In occasione del cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio (1483-1520) si propone un testo agile e informato per scoprire dipinti e architetture eseguiti a Roma dall’arrivo nell’Urbe nel 1508 alla morte nel 1520. Aggiornate e complete dei dati essenziali, le schede esplicative illustrano l’ampio ventaglio della produzione matura del Raffaello pittore, dagli affreschi alle pale d’altare ai ritratti eseguiti per Roma o oggi lì conservati, e permettono di individuare e di comprendere le tracce dell’attività del Raffaello architetto. Si svolge attraverso le opere il racconto dell’appassionante stagione romana dell’artista, impegnato nel continuo rinnovamento del proprio linguaggio di pittore nel dialogo travolgente con Michelangelo, nella gara con Sebastiano del Piombo, nella spinta possente delle sollecitazioni fornite dal repertorio antico della scultura, nel nuovo impegno come caposcuola, alla guida di una bottega che farà da modello per tutto il secolo e oltre, e si segue il definirsi proprio a Roma dei suoi interessi di architetto e degli obiettivi che egli matura sul fronte dell’architettura moderna su sollecitazione di Bramante e poi di altri, nella sfida costituita dal confronto con i resti degli edifici antichi, in uno scambio costante con gli umanisti, come Pietro Bembo e Fra Giocondo, suoi ferventi interlocutori, committenti, sostenitori. Il testo non trascura di segnalare le opere non accessibili legate all’operato del Sanzio, quali, in Vaticano, le Logge o l’Appartamento del cardinal Bibbiena, o quelle che da architetto egli non poté realizzare ma di cui ci restano suoi progetti, o che vennero distrutte (Palazzo Branconio dell’Aquila), e dedica un’attenzione speciale, per la forza del suo rapporto con il presente, alla lettera a Leone X scritta da Raffaello e da Baldassarre Castiglione, riconosciuta come primo documento di una consapevole riflessione sull’urgenza della conservazione dell’architettura e dell’arte del passato alla quale oggi più di allora siamo chiamati a rispondere.
Francesco Benelli (2020). Palazzo Jacopo da Brescia. Roma : Officina Libraria.
Palazzo Jacopo da Brescia
Francesco Benelli
2020
Abstract
In occasione del cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio (1483-1520) si propone un testo agile e informato per scoprire dipinti e architetture eseguiti a Roma dall’arrivo nell’Urbe nel 1508 alla morte nel 1520. Aggiornate e complete dei dati essenziali, le schede esplicative illustrano l’ampio ventaglio della produzione matura del Raffaello pittore, dagli affreschi alle pale d’altare ai ritratti eseguiti per Roma o oggi lì conservati, e permettono di individuare e di comprendere le tracce dell’attività del Raffaello architetto. Si svolge attraverso le opere il racconto dell’appassionante stagione romana dell’artista, impegnato nel continuo rinnovamento del proprio linguaggio di pittore nel dialogo travolgente con Michelangelo, nella gara con Sebastiano del Piombo, nella spinta possente delle sollecitazioni fornite dal repertorio antico della scultura, nel nuovo impegno come caposcuola, alla guida di una bottega che farà da modello per tutto il secolo e oltre, e si segue il definirsi proprio a Roma dei suoi interessi di architetto e degli obiettivi che egli matura sul fronte dell’architettura moderna su sollecitazione di Bramante e poi di altri, nella sfida costituita dal confronto con i resti degli edifici antichi, in uno scambio costante con gli umanisti, come Pietro Bembo e Fra Giocondo, suoi ferventi interlocutori, committenti, sostenitori. Il testo non trascura di segnalare le opere non accessibili legate all’operato del Sanzio, quali, in Vaticano, le Logge o l’Appartamento del cardinal Bibbiena, o quelle che da architetto egli non poté realizzare ma di cui ci restano suoi progetti, o che vennero distrutte (Palazzo Branconio dell’Aquila), e dedica un’attenzione speciale, per la forza del suo rapporto con il presente, alla lettera a Leone X scritta da Raffaello e da Baldassarre Castiglione, riconosciuta come primo documento di una consapevole riflessione sull’urgenza della conservazione dell’architettura e dell’arte del passato alla quale oggi più di allora siamo chiamati a rispondere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.