ranking sui media nazionali e internazionali, e con esso il loro peso nelle scelte dei percorsi universitari degli studenti, specie quelli internazionali. Ma anche nella definizione di accordi di collaborazione di tipo scientifico o didattico, il posizionamento nei ranking è uno degli elementi che rientra sempre più spesso nella valutazione dei partner, così come può rappresentare un elemento di attrattività per giovani talenti o scienziati di alto profilo. Esempi recenti evidenziano poi come determinati ranking possano influire nelle scelte delle agenzie di finanziamento internazionale o nella definizione delle politiche di governi nazionali. Per tutte queste ragioni, i ranking accademici rappresentano ormai una componente strategica e altamente dibattuta sullo scenario globale dell’alta formazione e ricerca, una componente che nessun sistema universitario nazionale può permettersi di ignorare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.