Rispettivamente rappresentati e pubblicati nel 2004 e nel 2010, i testi di Salmagundi e Rumore di acque, letti oggi, suscitano impressioni e assumono significati che, all'epoca dei loro debutti, erano presenti come pure e semplici potenzialità. Il saggio introduttivo "La realtà scrive" analizza la trasformazione dei significati ad opera dei mutamenti storici, dimostrando che la realtà riscrive le opere attraverso le percezioni del lettore/spettatore che interpreta quanto legge o vede alla luce delle proprie esperienze. L'azione interpretativa del lettore riguarda ogni tipologia letteraria. Ciò che isola i casi di Salmagundi e Rumore di acque non consiste dunque nella adattabilità semantica di queste drammaturgie, bensì nell'oggettività delle modifiche che il nostro presente ha apportato a entrambe. L'Introduzione mostra quindi che una cosa è decifrare nel 2004 l'allegoria sociale di Salmagundi, tutta giocata sulle corrispondenze fra diffusione della stupidità e dilagare epidemico; un'altra, ben diversa, è seguire oggi le demenziali strategie del potere politico-scientifico immaginato da Martinelli, avendo continuamente sott'occhio comportamenti contraddittori nella gestione del virus e nell'individuazione del suo decorso. Allo stesso modo una cosa è leggere Rumore di acque riferendo l'anonimato delle morti in mare alla tragedia dei popoli migranti; un'altra è avvertire che, in questi giorni, la riduzione dei morti a numero è divenuta una tematica universale che tocca tutti: chi migra e chi viene contagiato sotto casa, al mercato, all'ospedale o prendendo metropolitana. La dinamica fabulatoria del Generale si fonda su tre nozioni mutevoli e in reciproco rapporto: i numeri, i nomi, le persone.
Guccini Gerardo (2020). La realtà scrive. Letture fluttuanti intorno a "Salmagundi" e "Rumore di acque". Spoleto (Pg) : Editoria & Spettacolo.
La realtà scrive. Letture fluttuanti intorno a "Salmagundi" e "Rumore di acque"
Guccini Gerardo
2020
Abstract
Rispettivamente rappresentati e pubblicati nel 2004 e nel 2010, i testi di Salmagundi e Rumore di acque, letti oggi, suscitano impressioni e assumono significati che, all'epoca dei loro debutti, erano presenti come pure e semplici potenzialità. Il saggio introduttivo "La realtà scrive" analizza la trasformazione dei significati ad opera dei mutamenti storici, dimostrando che la realtà riscrive le opere attraverso le percezioni del lettore/spettatore che interpreta quanto legge o vede alla luce delle proprie esperienze. L'azione interpretativa del lettore riguarda ogni tipologia letteraria. Ciò che isola i casi di Salmagundi e Rumore di acque non consiste dunque nella adattabilità semantica di queste drammaturgie, bensì nell'oggettività delle modifiche che il nostro presente ha apportato a entrambe. L'Introduzione mostra quindi che una cosa è decifrare nel 2004 l'allegoria sociale di Salmagundi, tutta giocata sulle corrispondenze fra diffusione della stupidità e dilagare epidemico; un'altra, ben diversa, è seguire oggi le demenziali strategie del potere politico-scientifico immaginato da Martinelli, avendo continuamente sott'occhio comportamenti contraddittori nella gestione del virus e nell'individuazione del suo decorso. Allo stesso modo una cosa è leggere Rumore di acque riferendo l'anonimato delle morti in mare alla tragedia dei popoli migranti; un'altra è avvertire che, in questi giorni, la riduzione dei morti a numero è divenuta una tematica universale che tocca tutti: chi migra e chi viene contagiato sotto casa, al mercato, all'ospedale o prendendo metropolitana. La dinamica fabulatoria del Generale si fonda su tre nozioni mutevoli e in reciproco rapporto: i numeri, i nomi, le persone.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.